Libri di Giulia Pedrucci
Breastfeeding(s) and religions. Normative prescriptions and individual appropriations. Cross-cultural and interdisciplinary perspectives from antiquity to the present
Libro
editore: Scienze e Lettere
anno edizione: 2019
pagine: 208
Gesù di Nazareth e il Sessantotto italiano: percorsi (sospesi) di «umanizzazione» del figlio di Dio (La buona novella, Mistero buffo, Jesus Christ Superstar)
Giulia Pedrucci
Libro: Copertina morbida
editore: Scienze e Lettere
anno edizione: 2023
pagine: 224
Mistero buffo, La buona novella e Jesus Christ Superstar: pensando a queste tre opere, distanti per genere e per scelte politiche e nazionalità degli autori, non si può fare a meno di notare la vicinanza cronologica: 1969, 1970 e 1971 (prima volta in teatro, il film di Norman Jewison è del 1973). E soprattutto non si può fare a meno di notare la vicinanza cronologica con la cosiddetta "rivoluzione studentesca". Il Sessantotto viene qui preso in considerazione non tanto dal punto di vista politico delle proteste di piazza, quanto da quello religioso: quel clima di grande cambiamento, cioè, che si verificò in seno alla Chiesa all'indomani del Concilio Vaticano II, che, fra le altre cose, sancì l'abolizione della lingua latina nella liturgia, donò nuova linfa alle iniziative dei preti operai e che portò alla nascita delle messe beat. Le opere di Dario Fo, Fabrizio de André, Andrew Lloyd Weber e Tim Rice verranno lette, assieme alle opere di altri autori come Pier Paolo Pasolini, Diego Fabbri, Nikos Kazantzakis, Martin Scorsese e Francesco Guccini, alla luce di una sorprendente, a tratti provocatoria, quasi blasfema umanizzazione della figura di Gesù di Nazareth, umanizzazione che si basa in larga misura sui Vangeli apocrifi e che va a braccetto con l'irripetibile e galvanizzante utopia che animò quegli anni. Umanizzazione che va di pari passo anche con un'inedita valorizzazione della maternità. Se si vuole cambiare il mondo, forse è necessario cambiare anche Dio.
Mothering(s) and religions. Normative perspectives and individual appropriations. A cross-cultural and interdisciplinary approach from antiquity to the present
Libro: Libro in brossura
editore: Scienze e Lettere
anno edizione: 2020
pagine: 296
Pregnancies, childbirths, and religions. Rituals, normative perspectives, and individual appropriations. A cross-cultural and interdisciplinary perspective from antiquity to the present
Giulia Pedrucci
Libro: Libro in brossura
editore: Scienze e Lettere
anno edizione: 2020
pagine: 264
Votive Statuettes of Adult/s and Infant/s in Ancient Italy. From the End of 7th to 1st c. BCE: A New Reading. Volume Vol. 1
Giulia Pedrucci
Libro: Libro in brossura
editore: Arbor Sapientiae Editore
anno edizione: 2020
pagine: 340
Questo libro in due volumi ha come principale oggetto di studio le statuette votive che rappresentano adulti con bambini (statuette di donne che allattano o che hanno con sé bambini, e di coppie formate da un uomo e una donna o due donne) provenienti dall'Italia antica (Etruria, Lazio antico, Campania, Magna Grecia e Sicilia). Attraverso l'analisi funzionale di questo materiale, la presente ricerca offre un ventaglio di possibilità sulle dinamiche e sugli agenti che si celano dietro l'atto di offrire oggetti votivi rappresentanti adulti e bambini. Il cuore dell'indagine è l'uso di un tipo specifico di ex-voto per comunicare con entità umane e transumane per dini religiosi e sociali, che verosimilmente va oltre il legame puramente biologico madre-figlio. A questo scopo, sono state prese in considerazione diverse variabili: legami biologici, status sociale e altri aspetti culturali, luogo di provenienza (spazi urbani e non urbani), sfera pubblica e privata, tipo di divinità coinvolte ed eventuali rituali messi in atto per onorarle; altri tipi di votivi e iscrizioni presenti nel contesto di ritrovamento delle statuette. Dai risultati ottenuti si può evincere l'importanza della prole per le famiglie e per l'intera comunità e la crescita dei bambini come un'attività condivisa da vari membri della famiglia in senso allargato. I confini tra femminile e maschile, infatti, nell'antichità sembrano essere stati molto più sottili di quanto siamo soliti pensare.
Il corpo e la comunità dei parlanti: parole dovute, abusate, pretermesse. Casi che interrogano dall'antichità al presente
Libro: Libro in brossura
editore: Scienze e Lettere
anno edizione: 2018
pagine: 192
«Le parole sono importanti!». Il grido memorabile è da condividere. Il linguaggio è funzione e potenziamento della comunità identificatasi nel quotidiano e nella resistenza a sopravvivere: è parte del corpo e incide sul corpo. Nella vita sociale corpo e linguaggio sono attori: prima l’insieme negli spazi comuni, per gli atti che influiscono sulla sopravvivenza. Poi i corpi singoli, in gruppi, in coppia. Corpi maschili, femminili e transgender. Il linguaggio si stratifica, tende a depositarsi in cerchie definite, come nel Lessico famigliare della Ginzburg, o nella memoria individuale. Nella comunità linguaggio e corpo si confrontano con i ritmi del vivere, risanano le mutilazioni, definiscono consuetudini e saperi condivisi. Ma strati e cerchie sono in movimento. È parte della storia identificare il livello del linguaggio, gli usi del silenzio dalla censura alla scaramanzia alla damnatio memoriae, evidenziare se esso si generalizzi in scienza e in arte, se si cristallizzi in stereotipo. In contemporanea è compito della storia evidenziare le manipolazioni del corpo e dei corpi. Dall’antico ad oggi si raccolgono casi in cui contorsioni del linguaggio consuete per determinate situazioni corporali interrogano su fenomeni rilevanti della società.
Maternità e allattamenti nel mondo greco e romano. Un percorso fra scienza delle religioni e studi sulla maternità
Giulia Pedrucci
Libro: Libro in brossura
editore: Scienze e Lettere
anno edizione: 2018
pagine: 472
Questo volume nasce come una raccolta degli scritti di Giulia Pedrucci sulla maternità e sull’allattamento nel mondo greco e romano a partire dalla tesi di dottorato, ma diventa strada facendo qualcosa di significativamente diverso e innovativo. L’opera, infatti, rappresenta il primo lavoro monografico in Italia, e più in generale nel panorama accademico europeo, che si occupa del costruttivo dialogo fra gli studi classici, in particolare quelli concernenti la scienza delle religioni, con gli studi sulla maternità, di matrice nord-americana, costruendone le basi epistemologiche. Il tratto distintivo, saliente, è l’audacia, l’innovazione, il voler andare oltre. Oltre cosa? In primo luogo, oltre il concetto di disciplina. Questo libro non parla di inter-disciplinarietà, come tanti fanno esaltandola soltanto a parole; questo libro vuole essere, come ama dire Giulia Pedrucci, metadisciplinare o transdisciplinare, cioè, appunto, andare oltre il concetto stesso di disciplina. L’autrice, non a caso, cita spesso nei suoi lavori (anche nel presente volume) un noto passo di Raffaele Pettazzoni, in cui l’insigne storico delle religioni spiega perché gli studiosi di questa disciplina non possono rimanere chiusi nel loro mondo, ma devono aprirsi a tutte le Scienze Umane. L’audacia sta nel saper fare un passo indietro, tornare al passato, all’idea che l’homo non è cambiato nell’arco di due o tre millenni, e che di conseguenza esistono alcuni “universali” legati al sentire umano su cui costruire una ricerca basata sulla lunga durata. L’audacia va a braccetto con la sfida; la sfida di Giulia Pedrucci è quella di porre le basi per una nuova disciplina accademica in cui confluiscano la scienza delle religioni e gli studi sulla maternità, coadiuvate vieppiù da tutte le discipline che possono risultare necessarie, valutando caso per caso.
Maternità e politeismi-Motherhood(s) and Polytheisms
Libro: Libro in brossura
editore: Pàtron
anno edizione: 2017
pagine: 534
Dal Vicino Oriente antico al Mediterraneo greco e romano, dall'India del passato e del presente al Giappone, dalle culture animiste dell'Africa e della Polinesia al mondo celtico e norreno: con questo volume miscellaneo si intraprende un viaggio attraverso i molteplici modi di concepire, sentire, rappresentare, idealizzare, divinizzare, mortificare, propagandare e praticare la maternità in contesti politeistici differenti. Esso è il frutto del lavoro congiunto di studiosi provenienti da ambiti di studio assai diversi in un vero e proprio esperimento di transdisciplinarietà: dall'Antropologia Culturale all'Archeologia, dalla Filologia alla Storia delle Religioni. Lo scopo precipuo è contribuire a comprendere come si costruisce e costituisce un sistema politeistico attraverso la peculiare prospettiva della maternità. Realtà e riflessioni complesse, affascinanti e a volte sorprendenti emergono nei contributi sapientemente collezionati dalle curatrici per questo volume, con l'intento di proporre nuove linee di ricerca ed innovative prospettive sui politeismi e le maternità, evidenziando non soltanto specificità e divergenze, ma anche convergenze tra culture a volte molto distanti.
L'isola delle madri. Una rilettura della documentazione archeologica di donne con bambini in Sicilia
Giulia Pedrucci
Libro
editore: Scienze e Lettere
anno edizione: 2013
Mentre le Madri del Faust di Goethe sono auguste dee assise in trono, isolate e silenziose, che mettono tutti a disagio, le madri di questo volume sono modeste e anonime figure femminili, che con semplice atteggiamento "materno" reggono tra le braccia un bambino, talora allattandolo. Potrebbero essere dee, ma potrebbero anche non esserlo. E l'isola in questione è la Sicilia, terra da cui provengono numerose raffigurazioni di queste madri e che è peraltro, per eccellenza, terra di dee, di madri, di sante. La straordinaria abbondanza (e continuità, e omogeneità) di statuine raffiguranti donne che allattano e la convenzionale peculiarità di un'isola connessa profondamente con il divino femminile costituiscono i punti di partenza per apparentemente divaganti itinerari archeologici, storici e storico-religiosi. Ma essi finiscono per convergere intorno all'ipotesi dell'esistenza sull'isola di culti rivolti a dee curotrofe (connesse genericamente con aspetti della maternità) e ctonie (legate al mondo dei morti e alla terra, intesa insieme come fonte di vita e luogo di morte). Le origini più remote e le caratteristiche più tipiche di queste divinità femminili, che da un certo momento assumeranno nomi greci (tra cui Demetra e Kore), vanno verosimilmente cercate nel mondo indigeno, ma senza escludere apporti provenienti dal Vicino Oriente antico.
L'allattamento nella Grecia di epoca arcaica e classica
Giulia Pedrucci
Libro
editore: Scienze e Lettere
anno edizione: 2013
"Il latte è fratello delle mestruazioni". In questo passo ippocratico si riassume tutta la teoria degli antichi Greci sull'emogenesi del latte umano, teoria straordinariamente tenace e ricca di sorprendenti implicazioni culturali. Accanto a un'analisi puntuale e originale dell'allattamento nella Grecia antica, questo libro offre una rilettura del ruolo della Madre (volutamente e ostinatamente con la maiuscola: un "personaggio" di pirandelliana memoria) nella società del tempo, finalmente libera da sovrainterpretazioni anacronistiche e psicanalitiche del materiale offerto dagli "autori" (maschi). In questo modo l'autrice ci consente di gettare uno sguardo inedito su alcuni aspetti poco noti del pensiero greco, senza peraltro alimentare l'illusione di poter vedere più di quanto ci è concesso dalle fonti.
Il culto di Cibele frigia e la Sicilia. I santuari rupestri nel culto della dea
Giulia Pedrucci
Libro
editore: L'Erma di Bretschneider
anno edizione: 2009
Chi è Cibele, la Magna Mater? Da questa domanda, la cui risposta sembrerebbe semplice ma che in realtà si rivelerà assai problematica, inizia un lungo e tortuoso percorso che porterà dalla Sicilia al Vicino Oriente antico. Divinità enigmatica e poliedrica, anche se dalle funzioni apparentemente evidenti, riassunte nel titolo di Madre degli dei cui comunemente viene associata nel mondo greco, Cibele è venerata in epoca storica da Focea a Marsiglia e di solito è considerata erede della Matar frigia. Le testimonianze metroache in Sicilia non sono particolarmente numerose e significative, con la sola, straordinaria eccezione del santuario rupestre di Akrai (l'attuale Palazzolo Acreide): un unicum nel Mediterraneo occidentale. Se l'iconografia della dea di Akrai richiama decisamente modelli greci, la tipologia del santuario evoca altrettanto decisamente i santuari rupestri disseminati ovunque negli altopiani frigi. Le linee di possibili trasmissioni tra Sicilia e Anatolia in epoca pregreca vengono dettagliatamente descritte dall'autrice con soluzioni innovative, nonostante la particolare complessità del tema, in un lavoro che si distingue per il rigore metodologico e per la documentazione aggiornata in campo archeologico ed ancor di più in quello storico-religioso.