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Libri di Guido Crainz

Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta

Guido Crainz

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2005

pagine: 640

Dalla fine degli anni sessanta ai primi anni ottanta il paese è attraversato da sommovimenti che coinvolgono le economie e le culture, le produzioni e i consumi, i soggetti sociali e gli immaginari collettivi. Il sopraggiungere del miracolo economico e delle speranze riformatrici del centro-sinistra e il rifluire successivo di entrambi; l'esplosione del movimento studentesco e dell'"autunno caldo", gli anni cupi della "strategia della tensione" e il delinearsi della "crisi della Repubblica", in anni che vedono un'offensiva terroristica senza paragoni. Una ricostruzione fatta attraverso le fonti più diverse: i quotidiani e i periodici così come i rapporti di prefetti, polizia e carabinieri ma anche i film, le canzoni, la letteratura, la televisione.
21,50 20,43

L'ombra della guerra. Il 1945, l'Italia

Guido Crainz

Libro

editore: Donzelli

anno edizione: 2007

pagine: 152

Qual era la realtà, quali erano gli immaginari dell'Italia del 1945? Quale paese usciva da vent'anni di fascismo, da una guerra devastante, da una terribile occupazione nazista e da una Resistenza che è stata anche guerra civile? In questo volume Guido Crainz affronta i nodi principali del passaggio cruciale dal regime fascista all'Italia democratica. Letteratura e giornalismo d'epoca, memorie e documenti d'archivio testimoniano quanto profondo sia il segno che la guerra lascia nel paese, in un confrontarsi e alternarsi di speranze e paure, fra desiderio di trasformazione e bisogno di normalità. Ci riconsegnano l'inizio di un esame di coscienza collettivo che si interromperà troppo presto. Ci ripropongono, infine, le condizioni concrete in cui avviene la costruzione della "democrazia dei partiti", con le sue contraddizioni e i suoi limiti. In questo quadro, anche le violenze successive al 25 aprile trovano una collocazione storica: contribuiscono infatti a "rivelare" i drammi vissuti da milioni di donne e di uomini negli anni precedenti e rimandano a una storia di più lungo periodo. Si intrecciano alla volontà di cancellare il passato per aprirsi a un difficile futuro. E soprattutto mostrano quanto ancora fosse lunga l'ombra della guerra, capace di alterare i più elementari codici di comportamento e ridisegnare un'antropologia della violenza e dell'illegalità che tuttora ci lascia interdetti e ci fa pensare a un'Italia lontanissima.
14,00 13,30

Il paese reale. Dall'assassinio di Moro all'Italia di oggi

Guido Crainz

Libro: Copertina rigida

editore: Donzelli

anno edizione: 2012

pagine: 390

La fine degli anni settanta segna una svolta nella storia della Repubblica: agli ultimi, cupi sussulti del decennio morente si intreccia l'emergere di trasformazioni colossali che riguardano l'economia e la cultura, il privato e il pubblico, la politica e la comunicazione. Nella convulsa stagione degli anni ottanta si ripropongono inoltre quelle tendenze esasperate all'affermazione individuale, quello sprezzo delle regole, quell'atteggiamento predatorio nei confronti del bene pubblico. Al tempo stesso giunge al punto estremo di crisi un sistema dei partiti sempre più portato a esaudire gli egoismi di ceto, pur di ottenere il consenso. Per molti versi dunque i lunghi anni ottanta si presentano come un luogo di incubazione del nostro presente. Il nesso fra gli anni di Craxi e l'era berlusconiana ha qui le sue radici, e in questo scenario si collocano le domande che oggi ci incalzano: perché l'anomala alleanza di centrodestra riuscì a improntare largamente di sé l'intero ventennio successivo? Quali sono le ragioni della quasi ventennale stagione di Berlusconi? E che Italia ci lascia, quella stagione? E ancora: ci sono le energie e le qualità per affrontare una difficile ricostruzione e misurarsi con la crisi internazionale che chiama in causa l'identità e il futuro dell'Europa? Da dove prendere l'avvio per invertire il degrado di un sistema politico e di una "partitocrazia senza i partiti" che ha superato ogni livello di guardia?
29,00 27,55

Storia della Repubblica. L'Italia dalla Liberazione ad oggi

Guido Crainz

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2016

pagine: 400

Settant'anni di storia: un percorso intenso e tormentato, intriso di speranze e di delusioni, di traumi profondi e di mutamenti inavvertiti. Un percorso cui attingere più che mai, questo è il senso del libro, nei disorientamenti dell'oggi. Nel disagio per il nostro presente. Nell'incombere di scenari internazionali che alimentano le inquietudini del nuovo millennio. Quanto siamo cambiati nei settant'anni della Repubblica? Come sono venuti a confliggere, nel loro scorrere, modi diversi di essere italiani? Come si è passati dalla società sofferente e vitale del dopoguerra, capace di risollevarsi dalle macerie di un regime e dalle devastazioni di un conflitto mondiale (e protagonista poi di uno sviluppo straordinario), all'Italia spaesata di oggi? In un unico sguardo tutte le stagioni della nostra vicenda repubblicana, nel succedersi di scenari sociali e politici, culture, generazioni: il dopoguerra, intenso e tormentato; le trasformazioni, le speranze e le disillusioni del "miracolo economico"; le tensioni e gli umori degli anni settanta, non riducibili al dilagare di conflitti e terrorismi; la grande mutazione degli anni ottanta, vera origine dei processi successivi. Sino agli ultimi vent'anni: la bufera di Tangentopoli, il crollo del precedente "sistema dei partiti" e la lunga stagione di Berlusconi, con corposi segni di un più generale declino civile; l'urgenza e al tempo stesso l'estrema difficoltà di invertire la deriva.
27,00 25,65

Il sessantotto sequestrato. Cecoslovacchia, Polonia, Jugoslavia e dintorni

Guido Crainz

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2018

pagine: 196

A distanza di cinquant'anni dal simultaneo manifestarsi dei movimenti di contestazione del '68 in tante parti del Vecchio continente, iniziamo forse a comprendere che per la sua storia successiva sono rilevanti soprattutto i rivolgimenti, i traumi e i processi che segnarono la Cecoslovacchia, la Polonia e altre aree dell'Europa «sequestrata» dall'impero sovietico, per dirla con Milan Kundera. Per molti versi quei rivolgimenti rappresentarono uno spartiacque: la conferma definitiva che il «socialismo reale» non era riformabile. I processi che attraversarono allora quest'area furono solo apparentemente stroncati a Praga dai carri armati del Patto di Varsavia e in Polonia da una brutale offensiva di regime che assunse violenti toni antisemiti, provocando l'esodo di una ricca comunità intellettuale e di una parte significativa degli ebrei rimasti nel paese dopo la Shoah. In realtà, pur nel modificarsi di prospettive e di visioni del mondo, si dipanano da allora alcuni esili e al tempo stesso straordinari fili che portano al 1989, passando per Charta 77 in Cecoslovacchia o per il Kor e Solidarnosc in Polonia. Eppure, in quel fatidico '68, i giovani, gli intellettuali e i rinnovatori di quei paesi, i sostenitori di un «socialismo dal volto umano», non trovarono nei movimenti studenteschi dell'Occidente quel solidale sostegno che sarebbe stato necessario. Né lo ebbero dai partiti comunisti europei. Perché? E perché in molte ricostruzioni storiche complessive ha prevalso spesso una sostanziale rimozione di questi aspetti? A queste domande e a questi nodi rispondono i contributi del libro: il saggio di apertura di Guido Crainz; quelli di Pavel Kolar, Wlodek Goldkorn, Nicole Janigro, Anna Bravo; e i documenti di studenti e intellettuali di allora, con le successive testimonianze di personalità come Jiri Pelikàn, Adam Michnik, Zygmunt Bauman.
19,50 18,53

L'Europa. Storia di una civiltà

Lucien Febvre

Libro: Libro in brossura

editore: Donzelli

anno edizione: 2019

pagine: 333

Che cos’è l’Europa, per Lucien Febvre? Che cosa rappresenta questo «continente» agli occhi del grande storico francese, nei mesi in cui si chiude il sipario dell’ultima e più distruttiva guerra europea? In queste pagine, nate da un corso tenuto da Febvre al Collège de France nel 1944-45, l’eco degli accadimenti nutre la rivisitazione dello storico. Il fatto è che l’idea di Europa sembra accamparsi sotto la bandiera di una inafferrabile vaghezza: «Un ideale, un sogno. Una estensione di territori estensibili a non finire». Fuori dalla storia, l’Europa, semplicemente non esiste. Ma allora, quando nasce l’Europa? Essa è figlia della disgregazione dell’unità mediterranea, ellenica e romana. Solo quando l’Impero romano crolla si danno le condizioni perché si possa cominciare ad aggregare una civiltà europea. Ma questa nuova realtà nasce da una grande mutilazione. L’Islam irrompe nel vecchio mondo greco-romano disgregandolo. Ed è contro l’Islam che nasce la costruzione carolingia, atto costitutivo dell’Europa in idea. Parte integrante di quest’idea fu, all’inizio, l’espansione di una cristianità concepita come il vero elemento unificante. Quel passaggio da un mondo mediterraneo a un mondo in cui il centro di gravità si sposta a nord ha determinato poi uno «slancio europeo» che è stato soprattutto uno slancio economico. Scorrono così sotto gli occhi dello storico le successive incarnazioni europee. Europa, equilibrio di potenze. Europa, patria delle élites intellettuali del XVIII secolo. E, dopo la Rivoluzione, Europa nemica delle nazioni. Europa, infine, rimedio disperato dopo la catastrofe della grande guerra. L’Europa, insomma, non è una cosa semplice, non si incide bell’e pronta sopra una tabula rasa. «Ciascuna parte d’Europa ha dietro di sé una terribile storia “contro”. Perciò l’idea di un dominatore che sottometta tutto l’Universo, è una idea vana. E, bisogna aggiungere, sanguinaria». Lo spettro del dittatore appena sconfitto domina le ultime pagine del libro. Febvre recalcitra all’idea di una unificazione europea. Non sono ancora maturi gli anni del rinnovato progetto europeista. A distanza di settant’anni, è possibile misurare la difficile strada che l’Europa storica ha compiuto, ma anche vedere la problematicità di questo progetto e i rischi che deve fronteggiare. Rileggere oggi queste lezioni – ripubblicate ora nella Piccola Biblioteca Donzelli con una prefazione di Guido Crainz – aiuta a comprendere la presente crisi europea: le parole di Febvre rimangono come un monito, sia per gli euroscettici che per gli europeisti. L’Europa può espandersi solo a patto di non prevaricare le altre civiltà: quelle che la compongono e quelle che ha di fronte.
25,00 23,75

Il paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta
29,00

I miei primi 2 giugno

I miei primi 2 giugno

Ezio Bosso, Guido Crainz, Ugo De Siervo

Libro: Libro in brossura

editore: L'Io e il Mondo di TJ

anno edizione: 2017

pagine: 52

"Mai nella storia è avvenuto, né mai ancora avverrà, che una repubblica sia stata proclamata per libera scelta di popolo mentre era ancora sul trono il Re." E quella Repubblica, che è poi la nostra, la Repubblica Italiana, nasce con il Referendum che si tenne il 2 giugno 1946. Ma cos'è una Repubblica? Una Repubblica nasce dall'idea che la musica debba essere suonata e cantata da tutte e da tutti. Certo rispettandone le regole che ci permettono di suonare e di cantare insieme. Come una grande orchestra. Età di lettura: da 6 anni.
10,00

Storia del miracolo italiano

Guido Crainz

Libro

editore: Donzelli

anno edizione: 2005

pagine: 273

12,50 11,88

Il dolore e l'esilio. L'Istria e le memorie divise d'Europa

Guido Crainz

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2005

pagine: 120

Nel 1947 un grande storico di origine istriana, Ernesto Sestan, tracciando i "lineamenti di una storia etnica e culturale" della Venezia Giulia scriveva: nel Novecento si sono scontrati qui "nazionalismi feroci ed esasperati in una lotta senza quartiere in cui gli uni finivano col pareggiare, anche moralmente, gli altri". Sestan concludeva: "I termini del conflitto trascendevano, nei loro motivi più profondi, il modesto ambito della vita regionale e si ispiravano alle correnti di idee e di passioni che fanno così feroce l'Europa contemporanea". Questo piccolo libro si propone di accostarsi a quel dramma per cogliere il dolore, le speranze e le paure delle diverse vittime che hanno vissuto in quell'intricato crocevia.
11,90 11,31

L'ingiustizia militare nella Grande guerra. Le fucilazioni «per l'esempio» in Friuli e nella Venezia Giulia

Libro: Libro rilegato

editore: Forum Edizioni

anno edizione: 2023

pagine: 168

Durante la Prima guerra mondiale l’esercito italiano ha registrato un alto numero di fucilazioni sommarie e decimazioni ‘per l’esempio’. A differenza di altri Paesi, in Italia i soldati condannati ingiustamente o illegittimamente alla pena capitale non hanno ottenuto alcuna forma di riabilitazione nazionale. Solo nel maggio del 2021 il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato all’unanimità una legge per la riabilitazione storica dei soldati «condannati alla fucilazione dai tribunali militari di guerra» nel territorio dell’attuale Regione e ha istituito una Consulta storica. Il volume raccoglie gli interventi presentati nel corso del convegno di studi tenutosi a Udine l’11 novembre 2022. Partendo dai casi noti dei fusilâts di Cercivento e della decimazione di Santa Maria la Longa, intende fare il punto su questo nodo doloroso della storia italiana.
18,00 17,10

Padania. Il mondo dei braccianti dall'Ottocento alla fuga dalle campagne

Guido Crainz

Libro: Copertina morbida

editore: Donzelli

anno edizione: 2007

pagine: 271

Tra le pianure piemontesi e lombarde, riccamente irrigate, e le terre basse distese attorno al Delta del Po, gigantesche trasformazioni territoriali e sociali costruiscono fra Otto e Novecento, nelle pieghe della democrazia zoppa dell'Italia liberale, lo scenario di una storia che non ha paragoni nel contesto europeo. Prende forma il complesso "mondo dei braccianti": combattivi protagonisti popolano le campagne padane, innervate da una rete associativa sempre più fitta. Antichi orizzonti mentali e nuove culture, etiche e solidarietà si intrecciano con le speranze, l'azione e i miti di un movimento socialista che ha qui, prima e più che nei centri industriali e urbani, la sua forza e il suo "laboratorio". La vicenda della Valle del Po e dei suoi braccianti attraversa momenti essenziali della storia generale del paese, spesso confondendosi con essa: le grandi opere di bonifica che contribuirono alla nascita stessa del bracciantato, l'irruzione cruenta dello squadrismo agrario e del regime fascista, fino alla "guerra civile" del 1943-45; la costante conflittualità sociale che ne permea la vita, dai moti de "La boje!" fino agli eccidi di quel "triangolo della morte", il cui senso, suggerisce l'autore, forse risiede nell'onda lunga di radicatissimi odi sociali e politici. Di questo mondo che, accerchiato, è scomparso in modo rapido quanto tumultuoso, Guido Crainz ricostruisce i tratti cruciali, riportando alla memoria i valori e i dolori condivisi dall'universo rurale padano.
16,00 15,20

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