Libri di Giuseppe Pinoli

Un bellissimo "diario di viaggio", nell'antica e moderna Europa vista con gli occhi di un appassionato e autentico viaggiatore. Una illuminante e originale guida che invita alla scoperta di mete imperdibili.

In questo breve e divertente racconto l'autore ha saputo cogliere, con umorismo, alcuni risvolti caratteristici di vita quotidiana attraverso le vicissitudini di Annibale, ispiratore di gustose avventure spesso dominate da misteriosi influssi astrali. È vero o no che c'è chi nasce fortunato, o come si dice, "con la camicia" e chi invece è scalognato cronico e sempre in braghe di tela? Gli influssi astrali, le interferenze e gli ascendenti zodiacali, possono effettivamente influenzare o caratterizzare la nostra esistenza? Il modo e le circostanze in cui si muove e si arrabatta l'Annibale, bizzarro protagonista del presente ameno racconto, può fornire un certo contributo al chiarimento dell'interessante questione.

La vivida, appassionante descrizione del periodo di massimo fulgore del regno Hittita e di quella società - ancor oggi in gran parte sconosciuta - che raggiunse il suo apogeo nell'epoca trascorsa tra i due sovrani Suppiluliuma e Muwatalli. Un mondo ricco di usanze solenni e cerimoniali suggestivi, pregno di briosa vitalità, vivace, brillante, avvincente nella miriade dei suoi personaggi tanto suggestivi e singolari, colti in tutta la propria umanità e osservati attraverso le vicende di uno di loro, Anek l'hittita.

Un romanzo ambientato nel cuore dell'Oceano Pacifico, nell'arcipelago delle centoventicinque isole della Società disseminate - con una miriade di altre isole - in uno scrigno oceanico di quattro milioni di chilometri di acque. Siamo nella metà del XVIII secolo, nel pieno delle esplorazioni oceaniche dei navigatori europei. La vita semplice ma felice degli abitanti di quelle isole che temevano - ignari - solo i pericoli delle forze della natura viene sconvolta dall'arrivo dello "straniero". Reao, giovane polinesiano, viene sradicato violentemente dalla sua vita isolana, costretto prima a vivere su un vascello inglese a contatto con la dura vita dei marinai, poi a sbarcare nel mondo occidentale della Londra del Settecento. In preda alla nostalgia per la perduta libertà, al centro dello scontro tra due "mondi" opposti e inconciliabili, invocando i suoi "dei dalle piume rosse" cercerà di realizzare il suo sogno: tornare nella sua isola felice, dispersa nell'immensità dell'oceano...

Babar il mongolo nasce nel XII secolo nelle steppe dell'Asia centrale da una famiglia nomade e di umili origini. Un giorno, per aver violato la legge mongola, Babar è costretto a fuggire dalla sua tribù. Dopo un lungo girovagare approda in Cina dove si mette in evidenza anche grazie alle sue capacità di cacciatore e di abile cavaliere e sposa la bella Liù, figlia del saggio mandarino Li-Po. Quando le orde del feroce condottiero Gengis Khan riescono a penetrare nel Catai e a mettere a ferro e fuoco il territorio, Babar sembra di nuovo perdere tutto: ma inaspettati e sconvolgenti avvenimenti ribalteranno la sua vita fino a farlo diventare l'uomo di Gengis Khan.