Libri di Giulio Zavatta
Disegni antichi della Pinacoteca di Faenza. La collezione Giuseppe Zauli
Giulio Zavatta
Libro: Libro rilegato
editore: NFC Edizioni
anno edizione: 2018
pagine: 174
Questo volume nasce dal ritrovamento nei depositi della Pinacoteca di Faenza di un corpus di circa 60 disegni provenienti dalla collezione di Giuseppe Zauli. La collezione fu acquistata dalla Municipalità nel 1797 per la nascitura scuola del disegno. Con l'occasione della schedatura scientifica dei fogli ritrovati, quasi tutti inediti, è stata approfondita la figura di Giuseppe Zauli. Sauro Casadei ne ha scritto un profilo biografico: la vita privata, il docente e fondatore della scuola di disegno, gli incarichi pubblici, il conoscitore apprezzato anche da Luigi Lanzi, il collezionista che acquisì la raccolta del grande incisore Giovanni Bernardi conosciuta anche da Vasari, il fondatore della Pinacoteca e tutore del patrimonio artistico della città, per finire con il suo rapporto con l'illustre allievo Tommaso Giulio Zavatta si occupa invece del fondo di disegni ritrovato: una contestualizzazione nell'ambito delle nascenti scuole di disegno ha ampliato notevolmente gli orizzonti: la cattedra fu molto ambita e fu assegnata a Zauli non senza la presenza di agguerriti competitori, come Francesco Alberi. La questione inoltre assunse una dimensione nazionale, e coinvolse il ministro della Repubblica Cisalpina Daniele Felici Cappello e il celebre artista Andrea Appiani. Vengono quindi analizzati gli stretti rapporti di Giuseppe Zauli con il maestro Gaetano Gandolfi e vengono così contestualizzati numerosi disegni gandolfeschi ancora presenti in collezione, oltre ai fogli di Giacomo Cavedone, Felice Cignani, Ercole Graziani, Francesco Monti, Vittorio Maria Bigari, Marcantonio Franceschini. I disegni dimostrano una sostanziale continuità con i gusti dell'Accademia di Bologna, della quale Zauli fu allievo. Un saggio particolare è infine dedicato ai fogli di Ferraù Fenzoni provenienti dalla raccolta Zauli.
Raffaello. La Madonna Diotallevi. La vicenda storico-critica
Giulio Zavatta
Libro: Libro rilegato
editore: NFC Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 136
La vicenda critica che si è concentrata su quest’opera annovera pertanto i più importanti nomi della storia dell’arte, che quasi concordemente la considerano autografa. Considerando le sue peculiarità, non è mancato chi, come Adolfo Venturi, volle riconoscerla come opera di una personalità altra da Raffaello o dal maestro Perugino, ipotizzando l’esistenza di un “Maestro della Madonna Diotallevi”. Roberto Longhi ha invece insistito sulle differenze che si possono osservare tra la Madonna, più “primitiva” e peruginesca, e le figure del Bambino e San Giovannino, che sembrano quantomeno prefigurare il periodo fiorentino del Sanzio: la tavola sarebbe stata quindi “dipinta a più tornate”. Se la vicenda critica del dipinto, comprensibilmente, può annoverare decine di opinioni e testi redatti dai più importanti critici, la sua storia collezionistica – che le dà il nome – è rimasta pressoché sconosciuta, in conseguenza della sua vendita avvenuta tra il 1841 e il 1842.
Raffaello a Rimini. Il ritorno della Madonna Diotallevi. Catalogo della mostra (Rimini, 17 ottobre 2020-10 gennaio 2021). Ediz. italiana e inglese
Libro: Libro rilegato
editore: NFC Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 96
Il 17 ottobre 2020, dopo 158 anni, tornerà a Rimini la Madonna Diotallevi, un’opera giovanile di Raffaello che porta il nome del suo ultimo proprietario privato, il marchese Audiface Diotallevi di Rimini. L’occasione della mostra, che è stata preceduta da un approfondito studio sui contesti, sulla collezione e sulla vicenda critica del dipinto, costituirà una degna celebrazione del cinquecentenario raffaellesco anche a Rimini, una città finora esclusa dalla “geografia raffaellesca”. Per l’occasione verrà stampato un catalogo in due lingue – italiano e inglese – a cura di Giulio Zavatta con saggi dello stesso curatore, di Giovanni Rimondini, di Alessandro Giovanardi e di Alessandra Bigi Iotti, sulla figura dell’ultimo proprietario della Madonna, sulla sua collezione, e sullo stato degli studi relativo a questo importante dipinto di Raffaello. Completano il catalogo le schede di due importanti opere provenienti dalla collezione Diotallevi esposte in mostra: il polittico di Giuliano da Rimini con l’Incoronazione della Vergine e il Crocifisso Diotallevi di Giovanni da Rimini.
Io, Rimini...
Libro: Libro rilegato
editore: NFC Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 248
Immaginate: un'inquadratura che si allarga da un lontano 1950 fino al vibrante presente di Rimini. Al centro, un viale che pulsa di vita, non solo materia inerte, ma un palcoscenico grandioso dove si sono consumate gioie e dolori, dove il tessuto invisibile dell'appartenenza si è fatto sempre più forte. Sette narratori dalle penne affilate e sette artisti della luce dalle visioni audaci ci guidano attraverso questo spazio-tempo. Con le loro parole evocative e i loro scatti rivelatori, ci offrono uno spettacolo unico, un'immersione totale nell'anima multiforme di Rimini, ieri e oggi. Preparatevi ad essere stupiti. Prefazione di Giulio Zavatta.
Taccuini d'arte. Rivista di arte e storia del territorio di Modena e Reggio Emilia. Volume Vol. 6
Libro
editore: NFC Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 96
Palladio nel Colognese. La Cucca del Serego: architettura, paesaggio e arte
Libro
editore: NFC Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 144
Taccuini d'arte. Rivista di arte e storia del territorio di Modena e Reggio Emilia. Volume Vol. 7
Libro
editore: NFC Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 96
Andrea Palladio e Verona. Committenti, progetti, opere
Giulio Zavatta
Libro: Libro in brossura
editore: NFC Edizioni
anno edizione: 2015
pagine: 352
Le opere veronesi di Andrea Palladio sono spesso state definite "marginali" o "periferiche" e allo stesso modo i committenti scaligeri dell'architetto sono stati considerati per i loro reciproci rapporti e contestualizzati in un ristretto milieu esclusivamente atesino. Nel volume è invece documentata una fitta e spesso sorprendente trama di rapporti tra i clienti veronesi di Palladio e il patriziato vicentino e veneziano che promosse le imprese dell'architetto. La documentazione dimostra inoltre il mecenatismo dei Serego rivolto a artisti e letterati: anche in questo contesto i committenti veronesi dimostrano di appartenere all'ambito culturale veneto più eletto al quale partecipavano numerosi amici e sodali di Andrea Palladio.

