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Libri di Hélène Bessette

Ida o il delirio

Ida o il delirio

Hélène Bessette

Libro: Libro in brossura

editore: Nonostante

anno edizione: 2017

pagine: 171

Ida è morta. Una vecchia domestica al servizio di Madame Besson. Figura discreta e ammaccata dall’età. Serva taciturna e tuttofare. Un coeur simple. La sua vita si riduceva al suo lavoro. Amava i fiori che regolarmente annaffiava la sera. Diceva enigmaticamente di essere «un uccello notturno» (Ida-Loulou?). Ida è stata investita da un camion e scaraventata a otto o nove metri di distanza dal punto d’impatto. Incidente? Crimine? Suicidio? Bessette ci tiene a precisare che questo libro «non è assolutamente un romanzo poliziesco». Si tratta infatti del «romanzo-problema Ida». Chi era veramente Ida? Perché passava tutto il tempo a fissare i suoi grandi piedi, invece di prestare attenzione al mondo che la circondava? «Ida non camminava come noi»: questo forse il suo problema, il «Problema-Ida». Il suo delirio, che l’ha portata – etimologicamente – a errare fuori dal tracciato, dalle strisce, finendo scaraventata fuori strada. D’altra parte, come dice Bessette, è dall’errore «che nasce il romanzo».
17,00

La rottura

La rottura

Hélène Bessette

Libro: Libro in brossura

editore: Nonostante

anno edizione: 2016

pagine: 256

Il romanzo è l’epistolario di una separazione, quella tra il pastore protestante Georges e Dora, la moglie che ha abbandonato la scena domestica, lasciando il marito, i figli, l’intera comunità. Quasi omonima alla Nora di "Casa di bambola"– dalla quale eredita idealmente il testimone letterario –, Dora è, come scrive Annalisa Lombardi nella postfazione, «l’assente destinataria dell’intera corrispondenza». Assente non solo perché lontana, ma anche, e soprattutto, perché relegata nel silenzio. Mancano infatti le sue lettere, lasciate solo intuire tra le righe di quelle scritte dal marito, quarantaquattro missive che si susseguono una dopo l’altra, come monologhi senza risposta, in quello che alla fine sembra essere un vero e proprio diario intimo o una confessione. È quella di Georges infatti, come ricorda ancora Lombardi, «la parola che fa il romanzo», una parola di cui il silenzio di Dora è la contestazione intima, il negativo («l’opposizione del negativo scritta in bianco», come dice Bessette). Una sorta di decostruzione silenziosa che mette in crisi, portandola letteralmente al punto di rottura, la continuità discorsiva–del tutto illusoria e inautentica–del linguaggio.
20,00

Lili

Hélène Bessette

Libro: Copertina morbida

editore: Barbès

anno edizione: 2008

pagine: 180

12,00 11,40

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