Libri di Giancarlo Pastura
Archeologia dell’architettura. Volume Vol. 27/1
Libro: Libro in brossura
editore: All'Insegna del Giglio
anno edizione: 2022
pagine: 220
Ben sei contributi, più della metà di questo numero della rivista, presentano ricerche sull’edilizia in età romana. Tre – di M. Medri, V. Di Cola. S. Alegiani – si soffermano su vari aspetti di quella di Ostia. F. Sommaini riesamina la stratigrafia del muro occidentale del complesso di Domiziano a Roma. Un quinto lavoro illustra le cave romane del Conero (G. Crocetti, N. Frapiccini, F. Invernizzi). All’età tardoromana data il complesso di San Lorenzo a Milano con la cappella ottagona di Sant’Aquilino che, grazie a nuove indagini, si conferma coeva (P. Greppi, E. Neri, L.C. Schiavi). Nella seconda parte del volume, al centro dell’interesse sono le architetture medievali: le porte urbiche di Lucca e i loro elementi scultorei (M. Innocenti); le prime cattedrali normanne in Sicilia tra indagini non invasive e ricerca storico-architettonica (B. Billeci, M. Dessì, F. Liguanti); la cattedrale di San Massimo di Forcona (A. Forgione et al.). Riguardano sempre il Medioevo, ma da altri punti di vista, i ‘ferri da cavallo’ infissi nei muri medievali del centro storico di Siena (E. Gabrielli) e la pieve di Sant’Agata del Mugello studiata attraverso l’archeosismologia (A. Arrighetti et al.).
Il rupestre e l'acqua nel Medioevo. Religiosità, quotidianità, produttività
Libro: Libro in brossura
editore: All'Insegna del Giglio
anno edizione: 2020
pagine: 198
Dopo due Convegni dedicati agli insediamenti rupestri di età medievale dove è stato avviato un necessario quanto interessante confronto scientifico tra gli studi dell'Italia centrale e quelli dell'Italia meridionale e insulare, le aree maggiormente interessate dal fenomeno rupestre si è ritenuto utile, con un terzo incontro a cui questo volume si riferisce, focalizzare l'attenzione sul tema dell'acqua, qui volutamente distinto rispetto alle strutture costruite. L'importanza di uno studio specifico è ulteriormente accentuata nelle ricerche sui cosiddetti "contesti rurali". L'analisi di uno specifico sistema idraulico caratterizzato da articolati insiemi di canalizzazioni a cielo aperto, cisterne e punti di raccolta che si distribuiscono su più livelli, spesso utilizzando le caratteristiche orografiche dei siti, messo in relazione con elementi di cronologia assoluta trasforma anche questi impianti in indicatori cronologici attendibili. Da qui l'importanza di mettere l'accento sul maggior numero di esempi così da fornire un apporto decisivo all'analisi dei contesti rupestri trasformandoli in complessi storicamente rilevanti.
Archeologia del rupestre nel Medioevo. Metodi di analisi e strumenti interpretativi
Paolo Dalmiglio, Elisabetta De Minicis, Vincenzo Desiderio
Libro: Libro in brossura
editore: Edipuglia
anno edizione: 2020
pagine: 200
L'archeologia del rupestre è un ambito di studio ancora in via di sviluppo, ma, dopo molti anni di applicazione sul campo, è diventata parte integrante delle ricerche che, in aree caratterizzate da una favorevole condizione geomorfologica del suolo, si interessano della struttura insediativa delle campagne in età tardoantica e medievale. Le proficue esperienze dell'area laziale hanno stimolato l'organizzazione di una serie di convegni (2005, 2009, 2019) dedicati agli "Insediamenti rupestri di età medievale" dell'Italia centrale, meridionale e insulare, dove l'architettura "in negativo" è maggiormente presente, cercando di mettere al centro dell'attenzione gli aspetti metodologici (catalogazione, rilievo, problemi di interpretazione e datazione), gli elementi caratterizzanti (organizzazione e funzionalità degli spazi abitativi, le attività produttive, i luoghi di culto, le infrastrutture) e, da ultimo, il rapporto tra struttura rupestre e contesto. Analisi, documentazione e interpretazione, sono i passaggi caratterizzanti di ogni indagine archeologica che vede risultati attesi nell'applicazione rigorosa di metodi che si vanno affinando con nuove ricerche. Solo dopo un'accurata sperimentazione, infatti, è oggi possibile proporre una metodologia specifica per lo studio della realtà rupestre che si affianca alla pratica della topografia archeologica, da cui eredita gli aspetti essenziali, entrando però nel vivo di una specificità assolutamente originale dovuta alla continua frequentazione delle architetture in negativo.