Libri di Giuseppe Donateo
É tornato Carnevale. (Guido Cantini, tra teatro, cinema e letteratura)
Giuseppe Donateo
Libro
editore: La Conchiglia di Santiago
anno edizione: 2024
pagine: 180
La morte in maschera. L'altro Niccodemi: i romanzi e i libretti d'opera
Giuseppe Donateo
Libro
editore: La Conchiglia di Santiago
anno edizione: 2023
pagine: 132
Sogni di un autore
Giuseppe Donateo
Libro: Libro in brossura
editore: Prometheus
anno edizione: 2022
pagine: 208
«Il libro di Giuseppe Donateo, "Sogni di un autore", vuole essere un romanzo che parla di un romanzo, ovvero dell’avventura della scrittura di un romanzo vista dal di dentro, come un uomo che si coglie in uno specchio, romanzo che si specchia in un romanzo, o meglio lo studio di un romanzo narrato in/da un romanzo: come nasce un romanzo, come si forma, come si sviluppa, i trucchi del mestiere per scriverlo, e il viluppo di sentimenti e passioni che assalgono l’Autore nello scriverlo. I personaggi principali sembrano essere Cinzia e suo marito Michele. La trama sembra avvicinarsi ai Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello, solo che qui non sono i personaggi a cercare l’Autore, o il creatore, o chi muove le fila delle loro vite, ma è l’Autore stesso a cercare di scoprire sia la vita dei suoi personaggi sia il luogo dove essi vivono e si muovono». Dalla "Introduzione" di Francesco Solitario.
Nicola Tacchinardi. Il tenore che incantò Napoleone
Giuseppe Donateo
Libro: Libro in brossura
editore: La Conchiglia di Santiago
anno edizione: 2021
pagine: 142
Parlare di Nicola Tacchinardi permette di mettere a fuoco un mondo – quello della lirica del primo Ottocento – ormai dimenticato. I melomani dei nostri tempi guardano soprattutto ai capolavori dell’opera romantica della seconda metà del XIX secolo, in primo luogo a quelli verdiani, mentre il “belcanto” dell’epoca precedente è oggi materia soltanto di studiosi. Tacchinardi è attivo in una fase di passaggio tra due modi diversi di stare sul palcoscenico. Proprio per questo motivo la sua figura suscita interesse. Al di là del grande valore artistico, questo tenore livornese ha in sé, contemporaneamente, stilemi settecenteschi e del nuovo secolo. Del resto, si tratta di un artista nato nel 1772 e morto nel 1859. Canta insieme a Gian Battista Velluti, l’ultimo dei celebri castrati che avevano contraddistinto la lirica del XVIII secolo; è un tenore baritonaleggiante e non certo uno di quelli che, nel secondo Ottocento, esploderanno nel “do di petto”; si esibisce in opere ispirate alla mitologia e agli eroi greco-romani (Trajano in Dacia, Andromaca e Pirro, Gli Orazi e i Curiazi, La distruzione di Gerusalemme), secondo il gusto settecentesco; ma il suo cavallo di battaglia sarà il romantico Otello di Rossini e, nel saggio Dell’opera in musica e de’ suoi difetti, evidenzierà la necessità di modernizzare il teatro lirico e di sottrarlo ai capricci dei divi.
Pierrot e l'asino di Buridano
Giuseppe Donateo
Libro: Libro in brossura
editore: Europa Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 240
Scrivere è un'attività creativa che costa molta fatica. Per questo lo scrittore ogni tanto deve prendersi una pausa. Per riposarsi, ma soprattutto per riflettere. Il romanzo, vero protagonista di questa storia metaletteraria, è fermo a pagina 568. L'autore confessa al lettore che il libro va rivisto profondamente, alcune parti non lo convincono. Michele Berardi è un restauratore impegnato insieme alla sua squadra nel recupero di una preziosa edizione di Erec et Enide, un libro miniato del quindicesimo secolo. Michele è un nevrotico, solipsista, appassionato di storie di damigelle e cavalieri. La sua storia d'amore con la bella Cinzia Rattazzi è finita molte pagine prima nel romanzo, ma la donna ritorna sotto forma di sogni, illusioni e poi in carne e ossa. "Pierrot e l'asino di Buridano" è il mondo ideale dei bibliofili, tra rimandi letterari, citazioni, corrispondenze simboliche e scambi tra autori e personaggi. Il lettore si trova catapultato nella mente di un autore che non sa come proseguire il suo romanzo e che analizza punto per punto, grazie anche ai suggerimenti di qualche amico, la trama e i punti di forza e di debolezza della sua opera. Un mero esercizio di stile direbbero alcuni, un romanzo nel romanzo per i lettori più colti ed esigenti, desiderosi di scoprire il dietro le quinte del processo creativo.
Dario Niccodemi: il regista di Pirandello
Giuseppe Donateo
Libro: Libro in brossura
editore: La Conchiglia di Santiago
anno edizione: 2019
pagine: 220
Se volessimo descrivere il fiuto, proprio dei grandi uomini di teatro, che dimostrò Dario Niccodemi negli anni in cui diresse la Compagnia Drammatica Italiana (1921-1930), basterebbe ricordare quella infuocata sera del 9 maggio 1921, al "Valle" di Roma, quando il direttore della formazione teatrale firmò il debutto di Sei personaggi in cerca d'autore. Sera di battaglia, tra fischi, urla e tentativi di aggressione fisica nei confronti di Pirandello. Anche Niccodemi, una volta letto il copione, aveva sentito dentro di sé un'istintiva contrarietà, subito seguita - ecco il proverbiale fiuto del regista livornese - dalla constatazione di trovarsi di fronte a un'opera destinata a rivoluzionare la storia del teatro. Regista vero, Niccodemi, in anni in cui il termine non aveva ancora preso piede in Italia. Tagliava e riadattava brani di un testo, se ciò serviva a valorizzarne lo spirito autentico; portava in ritiro gli attori, allo scopo di accrescerne l'affiatamento; pretendeva che ognuno di essi studiasse l'intero testo e le parti dei colleghi, non soltanto la sua; curava con meticolosità la scenografia. L'attività della sua compagnia rappresentò, nel corso degli anni Venti del Novecento, una svolta fondamentale per il teatro italiano. Dalle ammuffite scene ottocentesche, al moderno teatro di regia. Partendo da tali presupposti, questo libro - in buona parte basato sul materiale cortesemente messo a disposizione dall'Archivio Niccodemi di Livorno - ricostruisce la vicenda umana e artistica di Dario, dagli anni parigini della Belle Époque, quando metabolizzò, al fianco della celebre Gabrielle Réjane, la lezione di maestri come Antoine e Stanislavskij, fino alle tournées europee e sudamericane della compagnia. Una cavalcata nel mondo del teatro degli anni Venti, seguendo intuizioni, successi e delusioni del brillante commediografo, autore di testi come La maestrina e La nemica, che nel 1921 si lanciò nella nuova avventura di direttore di una compagnia, in cui brillarono le stelle di Vera Vergani, Luigi Cimara e Luigi Almirante. Senza dimenticare il Niccodemi abile talent-scout, grazie alla scoperta di futuri mostri sacri, del calibro di Anna Magnani ed Elsa Merlini. Il libro contiene un ricco patrimonio di fotografie inedite, molte delle quali eseguite da Leonardo Casalini.
Un filo di vento
Giuseppe Donateo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni dell'Erba
anno edizione: 2019
pagine: 160
Poesie del giornalista poeta Giuseppe Donateo. Un uomo cammina e dialoga col suo cane lungo le strade della città (Livorno). Riflessioni e ricordi e considerazioni esistenziali, sociali e politiche.
Il maestro del romanzo vuoto
Giuseppe Donateo
Libro
editore: Edizioni Erasmo
anno edizione: 2017
pagine: 234
Uno scrittore in crisi d’ispirazione, angosciato dal suo passato, è alle prese con una misteriosa vicenda che lo induce a meditare sull’intima essenza del romanzo, sulla sua funzione, sul fatto che viene dato perennemente per morto, salvo poi resuscitare alla prima occasione. Forse è proprio da tutto ciò che nasce il blocco mentale che impedisce di riprendere a scrivere. Quel blocco i cui fili sono idealmente tirati da un inquietante fantasma che, lontano nel tempo e volatilizzato nel nulla, continua a concretizzarsi nella forma di incubo.

