Libri di Gina Lombroso
Le tragedie del progresso
Gina Lombroso
Libro: Libro in brossura
editore: Trabant
anno edizione: 2024
pagine: 282
Frutto di un lavoro di documentazione durato un decennio, "Le tragedie del progresso" è l'ultimo saggio pubblicato da Gina Lombroso prima dell'esilio forzato in Svizzera. In un'epoca in cui si esaltavano le invenzioni tecnologiche che avrebbero liberato l'essere umano dal peso del lavoro, Lombroso era tra le poche voci critiche di quello che chiamava "il macchinismo", vale a dire il culto esasperato della macchina, dell'industrializzazione, dell'automazione. Il prevalere del lavoro meccanico sul lavoro manuale, il decuplicarsi della produzione, la standardizzazione dei prodotti, invece di migliorare la vita dell'uomo, secondo Lombroso l'hanno peggiorata, provocando alla lunga sconquassi a livello sociale, materiale e morale. Un'opera brillante e sofferta, tale da risultare come un inquietante monito in questa epoca di remotizzazione e intelligenza artificiale.
La donna nella società attuale
Gina Lombroso
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: 63
L'autrice muove una severa critica alla concezione positivista della donna che la vedeva un soggetto inferiore e scarsamente funzionale alla società rispetto all'uomo. Però, proprio servendosi dell'impianto metodologico del positivismo, la Lombroso descrisse accuratamente la condizione femminile partendo dall'illustrazione della natura condizionante la figura femminile che i movimenti femministi, a suo parere, mortificavano, rendendola simile a quella maschile. La natura biologica della donna la rendeva diversa e non inferiore all'uomo, per ciò stesso destinandola in spazi privati piuttosto che pubblici e, se in questi, dedita ad attività altruistiche per sua natura, come la beneficenza, la medicina, l'agricoltura, l'insegnamento, la letteratura, tutte accomunate dal fatto di esigere anche un impegno pratico e un contatto diretto con il prossimo. Riflessioni che, a distanza di novant'anni, consentono di verificare quanto la cultura, anche dopo l'impatto della globalizzazione, abbia trattenuto o modificato questi profili, promuovendo la donna come vettore di cambiamento.