Libri di Henry Corbin
Nell'Islam iranico. Aspetti spirituali e filosofici. Volume Vol. 4
Henry Corbin
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2020
pagine: 658
Nel quarto e ultimo volume di "Nell'Islam iranico" – la summa del suo pensiero filosofico, della sua ricerca e del suo lavoro di ermeneutica – Corbin ha finalmente modo di mostrare come in Iran si siano mantenute vive le più importanti correnti spirituali e filosofiche della tradizione esoterica shi'ita, anche nei secoli che, in Occidente, corrispondono all'età moderna e contemporanea. Nella Isfahan capitale del nuovo impero safavide, a partire dal XVI secolo, lo shi'ismo ha corso il rischio di divenire una religione addomesticata priva di originalità nelle sue scuole di pensiero. Personaggi come Qazi Sa'id Qumi e Mulla Sadra Shirazi - , tuttavia, non solo ne hanno mantenuto viva la forza spirituale, ma l'hanno rinnovata con opere e sistemi filosofici profondamente originali. Ancora più sentita ed empatica è la ricostruzione corbiniana della scuola Shaykhi - , che dal Settecento fino ad anni non troppo distanti dai nostri ha presentato grandi personaggi spirituali e rimesso al centro gli insegnamenti degli Imam duodecimani. Non a caso, il grande affresco dell'Iran shi'ita viene fatto terminare da Corbin con un capitolo dedicato al grande mistero, e principio di speranza, che nutre la coscienza religiosa shi'ita: l'attesa del Dodicesimo Imam, l'Imam che da secoli si è occultato per tornare nel tempo della resurrezione, ma che non ha mai cessato di apparire agli occhi e nel cuore di chi è in grado di vederlo, ancora. Il volume contiene l'indice analitico di tutti i quattro tomi.
Nell'Islam iranico. Aspetti spirituali e filosofici. Volume Vol. 1
Henry Corbin
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2012
pagine: 398
All'interno dell'Islam, l'Iran, con i suoi poeti, cantori, mistici e pensatori, ha costituito fin dall'origine un universo del tutto particolare. Rappresenta una spiritualità profonda e una vocazione specifica che ha inizio prima dell'affermazione della religione del Profeta e va ricercata, prima di tutto, nelle radici mazdee. È portatore di un messaggio il cui significato nei secoli non è mai venuto meno e dialoga con gli spirituali di ogni tradizione, orientali e occidentali. "Nell'Islam iranico" è il risultato di più di vent'anni di ricerche, una vera e propria "summa". Non si rivolge ai soli specialisti perché Henry Corbin, traduttore, filologo e storico è convinto tuttavia che non possano essere i meri dati eruditi a svelare il significato di una civiltà spirituale. Per lui è fondamentale che il fatto religioso sia lasciato mostrarsi secondo un metodo fenomenologico e la sua comprensione intima non sia snaturata da considerazioni che rimangono su altri livelli.
L'uomo di luce nel sufismo iraniano
Henry Corbin
Libro
editore: Edizioni Mediterranee
anno edizione: 1988
pagine: 176
L'Oriente cercato dal mistico è in direzione del nord, al di là del nord, e soltanto un cammino ascensionale può avvicinare a questo nord cosmico scelto come punto d'orientamento. La dimensione polare come dimensione trascendente dell'individualità terrestre implica l'esistenza di una figura-controparte, di un celeste "alter ego" che consente il raggiungimento del polo ponendosi come "guida sovrasensibile" del ricercatore. Lo scopo di questo libro è precisare meglio cosa sia tale orientamento e dove esso conduca, rivelando altresì l'intero segreto della guida invisibile, del compagno celeste del mistico itinerante, figura di luce, immagine e specchio in cui si arriva a contemplare la teofania nella forma corrispondente al suo essere. L'autore tenta di fissare l'identità di questa figura sotto i diversi nomi che vengono dati alle sue apparizioni, poiché questa guida di luce è quella che riconduce alla terra di luce.
Storia della filosofia islamica. Dalle origini ai giorni nostri
Henry Corbin
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 1991
pagine: 424
Il paradosso del monoteismo
Henry Corbin
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2010
pagine: 220
Ebraismo, Cristianesimo e Islam - le comunità del Libro (Ahi al-Kitab) rappresentano i tre rami di un'unica e grande tradizione abramitica. Condividono la fede nella rivelazione di un Dio unico, trascendente e, nella sua essenza, inconoscibile attraverso le vie della percezione e della ragione. E tuttavia Corbin ci mostra come questo monoteismo sia fin dall'inizio e per sempre minacciato da una doppia trappola: quella di una rinascita idolatrica che fa di Dio un ente tra gli enti, confondendolo nella storia e nella società, e quella di una trascendenza portata all'estremo che, senza mediazioni teofaniche, si tramuta in disperante nichilismo. A queste tendenze Corbin oppone le lezioni della gnosi islamica, ebraica e cristiana, la loro ontologia integrale, e angelologia, il loro mundus imaginalis mediatore e risolutore di ogni falsa opposizione. Con "Il paradosso del monoteismo" Corbin, oltre che proporre un cammino, ha lanciato una sfida: certamente per chi sa ed è in grado di coglierla. Ha voluto spalancare dinnanzi a una umanità stanca, sfiduciata e depressa l'abisso dell'Essere-Uno, invitando i migliori non a sostarvi dinnanzi cercando di capirne - razionalmente, astrattamente e vanamente - la profondità e il significato, ma a lasciarvisi coraggiosamente. Questo è il senso - l'experimentum crucis - di queste meditazioni che, a buon diritto (e per tale motivo), si possono chiamare "abissali". Introduzione di Claudio Bonvecchio.
Tempo ciclico e gnosi ismailita
Henry Corbin
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2013
pagine: XXIII-232
Primo traduttore di Heidegger in francese, Corbin affronta in quest'opera la questione del tempo, un tempo diverso e radicalmente alternativo a quello storico della tradizione occidentale. La dimensione che dà senso al tempo è quella liturgica. Non una durata misurabile nello scorrere uniforme dei nostri calendari, ma una riproposizione simbolica e rituale. Conosciuto soprattutto per i suoi fondamentali studi sullo shi'ismo duodecimano e sul sufismo, Henry Corbin dedica "Tempo ciclico e gnosi ismailita" allo studio dell'altro ramo dello shi'ismo, quello ismailita. Gli ismailiti, noti in Occidente per via della leggenda nera degli Assassini, sono innanzitutto un movimento mistico islamico che ha elaborato concezioni metafisiche quanto mai affascinanti. Meditazioni che hanno saputo armonizzare in una visione complessiva gli insegnamenti coranici e degli Imam con la profonda eredità dello zoroastrismo, la tradizione neoplatonica con le correnti gnostiche. Introduzione di Bernardo Nante.
La sophia eterna
Henry Corbin
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2014
pagine: V-78
Per Henry Corbin, Risposta a Giobbe di Jung lancia una sfida. Il metafisico rilegge le analisi di uno psicologo non soltanto psicologo e che conosce e difende la realtà dell'anima. Le domande radicali su Dio e il male - a partire dallo scandalo di Giobbe abbandonato a Satana - aprono alla necessità di Sophia, presenza archetipica e simbolo di un'alleanza diversa tra l'umano e il divino. La ricerca dell'"eretico" Jung si dimostra allora affine all'ispirazione sofianica di quei grandi filosofi cristiani ortodossi, come Florenskij e Bulgakov, presentando la possibilità di una teologia e di una spiritualità all'altezza di pensare la controparte femminile, quella di Dio e quella delle sue creature.
Nell'Islam iranico. Aspetti spirituali e filosofici. Volume Vol. 2
Henry Corbin
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2015
pagine: X-440
Autore di riferimento, nodo imprescindibile nella ricerca di un filone spirituale ininterrotto che va dall'Iran mazdeo all'Iran shiita, per Corbin Sohrawardi è stato il pensatore più congeniale, un vero alterego. Le opere dello shaykh al-Ishraq sono infatti iniziazione a un percorso filosofico e spirituale, l'incontro immaginale ed ermeneutico con un Plato redivivus, "un Platone percepito nella luce del futuro". La hikmat al-Ishraq, "sapienza orientale" e "filosofia illuminativa" si fa barzakh, "essere tra", confluenza nella gnosi islamica di tradizioni e testimonianze mazdee, caldaiche ed ermetiste. Il tesoro degli Ishraqiyun si consegna come lascito da riattivare attraverso un incontro personale, nei modi rappresentati simbolicamente dai "Racconti mistici" di Sohrawardi e così straordinariamente interpretati da Corbin in quest'opera.
Vangelo di Barnaba e profetologia islamica
Henry Corbin
Libro: Libro in brossura
editore: All'Insegna del Veltro
anno edizione: 2016
"Secondo Henry Corbin, il 'Vangelo di Barnaba' è in qualche modo il Vangelo dell'Islam: non solo perché, osserva Corbin, nell'Islam si prolunga e si compie quell'idea del Verus Propheta che è essenziale nel cristianesimo delle origini, ma anche perché la figura e la vicenda di Gesù quali in esso vengono descritte sono conformi alla cristologia coranica. Inoltre, potremmo dire che il Vangelo di Barnaba è il 'vangelo dell'Islam' per il fatto che esso si sofferma sull'annuncio del futuro avvento del Profeta Muhammad." (Dalla postfazione di C. Mutti)
Realismo e simbolismo dei colori nella cosmologia sciita
Henry Corbin
Libro: Libro in brossura
editore: SE
anno edizione: 2017
pagine: 110
"Il fenomeno del colore è stato affrontato, sotto aspetti diversi, sia dalla filosofia che dalla teosofia islamica. È ormai trascorso qualche anno da quando abbiamo avuto l'occasione di iniziare lo studio dell'argomento prendendo a guida uno dei più grandi maestri della spiritualità iranica, 'Alàoddawleh Semnani (XIV secolo). Siamo stati così condotti nel cuore di una fisiologia dell'organismo sottile, ogni centro del quale è designato come un "profeta del tuo essere" e caratterizzato da un colore, un'aura, la cui percezione visionaria rivela al mistico il suo grado di progresso sulla Via. D'altra parte, nell'Islam esiste una lunga tradizione ermetica le cui testimonianze ci conducono a porci la seguente domanda: come percepivano i colori e i fenomeni cromatici gli alcliimisti, per essere indotti a interpretarli come facevano? Che si tratti di fisiologia sottile o di alchimia, ci troviamo di fronte a una questione essenzialmente fenomenologica: in che cosa consiste per i nostri autori il fenomeno del colore? Come intendere correttamente ciò che ne dicono, allorché la loro interpretazione mira a "salvare il fenomeno", ossia a spiegarlo in accordo con quello che essi ne colgono?".
Nell'Islam iranico. Aspetti spirituali e filosofici. Volume Vol. 3
Henry Corbin
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2017
pagine: 393
Forse davvero - come ci ricorda Henry Corbin - è nella cerimonia del matrimonio iraniano che ancora oggi è possibile rilevare la traccia di uno dei significati più alti e vertiginosi del discorso amoroso del sufismo: il marito non guarderà direttamente la moglie mentre entra nella sala, ma ne scruterà un'immagine riflessa in uno specchio. Per dire che nell'amore vero, quello che non può non essere unico e unire le più semplici cose a Dio stesso, non c'è possesso e nemmeno una relazione tra semplici oggetti, ma un gioco vertiginoso di rispecchiamenti, di luci e di ombre, un gioco il cui mistero sacro è lo specchio stesso. L'esperienza dell'amore per un sufi deve essere visione della visione ed è quanto ci ha insegnato il grande mistico Ruzbehàn Bagli ShiIràzi a cui Corbin dedica la prima parte di questo terzo volume de “Nell'Islam iranico” e che è un esempio di ricerca spirituale assoluta. La seconda parte del volume esplora un problema di non facile soluzione seppur importantissimo: i complessi rapporti tra shi'ismo e sufismo. Per il mondo shi'ita la figura chiave è certamente quella di Haydar ÀmolT, che diffonde la teosofia di Ibn 'Arabi correggendola nel quadro della dottrina imamologica. Come sottolinea Corbin, è la fonte e la garanzia di una vera esperienza spirituale in grado di poter ravvivare la lettera rivelata, anche per un sufismo che spesso "non osa dire il proprio nome", cioè la sua vicinanza o implicita adesione ai principi dello shi'ismo.