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Libri di Giovanna Lambroni

La collezione Ambron nella Galleria d'arte moderna di Firenze. Volume Vol. 2

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2023

pagine: 240

Il secondo volume della collana raccoglie circa cento opere del XX secolo del «La collezione Ambron conservate alla Galleria d'Arte Moderna di Firenze». Noto per la sua importante raccolta di tele macchiaiole, Leone Ambron fu anche attento e fine conoscitore dell'arte del suo tempo, come dimostra l'importante nucleo di opere del novecento donate a Pitti, che offre una rassegna pressoché completa di tutte le scuole pittoriche italiane della prima metà del secolo.
35,00 33,25

Riviste. La cultura in Italia nel primo '900

Riviste. La cultura in Italia nel primo '900

Libro: Libro rilegato

editore: Giunti Editore

anno edizione: 2023

pagine: 288

38,00

Seguendo Ofelia. Mario Castelnuovo-Tedesco e gli amici fiorentini

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2022

pagine: 96

«Nell'estate del 2021 la mostra che il Museo Novecento ha dedicato ad Arturo Martini ha riportato a Firenze, tra le altre, una piccola scultura realizzata in terra refrattaria che raffigura uno dei personaggi femminili più noti della tragedia shakespeariana, Ofelia. La scultura era stata esposta a Palazzo Ferroni nel 1931. Entrata a far parte della collezione di Castelnuovo-Tedesco in occasione della mostra fiorentina, era rimasta in città alla partenza della famiglia a pochi mesi dall'entrata in vigore delle leggi razziali, per ricomparire nel Dopoguerra nella nuova casa dei Castelnuovo-Tedesco insieme con quei "mobili superstiti delle nostre case passate" evocati da Mario nella sua autobiografia. Era, quindi, con ogni probabilità sempre rimasta in città, nascosta, per poi partire verso gli Stati Uniti dopo la morte della moglie di Mario, Clara, avvenuta nel 1989. Seguendo Ofelia è un omaggio a quest'opera di grande forza evocativa e all'uomo che l'aveva custodita per tutta la vita, Mario Castelnuovo-Tedesco. L'attenzione su Ofelia ci ha portato infatti a ripensare alla formazione culturale del compositore fiorentino, nutrita anche di arti visive, e di osservarne da un punto di vista privilegiato la vita, in particolare quei primissimi anni Trenta in cui la sua casa fiorentina era aperta ad artisti, letterati e musicisti, e offriva le pareti alle tele degli amici pittori. Il nostro racconto si arricchisce, attraverso i ricordi dello stesso Castelnuovo-Tedesco, delle suggestioni iconografiche che sono state fonte di ispirazione per le sue composizioni, dando vita a un gioco di rimandi in cui anche le dediche a stampa negli spartiti ci riportano al ricchissimo panorama figurativo che animava la vita e l'opera del musicista ed insieme al fervido clima culturale fiorentino tra le due guerre. Ma la vicenda di Mario Castelnuovo-Tedesco e della sua Ofelia riporta alla mente anche un destino comune a tantissime opere d'arte durante gli anni delle leggi razziali, trafugate, sottratte, nei casi più fortunati nascoste con l'aiuto di amici o conoscenti e riportate alla luce dopo il conflitto. A noi evoca soprattutto la sorte della collezione di Leone Ambron, che a quella data già comprendeva il nucleo più cospicuo di quadri macchiaioli. Miracolosamente sfuggite alle requisizioni, donate proprio all'indomani della Liberazione e oggi esposte alla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti, quelle tele ponevano le basi di un lascito che oggi arriva a contare quasi quattrocento opere. Un gesto di grande generosità, certo, ma che in quel momento storico acquistava anche il valore di straordinario senso di appartenenza a quel paese che pochi anni prima lo aveva privato di ogni diritto, compreso quello di possedere opere d'arte.» (Giovanna Lambroni e Dora Liscia Bemporad)
12,00 11,40

L'arte non è pura né applicata. Scritti offerti a Dora Liscia Bemporad

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2022

pagine: 272

"Professore associato di Storia delle Arti Applicate e dell’Oreficeria presso il Dipartimento SAGAS dell’Università di Firenze, fondatrice e curatrice del Museo Ebraico di Firenze, membro del Comitato scientifico della Fondazione Ambron e Castiglioni, Dora Liscia Bemporad ha fatto parte di innumerevoli organizzazioni culturali e associazioni di settore e curato mostre, convegni, libri… il cui numero è impossibile condensare in poche righe. Questo volume, con la sua pluralità di voci e di materie, di approcci e di percorsi, tocca buona parte degli ambiti di ricerca che ha coltivato. Crediamo che, meglio di quanto avrebbe potuto fare un pur dettagliato elenco di pubblicazioni, possa offrire la testimonianza più diretta ed esaustiva dei suoi studi. È inoltre per noi, tutte accomunate dall’essere state sue allieve all’università, sentito e doveroso omaggio alla maestra e all’amica, guida sicura, osservatrice severa e confidente affettuosa." Le autrici.
22,00 20,90

Dario Viterbo un'artista tra Firenze, Parigi e New York. Opere e documenti

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2020

pagine: 198

L’opera di Dario Viterbo (Firenze 1890 - New York 1961) è caratterizzata da un segno peculiare che lo distingue dalla tradizione naturalistica europea e, in generale, dal contesto artistico coevo, connettendolo piuttosto alla tradizione orientale. La particolare tecnica di bassorilievo, detta “rilievo schiacciatissimo”, vicina al graffito, trova molti punti di contatto con l’arte dell’incisione, ambito in cui Dario Viterbo ottiene risultati molto personali, approfondendo in particolare quella “a cesello”, genere che trae origine dalla tradizione orafa.
18,00 17,10

L'arte dell'eternità. Iconografia, storia e tradizione nei cimiteri ebraici dell'Emancipazione

L'arte dell'eternità. Iconografia, storia e tradizione nei cimiteri ebraici dell'Emancipazione

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2019

pagine: 141

"Già con la prima emancipazione portata dagli ideali napoleonici gli ebrei si rivolsero, al pari dei loro concittadini, ad architetti e artisti noti per l'esecuzione di tombe e cappelle funerarie, con il desiderio di dare vita a monumenti assai appariscenti. La possibilità di esprimersi in professioni che non erano quelle tradizionalmente esercitate, li portò a palesare orgogliosamente il nuovo ruolo ricoperto nella società anche attraverso opere che, da un lato, celebravano le proprie qualità imprenditoriali e artistiche, dall'altro, citavano edifici significativi del luogo in cui risiedevano. I risultati furono in molti casi straordinari e comunque rivelatori di una adesione culturale profonda all'ambiente artistico in cui, nonostante tutti i limiti, le comunità ebraiche erano immerse. La necessità di preservare queste testimonianze sia con interventi di restauro sia con la valorizzazione offerta dalla ricerca scientifica ci è sembrata fondamentale per perpetrare il ricordo non solo delle famiglie che le vollero, ma anche dei tempi in cui furono create. Questo per spiegare il perché dell'ultimo volume dei 'Quaderni della Fondazione Ambron e Castiglioni' dedicato all'arte funeraria, in particolar modo fiorentina, ma con sguardi ad alcune altre città che, come la nostra, possono vantare suggestivi luoghi di sepoltura, in alcuni casi molto famosi, come quello di Ferrara, divenuto celebre sia per la suggestione del luogo, sia come uno dei 'luoghi del silenzio' magistralmente narrati da Giorgio Bassani, tra i maggiori scrittori del Novecento italiano. Giunti al quarto numero dei volumi proposti periodicamente dalla Fondazione Ambron e Castiglioni, possiamo con orgoglio affermare che grazie agli sforzi del Comitato scientifico la Fondazione è stata capace di sostenere la sfida di dare vita a una collana editoriale con cadenza annuale, così come si era proposta ormai quattro anni fa, intervallando con una serie di studi di segno differente le uscite dei volumi sulla Collezione Ambron di cui la Fondazione per statuto promuove la conoscenza. I temi sono stati vari, ma tutti hanno affrontato argomenti relativi all'arte, alla storia e alla cultura ebraica senza limiti cronologici e tematici. In particolare sono stati affrontati fenomeni meno frequentemente toccati dalla critica d'arte in una visione che non li relega al mondo ebraico ma che li colloca, in un continuo dialogo, entro un contesto più ampio e articolato." (dalla prefazione)
12,00

Abbiamo fatto cose da pazzi. Lamberto Pignotti e la Marucelliana

Abbiamo fatto cose da pazzi. Lamberto Pignotti e la Marucelliana

Libro: Libro in brossura

editore: Pontecorboli Editore

anno edizione: 2019

pagine: 86

Il volume propone una selezione dei documenti più significativi del Fondo Pignotti, a illustrarne la varietà dei materiali ma anche la stretta connessione con le collezioni marucelliane e, in generale, con l’editoria fiorentina della seconda metà del secolo scorso. I manoscritti e i dattiloscritti riferibili all’attività critica di Pignotti sulla Poesia Tecnologica e sulla Poesia Visiva sono accostati ai fascicoli delle riviste in cui videro le stampe, mentre i libri d’artista, realizzati tra il 1975 e il 1977, sono accompagnati dal loro corredo promozionale o da testimonianze documentarie della loro elaborazione. Molti sono i materiali “minori”, spesso unica testimonianza di mostre, eventi e performance del Gruppo 70. È poi proposto un excursus cronologico che ripercorre l’attività letteraria di Pignotti tra anni Cinquanta e Sessanta, fino alle soglie del Sessantotto, quando l’artista abbandona Firenze e si trasferisce a Roma, e una selezione di opere dalle serie dei Francobolli e dagli interventi sulle fotografie dei quotidiani, sperimentazioni successive ma che recano ancora forte il legame con queste prime esperienze fiorentine.
12,00

La collezione Ambron nella Galleria d'arte moderna di Firenze. Volume Vol. 1

La collezione Ambron nella Galleria d'arte moderna di Firenze. Volume Vol. 1

Libro: Libro in brossura

editore: EDIFIR

anno edizione: 2014

pagine: 384

Il primo di due volumi raccoglie in un'indagine organica i dipinti del XIX secolo appartenuti a Leone Ambron e donati alla Galleria d'arte moderna di Firenze. L'opera intende analizzare in una visione organica una parte cospicua dei trecentocinquanta pezzi che compongono l'intera collezione, dividendola per scuole e sottolineando i motivi delle scelte operate da Ambron nel corso di vari decenni. Il particolare amore che egli ebbe verso i macchaioli lo portarono ad acquistare quadri di tutto rilievo, alcuni dei quali eseguiti da Giovanni Fattori, tra i quali spicca il ritratto della cugina Argia, quello della seconda moglie e di Diego Martelli. Ma altri nomi prestigiosi rendono unica questa raccolta, come Odoardo Borrani, Vito D'Ancona, Silvestro Lega. I vari gruppi sono stati analizzati da specialisti nel settore fornendo al lettore, oltre ad uno studio puntuale e attento, una bibliografia che agevolerà i futuri approfondimenti di questo momento cruciale della storia dell'arte moderna.
35,00

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