Libri di Giuseppe Ungaretti
Quaranta sonetti di Shakespeare. Testo inglese a fronte
William Shakespeare
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2019
pagine: 115
I "Quaranta sonetti" di Shakespeare nella versione di Giuseppe Ungaretti sono probabilmente la prova di traduzione più memorabile della poesia italiana del Novecento, pari solo ai Lirici greci di Salvatore Quasimodo, il cui nucleo principale – le poesie di Saffo – abbiamo recentemente pubblicato in Assonanze. Questa traduzione è memorabile per un triplice ordine di motivi: in primo luogo, ovviamente, per la magistrale assonanza che Ungaretti ha saputo creare tra i propri versi e quelli del sommo poeta, così lontano nel tempo ma non nello spirito; in secondo luogo per il magistero che ha esercitato su tutti i successivi poeti che si sono cimentati in opere di traduzione; in terzo luogo per l’importanza che questo lavoro ha avuto nell’intera parabola della poesia ungarettiana. L’edizione è arricchita dalle note lunghe, puntuali, preziose come un piccolo trattato di poetica, con cui Ungaretti ha accompagnato le successive tappe in cui l’opera è apparsa (1943-1944, 1945, 1946).
Lettere a Bruna
Giuseppe Ungaretti
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2017
pagine: XLIX-656
Estate 1966. Per una serie di conferenze Giuseppe Ungaretti è in Brasile, una terra in cui ha abitato a lungo e a cui è particolarmente legato. Vestita di rosso, alla fine di un incontro pubblico gli si avvicina la giovane Bruna Bianco, che gli consegna alcune sue poesie: prende avvio così una relazione che – data la distanza – si esprimerà attraverso un fittissimo scambio epistolare. Le quasi 400 lettere che qui si presentano, gelosamente custodite per cinquant'anni dalla destinataria, raccontano la cronaca quotidiana di un amore impetuoso e travolgente, che riaccende nel poeta il desiderio di cantare e dà inizio a una nuova stagione creativa. Nella plaquette del 1968 dal titolo "Dialogo", alla voce del poeta, che si firma Unga come nelle lettere, seguono infatti le "Repliche di Bruna". Donna reale, quindi, Bruna, ma al contempo figura poetica, musa, incarnazione della giovinezza al cospetto del «poeta antico». «Felice, e disperato d'esserlo», consapevole che il suo amare è una «smisurata demenza», Ungaretti racconta i pensieri, gli incontri, le delusioni, commenta quadri, mostre e letture, allega prove poetiche e di traduzione, guida la giovane sul sentiero della poesia. Ma affronta anche temi universali: il rapporto tra amore e morte, giovinezza e vecchiaia, e la forza sempre viva del sentimento e della poesia eternatrice.
L'allegria è il mio elemento. Trecento lettere con Leone Piccioni
Giuseppe Ungaretti
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2013
pagine: XXXIII-366
"Quando si potranno consultare e pubblicare le lettere di Ungaretti, tante cose si metteranno meglio a fuoco, ed impressioni, e dispute e nascite d'idee, ed affetti." Così scriveva Leone Piccioni, suo allievo all'università di Roma e poi curatore delle opere, nella biografia del poeta. Interprete privilegiato di un mondo lirico che è patrimonio dell'umanità intera, Piccioni ha avuto con il Maestro una lunga e approfondita familiarità e, nonostante la frequentazione quotidiana, ha sempre intrattenuto con lui un intenso carteggio, quello che qui si pubblica, dando modo ai lettori di "mettere a fuoco" davvero uno dei maggiori poeti del Novecento europeo. Passano in queste lettere, scritte tra il 1946 e il 1969, oltre vent'anni non solo di vicende personali, di dispute accademiche e letterarie, di riflessioni sulla poesia e sul suo farsi, ma anche di storia culturale italiana; il tutto riletto attraverso gli occhi di Ungaretti, che a Piccioni si racconta e con lui spesso si sfoga, con toni talora impetuosi ma sempre limpidi e vibranti di personale ironia.
Vita d'un uomo. Traduzioni poetiche
Giuseppe Ungaretti
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2010
pagine: CLXXXI-1623
La traduzione poetica, per Ungaretti, è un'autentica opportunità di creazione poetica. Per questo motivo, eccezionalmente rispetto agli altri poeti del Novecento presenti nei Meridiani, di lui si offrono anche le traduzioni, a completare quel progetto di "Vita d'un uomo" che ha preso forma nel corso del suo lunghissimo rapporto di fedeltà con la casa editrice Mondadori. Al pari delle poesie, infatti, le traduzioni scandiscono le tappe della "Vita d'un uomo": la prima traduzione pubblicata da Ungaretti (1910), da poco ritrovata, precede anzi l'edizione delle prime liriche; le ultime traduzioni escono, come la poesia estrema, "L'impietrito e il velluto", nel 1970. Il Meridiano comprende innanzitutto i volumi "canonici": Traduzioni (1936), 40 sonetti di Shakespeare (1946), Da Góngora e da Mallarmé (1948), Fedra di Jean Racine (1950), Pàu Brasil (1961), Visioni di William Blake (1965); esso raccoglie quindi le numerose versioni - in italiano e anche in francese - edite su rivista (alcune del tutto dimenticate dalla critica), e due importanti dossiers inediti: uno studio sulla canzone leopardiana Alla Primavera, che conserva diverse traduzioni, e una conferenza tenuta da Ungaretti in occasione della riunione annuale delle Accademie Straniere romane. Le traduzioni sono corredate di un apparato variantistico e di un commento che dà voce innanzitutto all'autore, attingendo estesamente dai suoi autocommenti. Saggio introduttivo di Carlo Ossola.
Vita d'un uomo. Tutte le poesie
Giuseppe Ungaretti
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2009
pagine: CLIV-1435
L'edizione, curata dal maggior esegeta ungarettiano, Carlo Ossola, pur mantenendo l'impostazione e i contenuti del volume predisposto dall'autore stesso nel 1969, lo arricchisce di una nuova sezione di "poesie ritrovate" e di alcuni testi inediti, e lo correda di una preziosa appendice di testi preparatori. L'apparato variantistico, grazie al ritrovamento di nuovi testimoni a stampa, è stato corretto e aggiornato in diversi punti, nonché fatto precedere da una sezione di indici delle raccolte. Oltre che di tutti i materiali contenuti nel "Meridiano" "storico", il lettore potrà inoltre disporre di un apparato di commento, costituito da una introduzione a ciascuna raccolta e di un commento a ciascuna poesia, che oltre a dare conto anche delle varianti manoscritte utili alla comprensione del contenuto e dell'elaborazione delle liriche, dà voce soprattutto all'autore, attingendo estesamente ai suoi autocommenti, editi (epistolari, interviste, prose, saggi) e inediti: per questa sezione i curatori si sono avvalsi di una sistematica esplorazione dell'archivio di Ungaretti e di quelli dei suoi corrispondenti, finora ignorati dalla critica.
«La certezza della poesia». Lettere (1942-1970)
Piero Bigongiari, Giuseppe Ungaretti
Libro: Libro in brossura
editore: Polistampa
anno edizione: 2008
pagine: 368
L'arco cronologico (1942-1970) coperto dallo scambio epistolare tra Bigongiari e Ungaretti coincide con un lasso di anni centrali per la storia della letteratura italiana, dei quali condensa i principali temi e dibattiti, osservati dal punto di vista di due protagonisti di quella stagione culturale. Nel succedersi delle lettere la storia privata e la storia pubblica si sovrappongono continuamente l'una all'altra, dando luogo a una fitta trama di relazioni, tra considerazioni attinenti alla contemporaneità sia storica che letteraria e il fare artistico, così come si connota nel laboratorio privato di entrambi gli scrittori. Il carteggio consente di tracciare il ritratto di un'epoca, ricostruendone dall'interno le linee di tensione e sviluppo, ma si colloca anche in una zona molto prossima all'elaborazione artistica propriamente detta, sia per l'intrinseco valore letterario che per la capacità di farsi veicolo e, talvolta, vera e propria sede elaborativa di testi critici e poetici, come accade nel saggio ungarettiano "Leopardi segreto", o nelle diverse stesure delle poesie "Ninnananna" e "Cantetto senza parole," pubblicati nel volume.
Vita d'un uomo. 106 poesie (1914-1960)
Giuseppe Ungaretti
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 266
"Il solo innovatore, o liberatore, nella catena dei poeti moderni è stato proprio Ungaretti. In questo senso si può dire che tutti sono, o siamo, usciti dal pastrano di Ungaretti" ha scritto Gianfranco Contini. Uscita nel 1966, con l'autorizzazione dell'autore, questa antologia, che porta lo stesso titolo scelto da Ungaretti per la pubblicazione della propria opera complessiva, rappresenta una preziosa sintesi del suo intero percorso poetico attraverso tutte le raccolte: "L'allegria", "Sentimento del tempo", "Il dolore", "La terra promessa", "Un grido e paesaggi", "Il taccuino del vecchio".
Vita d'un uomo
Giuseppe Ungaretti
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2016
pagine: 854
Nel percorso che da "L'Allegria" giunge al "Taccuino del Vecchio" e ai versi degli ultimi anni Sessanta si rivelano il volto dell'uomo-Ungaretti e la sua inconfondibile voce di poeta: dalla tragedia della Grande Guerra, in cui si riconobbe "docile fibra dell'universo", alla riscoperta della tradizione poetica e artistica italiana che domina le più complesse liriche di "Sentimento del Tempo"; dalla devastante esperienza della morte del figlio bambino, da cui nasceranno i versi colmi di struggente tenerezza de "Il Dolore", alla conquista della fede che accompagnò la vecchiaia del poeta."
Vita d'un uomo. Opere
Giuseppe Ungaretti
Libro
editore: Mondadori
anno edizione: 2000
I tre volumi di "Vita di un uomo" riuniti in un unico cofanetto offrono al lettore un ampio quadro dell'attività letteraria di Ungaretti: "Tutte le poesie" è l'unica edizione dell'intero corpus poetico ungarettiano e include le note ai testi redatte dallo stesso poeta, oltre a un saggio di poetica; "Saggi e interventi" costituisce una raccolta dei suoi testi in prosa risalenti agli anni tra il 1918 e il 1970; "Viaggi e lezioni", che conclude l'edizione delle opere ungarettiane dei Meridiani, restituisce due esperenze importanti, quella del viaggiatore e quella del docente universitario e del conferenziere, che ripercorre dalle origini il cammino della letteratura italiana.
Vita d'un uomo. 106 poesie (1914-1960)
Giuseppe Ungaretti
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2024
pagine: 272
«Il solo innovatore, o liberatore, nella catena dei poeti moderni è stato Ungaretti» ha scritto Gianfranco Contini. Ed effettivamente la sua voce poetica – a partire dalla manciata di versi scritti nelle trincee della Prima guerra mondiale e raccolti nel 1916 nel Porto sepolto – ha segnato in modo indelebile l'avvio della stagione poetica novecentesca. Pubblicata nel 1966, con l'autorizzazione dell'autore, questa antologia – che porta lo stesso programmatico titolo apposto da Ungaretti alla propria opera complessiva – rappresenta una preziosa sintesi del suo intero percorso poetico attraverso tutte le raccolte: L'allegria, Sentimento del tempo, Il dolore, La terra promessa, Un grido e paesaggi, Il taccuino del vecchio.
Da una lastra di deserto. Lettere dal fronte a Gherardo Marone
Giuseppe Ungaretti
Libro: Libro in brossura
editore: Mondadori
anno edizione: 2015
pagine: XXXI-264
"Mio Gherardo, qualche soldato canta; da una baracca all'altra si tenta il coro; [...] qualche aeroplano gironza; la tua arriva; si fa un gran silenzio d'armi." Dal 18 aprile 1916 all'ottobre 1918 Giuseppe Ungaretti, al fronte col 19° Fanteria, intrattiene una fitta corrispondenza con Gherardo Marone, "un giovine che s'appassiona, un giovine di vocazione", direttore a Napoli della rivista letteraria "La Diana". Le lettere, le cartoline e i telegrammi - a cui Ungaretti spesso allega le poesie da pubblicare sulla "Diana" -, oltre a raccontare il sorgere di una salda amicizia e di un sodalizio intellettuale, testimoniano la genesi della grande poesia di Ungaretti, quella che il mondo conoscerà grazie a "Il Porto Sepolto" (1916), "Allegria di Naufragi" (1919) e "L'Allegria" (1931). Questa edizione delle lettere a Marone riunisce, ordina e commenta sia quelle conservate alla Biblioteca Nazionale di Napoli, sia quelle fortuitamente ritrovate nei mercati di Porta Portese e di Salerno, ora conservate all'Archivio del Novecento della "Sapienza" di Roma, e dà testimonianza del miracolo per cui in mezzo all'orrore può prodursi quel "gran silenzio d'armi" da cui fiorisce la poesia.