Libri di Giuseppina De Giudici
La Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari e l’insegnamento del diritto tra Otto e Novecento. La storia e la memoria. Atti del Convegno di studi «Uniti nel sapere da 400 anni» (Cagliari, 22-23 Aprile 2021)
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2023
pagine: 264
Il volume raccoglie gli atti del convegno La Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari e l'insegnamento del diritto tra Otto e Novecento, tenutosi nell'aprile del 2021 all'interno di un ampio programma di eventi organizzato dall'Università di Cagliari per celebrare i quattrocento anni dal privilegio di fondazione, concesso da Filippo III nel 1620. Utile occasione per ripensare, anche in chiave comparata, alle principali tappe della storia dell'ex Facoltà giuridica, il convegno è stato dedicato soprattutto allo studio del difficile e cruciale periodo del cd. declassamento (1862-1902), sinora poco indagato dalla storiografia. La Tavola rotonda conclusiva è servita, invece, a raccogliere e cristallizzare le preziose testimonianze di alcuni dei Maestri che hanno contribuito a fare la storia della Facoltà giuridica durante gli ultimi decenni.
Sanctitas legatorum. Sul «fondamento» dell'indipendenza giurisdizionale in età moderna
Giuseppina De Giudici
Libro
editore: Edizioni Scientifiche Italiane
anno edizione: 2020
Le istituzioni prefettizie nella Sardegna dell'Ottocento. Le vie dell'accentramento giurisdizionale e amministrativo (1807-1861)
Giuseppina De Giudici
Libro: Copertina morbida
editore: CUEC Editrice
anno edizione: 2013
pagine: 152
Perlustrare le vie dell'accentramento giurisdizionale e amministrativo è un'occasione per scoprire che la discontinuità fu uno degli elementi forti nel collegamento tra un centro in movimento e le sue periferie e magari per sperimentare la validità di categorie e modelli di amministrazione, talvolta destoricizzati nell'uso storiografico. La forte carica dinamica degli istituti del governo provinciale della Sardegna dall'istituzione delle prefetture (1807) all'Unità d'Italia si collega al mutevole quadro dell'organizzazione statale. Nel cinquantennio considerato il Regnum Sardiniae - uno Stato di matrice regionale - conosce il passaggio da un governo sostanzialmente d'Ancien Régime ad uno Stato-amministrazione che, munito di apparati burocratici centralizzati, si avvale della forza dell'esecutivo come strumento dell'autorità e come limite per il contenimento dei poteri resistenti. Sono anche gli anni in cui la dottrina dà vita a una nuova idea dello Stato e la ricollega a bisogni e finalità prima inediti, si impegna nell'elaborazione del diritto amministrativo e interpreta il complesso rapporto tra accentramento e decentramento.
Il governo ecclesiastico nella Sardegna sabauda 1720-1761
Giuseppina De Giudici
Libro
editore: Jovene
anno edizione: 2007
Interessi e usure. Tra dirigismo ed equità nella Sardegna di Carlo Emanuele III
Giuseppina De Giudici
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2011
pagine: 258
La fiducia illuministica nell'ingegnosità umana e in particolare nelle capacità di amministrazione dell'uomo di governo permea il lungo dibattito sulla fissazione del tasso d'interesse che precede l'emanazione dell'editto di Carlo Emanuele III del 2 marzo del 1768. In una continua tensione tra laissez-faire e moderato dirigismo, i magistrati del Supremo Consiglio di Sardegna offrono, assieme a giudici e funzionari di stanza a Cagliari e a Sassari, riflessioni e risposte che complessivamente si dispongono attorno ad un circostanziato programma di rifiorimento dell'isola. Le proposte formulate, ma anche le resistenze mostrate e i dubbi sollevati dai soggetti coinvolti nello studio della delimitazione ex lege del tasso d'interesse, riguardano la questione estremamente complessa della determinazione del confine tra vantaggio individuale e abuso e offrono un quadro rivelatore delle ottiche e della cultura di governo. Ogni spostamento nell'asse tra liceità e illiceità nel godimento o nello sfruttamento di beni e risorse si riverberava, infatti, su tutti i rapporti di natura economica, sulle transazioni e sul credito tra privati ed aveva rilievo sullo statuto dei cittadini. Usando il linguaggio tecnico degli economisti e non di rado ricorrendo all'analisi storica, il dibattito, serrato e vivacissimo che precede l'emanazione della legge del 1768, affronta i temi della ristrutturazione della società e dello Stato.