Libri di Gianna Petrone
Storia del teatro latino
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2020
pagine: 408
Il volume esplora gli aspetti del teatro latino, seguendo i generi drammatici e gli autori, con riferimento al contesto culturale e alla centralità dei drammi. Origini, luoghi, occasioni, convenzioni, modi della performance sono indagati insieme al complesso passaggio dei testi dal palcoscenico al libro e alle particolarità della cosiddetta Atellana (S. Monda). La tragedia repubblicana è studiata attraverso i frammenti, rilevandone la diversa identità, la cifra colta e il compiuto insieme di valori, con uno sguardo all’itinerario che porta al teatro senecano (R. Degl’Innocenti Pierini). Nella testimonianza dell’ampia produzione plautina, ripercorrendo le trame delle commedie, si ritrovano le ragioni di un successo straordinario (G. Petrone). Il ruolo di mediatore di Cecilio Stazio e le innovazioni della sensibilità di Terenzio, con l’irreversibile trasformazione che la commedia subisce, sono ripercorsi insieme alla togata, di ambiente italico (M. M. Bianco). Il pantomimo, destinato a soppiantare i generi maggiori, trova adeguato riconoscimento essendo inquadrato in un sistema teatrale aperto ai cambiamenti e alle istanze di altre forme (B. Zimmermann). Nella dimensione spettacolare dell'età imperiale sono inserite le tragedie senecane, unitarie per morfologia, stile retorico e cupe ossessioni tematiche intorno al problema del potere e del male (A. Casamento). Infine, alla “fortuna” sono dedicati gli esempi delle riscritture dell’Amphitruo e del Thyestes in una ricca rassegna (E. Rossi Linguanti).
La vecchiaia-L'amicizia. Testo latino a fronte
Marco Tullio Cicerone
Libro: Libro in brossura
editore: Garzanti
anno edizione: 2006
pagine: 272
Composte entrambe nel 44 a.C. e concepite nella tradizione dei dialoghi filosofici,La vecchiaia e L'amicizia affrontano temi che la natura stessa dell'esistenza rende universali. Il Cato Maior de senectute non si propone come una consolatio sulla vecchiaia, ma piuttosto come un tentativo di alleviare il peso e le molestiae dell'età mostrando come la compiutezza della vita sia in realtà una grande conquista quando dietro di sé si lasciano opere da ricordare, azioni degne, un vissuto di cui si può andare fieri. La gioia, la sicurezza, il privilegio della vecchiaia stanno nella consapevolezza di una vita ben trascorsa e nella memoria di un passato costruttivo. Il Laelius de amicitia è un'esortazione a riconoscere l'insostituibilità dell'amicizia, che nasce per natura e non per calcolo e che, dopo la sapienza, è il bene più grande concesso all'uomo. Nel dialogo l'esaltazione di questo sentimento, che è anche espressione della innata tendenza dell'essere umano alla socievolezza, si accompagna all'elogio della virtus, fondamento morale di ogni legame serio e duraturo. Introduzione, traduzione e note di Nicoletta Marini. Saggio critico di Gianna Petrone.