EDIFIR
Company lands. La cultura industriale come valore per il territorio
Marco Montemaggi
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 120
Cultura industriale e identità territoriale sono indissolubilmente legate in una relazione di reciproco valore. Quale tipo di rapporto le lega così strettamente? Attraverso una panoramica di casi esemplari e di testimonianze di autorevoli esponenti del mondo della cultura e dell’impresa, l’autore Marco Montemaggi in questo libro vuole illustrare la natura peculire di tale dialogo e come esso rappresenti una risorsa per il nostro Paese. Nuovi termini come Brandscape sono ormai divenuti ricorrenti per riferirsi a questo affascinante fenomeno all’interno del quale è mutata anche la percezione dei cosiddetti “luoghi” della cultura industriale. Il ruolo dei musei e degli archivi d’impresa, dei siti di archeologia industriale e, in generale, di tutte le realtà legate alla valorizzazione del patrimonio storico aziendale, non è quasi mai riconducibile esclusivamente al valore di un singolo brand, ma a una cultura territoriale condivisa. Questi spazi divengono così custodi di un’identità sociale, cuore di progetti di turismo industriale, di rivalutazione architettonica e di tante altre iniziative, il cui portato è sempre più evidente: l’Italia mostrata attraverso la lente affascinante delle sue Company lands.
Il restauro dei grandi bronzi archeologici. Laboratorio aperto per la Vittoria Alata di Brescia
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 215
«La Vittoria Alata è per la nostra città un simbolo di grande potere evocatore; oltre a colpirci ancora oggi per la sua bellezza e la sua rarità, rammenta a tutti bresciani quella straordinaria stagione archeologica che ha visto la scoperta, tra il 1823 e il 1830, dei monumenti principali dell'antica Brixia e del tesoro dei bronzi di cui essa stessa fa parte. Ci rammenta anche che proprio grazie alla sua scoperta chi ci ha preceduti decise di aprire il primo museo civico della città, il Museo Patrio, dando vita a una straordinaria sequenza di presidi della cultura che ancora oggi è in continua crescita ed evoluzione. L'Opificio delle Pietre Dure ci ha fatto l'onore di accogliere la Vittoria Alata e di dedicare ad essa l'attenzione che solamente un'Istituzione di tale calibro può garantire; esperienza, competenza, studio e rigore hanno sin da subito risarcito idealmente il vuoto che tutti noi bresciani abbiamo percepito in questi mesi muovendoci nelle sale del Museo. Siamo consapevoli e al contempo orgogliosi del progetto che abbiamo potuto avviare intorno al nostro simbolo, che per la prima volta nella sua storia viene indagato a tuttotondo; la verifica dello stato conservativo, la lettura delle tracce che il tempo ha lasciato sull'antico bronzo, ma anche le azioni di cura che altri prima di noi hanno dedicato alla Vittoria ci permetteranno di conoscerne a fondo la sua storia e, speriamo, anche l'origine. Partecipare al convegno e vedere l'interesse da parte del mondo scientifico, non solo italiano, intorno alla Vittoria, ci ha confermato che questo simbolo continua a volare ben oltre i confini della nostra città; grazie al rigore metodologico con il quale il progetto è stato condotto, sicuramente il "caso Vittoria Alata" resterà esemplare e la rapidità dell'uscita di questi atti garantirà lo spirito con il quale è stato improntato l'intero lavoro: la condivisione dei risultati e dei valori, che l'opera d'arte ancora ci sa trasmettere.» (Dalla Presentazione di Emilio Del Bono Sindaco di Brescia e Laura Castelletti Vicesindaco di Brescia)
Maestri di paesaggistica
Biagio Guccione, Emanuela Paglia
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 144
Questo secondo volume è figlio dello stesso ambizioso progetto: far conoscere ad un pubblico sempre più ampio, che superi la barriera degli addetti ai lavori, i protagonisti dell’affascinante mestiere di paesaggista. L’emergenza ambientale, infatti, impone conoscenze multidisciplinari come quelle insegnate nelle Scuole di Architettura del Paesaggio. Il volume presenta, quindi, il profilo di venti paesaggisti della cui professione avremo sempre più bisogno per rispondere all’emergenza ambientale. Portati alla conoscenza di un vasto pubblico, sono delineati idee e progetti che, attraversando i secoli e molti Paesi, accertano che trasformare il paesaggio per migliorarlo è possibile. Questa volta ha guidato la scelta delle personalità da presentare l’idea che fosse necessario comprendere quali siano i cardini con cui la paesaggistica moderna è andata evolvendo. Tra loro ci sono Olmsted, Geddes e McHarg che, con innovative idee, hanno ricoperto un ruolo di prim’ordine nel campo dello studio analitico del Paesaggio che conduce al progetto. Infine, il volume è arricchito dai contributi di Anna Lambertini, Emanuela Morelli, Gabriele Paolinelli, Tessa Matteini e Antonella Valentini che, in qualità di docenti del Dipartimento di Architettura di Firenze, rappresentano la continuità dell’insegnamento dell’Architettura del Paesaggio nell’Università degli Studi di Firenze dopo Guido Ferrara, Mariella Zoppi e Giulio Rizzo.
Catechismo per la tutela dei monumenti
Max Dvorák
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 219
In edizione italiana con l'intero apparato illustrativo il testo che è stato definito la "Marsigliese della tutela".
Michelangelo oltre l'umano
Mario Dal Bello
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2020
pagine: 78
«'La gloria di Dio è l'uomo vivente'. È il versetto biblico che potrebbe definire il percorso artistico e spirituale di Michelangelo. Il quale inizia con l'indagine sull'uomo, riflesso nei David, nell'umanità della volta Sistina, e in quella della Cappella Medicea. E, in contemporanea, in linea con l'Umanesimo fiorentino, sull'Uomo incarnato, cioè il Cristo, attingendo ai modelli classici e interpretandoli come figure di eternità. Dall'inizio alla fine questo è il percorso dell'artista, attraverso diversificate fasi, le quali sono comunque sempre frutto di riflessioni approfondite lungo il corso di una vicenda personale inquieta, fra estasi e tormenti. Nel tempo del kronos che si intreccia con quello della Grazia. Un cammino anche aspro, tuttavia mai fermo. Michelangelo infatti non cessa mai di indagare, ponendosi nella storia del suo tempo ed anche oltre il suo tempo. L'Uomo ne è il protagonista: solo (David), sintesi dell'umanità nella storia (volta Sistina), del cosmo intero (Giudizio finale), dell'anima umana (Cappella Paolina). Ne esce un'arte giocata principalmente sul concetto della libertà: di raffigurazione e di espressione, di indagine a tutto tondo sulla realtà umana — dal dolore alla morte, dalla tenebra alla luce, dall'inferno al paradiso —, e di ricerca religiosa e spirituale incessante, vista come ascesa sofferta e penetrazione del Mistero. Michelangelo vuole renderlo visibile nella sua forza luminosa, desidera fare della figura umana l'esplicitazione del mistero che è Dio, eterno Spazio creativo (la volta), Luogo lucente che dà corpo, dimensioni e luce (Tombe Medicee), Voce chinata su di noi dall'eternità a sollevarci e illuminarci (Cappella Paolina). Di qui in pittura l'uso cangiante del colore ed elettrico della luce, in scultura la bellezza che tende al gigantesco come espressione di una dilatazione dell'anima per poi assottigliarsi nell'indicibile (la Pietà Rondanini, gli ultimi disegni), in architettura la realizzazione del «come in cielo così in terra», nella tensione a manifestare in forme monumentali e terrene l'architettura del cielo, del cosmo, con il sentimento dell'infinito. Del paradiso. Cioè Dio.» (dall'introduzione)
Bellezza e nobili ornamenti nella moda e nell'arredo del Seicento. Catalogo della mostra (Firenze, 7 dicembre 2019-13 aprile 2020)
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2019
pagine: 143
"Nel dicembre 2018 i Musei del Bargello hanno acquistato all'asta un raro gruppo di centocinque disegni di merletti e ricami attribuiti a Giovanni Alfonso Samarco, artista di origine barese attivo nella prima metà del Seicento. È stato il primo acquisto realizzato con fondi derivanti dell'autonomia dei Musei, a seguito della riforma del 2014, e destinato alla collezione di Palazzo Davanzati che oggi, con il Museo Nazionale del Bargello, istituto capofila, il Museo delle Cappelle Medicee, la Chiesa e il Museo di Orsanmichele e Casa Martelli costituiscono il gruppo dei Musei del Bargello. Il Davanzati è noto ai fiorentini e ai turisti italiani e stranieri soprattutto per la suggestiva evocazione dell'antica dimora fiorentina nell'allestimento e negli ambienti dell'antico Palazzo, dove sopravvivono rare pitture murali risalenti al XV secolo. Dagli anni ottanta del Novecento, grazie alla sapienza e alla lungimiranza museale di Maria Fossi Todorov, conserva anche una rara e nutrita collezione di merletti e ricami, databili dal XVI al XX secolo, la cui storia espositiva è ripercorsa nel saggio di Benedetta Matucci e Daniele Rapino. Il nucleo di disegni di Samarco, eccezionale per numero di fogli, condizioni conservative e varietà di repertori illustrati, ha trovato quindi destinazione naturale a Palazzo Davanzati che conserva anche diversi rari model-lari e volumi dedicati a questa raffinata arte." Subito dopo l'acquisto, Daniele Rapino e Benedetta Matucci, funzionari storici dell'arte che curano il Davan-zati e le sue collezioni hanno iniziato a lavorare con Costantino Ceccanti, funzionario architetto del Museo, al progetto di una mostra che animasse questi raffinati disegni inserendoli nel contesto della produzione figurativa del tempo, mettendone in luce le caratteristiche peculiari e il tratto disegnativo e illustrando l'uso che questi leggeri e raffinatissimi ornamenti avevano come accessorio di lusso. Insieme con studiosi esperti del settore, invitati a fare parte del Comitato Scientifico, i curatori della mostra hanno lavorato con rara sintonia alla selezione delle opere in esposizione e molti di loro anche alla redazione del catalogo che presenta i disegni di Samarco attraverso una serie di saggi che in modo particolarmente godibile ne ripercorrono le vicende collezionistiche e di produzione." (Dalla Presentazione di Paola D'Agostino, Direttore Musei del Bargello)
Comentario della vita di messere Giannozzo Manetti
Vespasiano da Bisticci
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2019
pagine: 310
Vespasiano da Bisticci (1422-1498), noto editore e commerciante di manoscritti, dopo aver cessato la propria attività libraria nel 1479, si dedicò alla scrittura di biografie di personaggi eminenti del suo tempo, le cosidette Vite. Tra di esse si distingue quella di Giannozzo Manetti (1396-1459) intitolata Comentario della vita di messere Giannozo Manetti e tramandata in sei manoscritti diversi. Qui se ne propone una nuova edizione critica corredata di commenti storico-culturali e di una introduzione che mette in rilievo aspetti inediti sull'autore e sull'opera. Sollevando alcune questioni, quali: perché e quando Vespasiano avrebbe composto il Comentario della vita di messere Giannozo Manetti e quale risonanza ebbe all'epoca, l'autrice formula l'ipotesi che l'opera, intesa come un mezzo di diffusione pubblicistica, sia stata redatta nella stagione politica successiva alla congiura dei Pazzi per mettere in cattiva luce il regime vigente.
Forni e le pratiche del colorire. Alle radici della scuola fiorentina del restauro
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2019
pagine: 190
Il volume raccoglie gli Atti della giornata di studio dedicata ad Ulisse Forni in occasione dei iso anni della sua morte (1867-2017) che si è tenuta presso l'Opificio delle Pietre Dure. I motivi di tale iniziativa sono direttamente collegati con l'attività di restauro dell'Istituto che l'ha ospitata. Non si può svolgere bene l'attività odierna di conservazione e restauro senza una approfondita conoscenza della storia di questa disciplina che può fornire informazioni utilissime sulle ragioni e le tecniche dei trattamenti precedentemente subiti dalle opere d'arte. Ulisse Forni, restauratore ufficiale delle Gallerie fiorentine nel trapasso dal Granducato all'Italia unita, nel suo celebre "Manuale del pittore restauratore" del 1866 (ripubblicato in questa collana nel 2004) ci informa precisamente delle pratiche in uso per il restauro delle opere delle Gallerie pubbliche fiorentine. Si tratta quindi di conoscere le radici di quella "scuola"fiorentina di restauro stratificatasi nei secoli e che vede nella gestione delle opere della collezione medicea il suo centro propulsore. In "Forni e le pratiche del colorire. Alle radici della scuola fiorentina del restauro" vengono affrontati gli aspetti meno noti del Forni, e cioè la sua passione per la ricerca sui materiali, in particolare i colori, e la sua attività in tal senso.
«Alchimia»di Jackson Pollock. Viaggio all'interno della materia
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2019
pagine: 181
Alchemy della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia è stata trasferita a Firenze per un progetto di studio e di intervento presso l’Opificio delle Pietre Dure nel dicembre 2013 da compiersi congiuntamente tra i due Enti in totale collaborazione tra il dipartimento di conservazione del museo veneziano e il laboratorio dipinti della Fortezza Da Basso. Alchemy, realizzata nel 1947, è uno tra i primissimi dripping di Jackson Pollock e costituisce quasi un manifesto della tecnica. Dal punto di vista conservativo, la pulitura si è resa necessaria per rimuovere lo strato di sporco accumulatosi negli anni, che aveva compromesso la qualità estetica del dipinto, opacizzando i colori e diminuendo la percezione della tridimensionalità della materia. Il restauro dell’opera, che a Venezia è stata esposta in una mostra scientifica sullo studio e sull’intervento di restauro: “Alchimia di Jackson Pollock: viaggio all’interno della materia”, aperta il 14 Febbraio 2015, è ora presentato nella Collana Problemi di Conservazione e Restauro dell’O.P.D.
Arti e lettere in Europa. Unità nella diversità
De Lorenzi
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2019
pagine: 304
"Dov'è l'Europa? È in noi. Noi le apparteniamo perché abbiamo scelto di pensarla come un insieme misurabile, coerente, delicatamente articolato, al quale aderiamo, a nostra volta, come a una seconda patria attraverso la prima, quella che non abbiamo dovuto scegliere. Siamo diventati tutti cittadini del mondo, tecnicamente; ma essa è la nostra patria spirituale".
Niccolò di Segna e suo fratello Francesco. Pittori nella Siena di Duccio, di Simone e dei Lorenzetti
Nicoletta Matteuzzi
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2019
pagine: 288
La cospicua produzione del pittore senese Niccolò di Segna si dispiega, nel corso del secondo quarto del Trecento, nel solco della tradizione di Duccio di Buoninsegna, mediata dal padre Segna di Bonaventura e da Ugolino di Nerio e arricchita dagli esempi di Simone Martini e dei fratelli Lorenzetti, di cui Niccolò sa cogliere e interpretare spunti e novità. L'analisi del corpus delle sue opere, che dimostrano una qualità sostenuta e costante lungo le varie fasi della sua carriera, è preceduta da un saggio che ne ripercorre l'attività e la complessa vicenda critica. Una sezione è dedicata al meno noto fratello Francesco, anch'egli pittore.
Le fortezze di Portobello e del Rio Chagres a Panama. Un progetto di documentazione per la tutela del patrimonio e lo sviluppo di siti UNESCO
Sandro Parrinello, Francesca Picchio
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2019
pagine: 303
Il disegno, strumento di analisi del paesaggio, è impiegato per decifrare il patrimonio storico architettonico e interpretare il carattere della baia di Portobello e della Fortezza di San Lorenzo del Chagres. Il volume riporta uno studio condotto da docenti e ricercatori per disvelare le tracce della storia e raccontare ciò che rimane dell'opera edificatoria degli ingegneri militari che hanno progettato le difese spagnole contro la pirateria inglese. Dal rilievo tradizionale all'utilizzo delle tecnologie digitali per la produzione di modelli tridimensionali, l'architettura storica, il villaggio e le fortezze, vengono ricostruiti in un ambiente virtuale nel quale possono trovare nuove opportunità di sviluppo per favorire la crescita e la tutela del paesaggio reale.