Libri di HISHAM MATAR
Un punto di approdo
Hisham Matar
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2020
pagine: 128
Alla National Gallery di Londra, nel 1990, pochi mesi dopo che suo padre Jaballa è stato sequestrato dalla polizia segreta libica e fatto sparire per sempre, un Hisham Matar diciannovenne si avvicina per la prima volta all'arte pittorica senese del tredicesimo, quattordicesimo e quindicesimo secolo, e ne rimane affascinato. È la promessa di un incontro che dovrà attendere a lungo. Solo un quarto di secolo più tardi, estenuato dalla stesura del memoir "Il ritorno", che della sua tragedia familiare e collettiva racconta, e bisognoso del potere lenitivo dell'arte sulle anime tormentate, Matar decide di presentarsi all'appuntamento preso tanto tempo prima con quella tradizione pittorica, e di partire alla volta di Siena. Qui per un mese intero guarda, cammina, interroga, intesse relazioni. Con i dipinti innanzitutto – la Madonna dei francescani di Duccio di Buoninsegna, espressione di una prospettiva tutta umana; gli affreschi del Buono e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti, densi di impegno civile; il Paradiso di Giovanni di Paolo, e la sua sublime promessa di ricongiungimenti amorosi – e poi con le architetture e gli spazi della città, con le sue persone, la sua lingua e la sua storia. Su tutto Matar posa uno sguardo intimo e teso che fa di questa fervida flânerie un incessante incontro con l'altro – tela, scorcio o individuo che sia -, capace di stimolare i sensi e proliferare in altri incontri e storie e riflessioni. Piazza del Campo è lo straordinario «gheriglio» che tutto vede e da cui tutto si vede, a ricordarci l'impossibilità di esistere da soli. Nello sguardo del Davide con la testa di Golia di Caravaggio vi è lo stesso inesaudibile desiderio di vedere con gli occhi dell'altro che accomuna acerrimi nemici e vecchi amanti. L'ombra della Peste Nera del 1348 si proietta sulla cappella del Palazzo Pubblico di Siena come sulla Damasco di Ibn Battuta. Ed è dallo sconosciuto Adam e dalla sua ospitale famiglia giordana che Matar apprende l'esatto funzionamento delle contrade nel Palio. Tela, scorcio e individuo sono cose ugualmente vive e comunicanti, nel viaggio di Hisham Matar, che proprio dalla «convinzione che quanto ci accomuna sia più di quanto ci separa» trae un conquistato sentimento di speranza.
Il ritorno. Padri, figli e la terra fra di loro
Hisham Matar
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 240
Hisham Matar aveva diciannove anni quando il padre fu rapito in Egitto e portato in una prigione libica. Non lo avrebbe mai più rivisto. E non avrebbe mai saputo nulla della sua sorte. Era stato giustiziato? Oppure no? Trentatré anni dopo Hisham, con la caduta di Gheddafi, può finalmente rientrare in Libia dopo un lungo esilio. Può incontrare amici e parenti, e grazie a loro ricostruire l'immagine ormai sbiadita del padre, cercando di scendere a patti con il dolore della sua assenza. Un viaggio lucido e struggente attraverso i luoghi di una memoria privata intrecciata a doppio filo con la storia libica del ventesimo secolo, che è anche la nostra. Un toccante racconto di perdita, amore e speranza.
Il ritorno. Padri, figli e la terra fra di loro
Hisham Matar
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2017
pagine: 246
Hisham Matar ha diciannove anni quando suo padre Jaballa, fiero oppositore del regime di Muammar Gheddafi, viene sequestrato nel suo appartamento del Cairo, rinchiuso nella famigerata prigione libica di Abu Salim e fatto sparire per sempre. Ventidue anni più tardi il figlio Hisham, che non ha mai smesso di cercarlo, può approfittare dello sprazzo di speranza aperto dalla rivoluzione del febbraio 2011 per fare finalmente ritorno nella terra della sua infanzia felice. Quel viaggio verso un presente ormai sconosciuto non è che lo spunto per un itinerario storico e affettivo ben più vasto. Visitando i luoghi e incontrando i parenti e gli amici che hanno condiviso con Jaballa decenni di prigionia nel «nobile palazzo» di Abu Salim, Hisham può recuperare un passato che risuona in lui con un'eco mai sopita e ritagliare i contorni di un padre che, in assenza di un corpo, risulta privo di confini. Le tappe del viaggio privato s'intersecano con la storia libica del ventesimo secolo, dalla resistenza all'occupazione italiana al flirt di Gheddafi con l'Inghilterra di Tony Blair. Ma anche all'antro più buio, all'orrore più raccapricciante, segue, in queste pagine, la luce di un dipinto di Manet, la melodia di un alam: la consolazione dell'arte e della bellezza come autentica espressione dell'uomo. E anche quando della speranza di ritrovare un padre vivo «non rimangono che granelli sparsi», lo sguardo di Matar continua a puntare risolutamente in avanti: «Mio padre è morto ed è anche vivo. Non possiedo una grammatica per lui. E nel passato, nel presente e nel futuro. Ho il sospetto che anche coloro che hanno sepolto il proprio padre provino la stessa cosa. Io non sono diverso. Vivo, come tutti viviamo, nell'indomani».
Il libro di Dot
Hisham Matar, Gianluca Buttolo
Libro
editore: Renoir Comics
anno edizione: 2017
pagine: 40
Anatomia di una scomparsa
Hisham Matar
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 192
Il giovane Nuri conosce già la perdita. La morte della madre lo lascia solo, a dieci anni, con un padre potente ed enigmatico. Due anni dopo, in un hotel di Alessandria, ai bordi di una piscina vede Mona, bellissima in un esile costume da bagno e nella prima fitta di desiderio che lo assale crede di poter colmare il suo vuoto. Ma la ragazza preferisce all'adorazione del dodicenne il fascino del padre. E quando diventa la matrigna anziché l'amante, in Nuri si rinnova la perdita. Perché suo padre non prolunga uno dei suoi viaggi di Stato lasciandolo solo con Mona? Perché non si fa da parte? Quando in una notte di dicembre l'uomo scompare veramente, Nuri dovrà però sperimentare anche la colpa per quel desiderio profetico, elaborarla e imparare a conviverci. Inizia un percorso tra i luoghi dove il padre ha vissuto per trovare un dettaglio, una risposta, qualcosa che gli parli ancora di lui e lenisca il dolore.
Amici di una vita
Hisham Matar
Libro: Libro rilegato
editore: Einaudi
anno edizione: 2024
pagine: 376
Per il giovane Khaled il Regno Unito è il luogo della libertà. Lo pensa sin da quando, nella sua casa di Bengasi, ha ascoltato la voce di un famoso speaker mediorientale leggere, sulle frequenze della Bbc, un racconto dello sconosciuto scrittore Hosam Zowa. Il potere dirompente di quelle parole non sfugge al quattordicenne Khaled, che ne serberà ancora la viva impressione quando, anni dopo, ne conoscerà per caso l'autore e legherà per sempre il proprio destino al suo. Giunto al diploma, Khaled opta per l'Università di Edimburgo; completati gli studi di letteratura e traduzione ritornerà in patria, assicura. «Non farti traviare» lo ammonisce suo padre alla partenza, ma non è alle solite tentazioni dell'adolescenza che si riferisce. A Edimburgo Khaled incontra Mustafa, un altro studente libico, come lui appartenente al ristretto gruppo dei «lettori», seriamente motivati allo studio e per questo tenuti d'occhio dalle «cimici» infiltrate. Con l'ardore e l'incoscienza dei ragazzi, Khaled e Mustafa decidono di partire per Londra e partecipare alla manifestazione anti-Gheddafi organizzata davanti all'ambasciata libica. Ma proprio dalla finestra di quell'ambasciata il 17 di aprile del 1984 parte una raffica che uccide una poliziotta e ferisce altre undici persone. È la fine della vita conosciuta, con i suoi legami, le sue certezze e i suoi progetti, e l'inizio di una nuova vita di vetro: non c'è luogo dove non ci si senta visibili e dunque in pericolo, non c'è momento in cui non si tema di andare in frantumi. Impossibile parlare con chicchessia dell'accaduto, impensabile tornare a casa, impervio andare avanti, nella vita, nel lavoro, nelle relazioni sentimentali. Solo chi ha conosciuto la medesima lacerazione può comprendere. Ma ciò che lega tanto strettamente può con facilità soffocare. Vent'anni dopo, alla vigilia della Primavera araba, la Storia presenta il suo conto, e il diverso modo dei tre amici di affrontare l'esilio, la perdita, la paura, l'amore e l'amicizia esplode in tutta la sua evidenza. L'autore di "Il ritorno" ci consegna ora un romanzo fatto di passi, un andirivieni dei suoi protagonisti nello spazio fisico e in quello mentale, e il cammino è affidato a pagine di dolente e luminosa bellezza.
Amy Foster
Joseph Conrad
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2022
pagine: 72
«Mrs Smith le dava della svergognata sgualdrina. Lei non ribatteva. Non diceva niente a nessuno, e proseguiva per la sua strada come se fosse sorda. Credo che in tutta la zona soltanto lei e io riuscissimo a vedere la sua autentica bellezza. Era un uomo stupendo, molto elegante nel portamento, con un che di selvatico nel fisico, come una creatura dei boschi». Il fisico teorico Brian Greene sostiene che, dal punto di vista dell'evoluzione, la narrazione di storie «si guadagna da vivere» perché è come un «simulatore di volo»: «le storie forniscono universi inventati nei quali seguiamo passo passo personaggi le cui esperienze superano di gran lunga le nostre». Amy Foster, racconto di terra e di mare, una delle opere brevi migliori di Joseph Conrad, è il simulatore di volo per l'esperienza dello straniero, dello sradicato. È la storia di Yanko Goorall, montanaro dei Carpazi, imbarcato ad Amburgo con il sogno dell'America su una nave di trafficanti di uomini, donne e bambini e naufragato in Inghilterra durante una furibonda tempesta. Siamo più o meno fra Ottocento e Novecento, ma le stesse cose, come il lettore scopre con sempre maggior turbamento, continuano ad accadere e riaccadere fino a oggi, fino a domani. Yanko si salva a stento, ma è molto malconcio, non sa una parola di inglese e la timorata gente inglese che incontra non sa una parola che non sia inglese. Lo prendono per folle, per bandito, per mostro, lo rinchiudono, lo picchiano, si difendono dalla sua minaccia, dai suoi versi bestiali, dalla sua rabbia. Bimbi biondi e bianchi lo prendono a sassate. Yanko ha solo freddo e fame, ma non sa come si dice. La sua è «un'estraneità indecifrabile». Finché non incontra Amy Foster che, anche lei dai margini del mondo conosciuto, gli tende una mano. Ma la «solitudine assoluta» di Yanko rimane, fra le cose e le persone, come una minaccia sospesa in aria, come una condanna non ancora emessa. E alla fine lo travolgerà. «Non vivere fra la tua gente o nella tua lingua significa essere sempre altrove», commenta Hisham Matar, scrittore libico, nato a New York, che scrive in inglese e che è costretto all'esilio, il quale nel suo saggio introduttivo si specchia in Conrad, scrittore polacco che scrisse le sue lettere private in francese e i suoi capolavori anche lui in inglese. E i due scrittori sono – come tante volte siamo stati anche noi lettori – Yanko. Con un saggio introduttivo di Hisham Matar tradotto da Anna Nadotti.
Gita al faro
Virginia Woolf
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2018
pagine: 216
"Girandosi, guardò al di là della baia, e laggiù, certo, scivolando a intervalli regolari sulle onde, prima due lampi veloci, poi uno lungo e durevole, c'era la luce del Faro. L'avevano acceso". 1914. La signora Ramsay, serena e materna. Il signor Ramsay, brusco e severo. Insieme a loro, in vacanza sull'isola di Skye, ci sono gli otto figli e una nutrita schiera di amici. Una sera programmano una gita al Faro. Per James, il figlio più piccolo, quel faro lontano rappresenta una meta magica e sconosciuta, un luogo a lungo sognato. Ma trascorreranno dieci lunghi anni prima che i superstiti della famiglia Ramsay realizzino quel desiderio in una giornata che farà riaffiorare ricordi mai dimenticati e si trasformerà in un ultimo tentativo di riconciliazione. A partire da un episodio all'apparenza insignificante, Virginia Woolf costruisce un romanzo profondo e straordinario, un viaggio nel cuore di una famiglia, tra conflitti sotterranei, alleanze e tensioni che sopravvivono nel tempo. Un esperimento letterario, un'elegia ai fantasmi dell'infanzia, un caleidoscopio di punti di vista e pensieri che la nuova traduzione di Anna Nadotti restituisce in tutta la sua struggente poesia. Introduzione di Hisham Matar.
Anatomia di una scomparsa
Hisham Matar
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2011
pagine: 192
"Ci sono volte in cui l'assenza di mio padre mi pesa sul petto come se ci stesse seduto sopra un bambino". Così il narratore di questa storia, Nuri el-Alfi, avvia il suo ricordo, e il bambino lì evocato è anche il se stesso di tanti anni prima, un Nuri quattordicenne lasciato a contemplare l'assenza del padre, Kamal Pasha, quando questi viene strappato al suo letto dalla lunga mano del potere di uno stato mediorientale in cui si riconosce l'Iraq degli anni Settanta, per non farvi mai più ritorno. Kamal è un uomo potente ed enigmatico, misterioso tanto nei suoi coinvolgimenti pubblici con le vicende di stato del suo paese, quanto in quelli privati con i componenti della sua famiglia e del suo entourage; un'ombra incombente, sconosciuta e inconoscibile per il figlioletto bisognoso, dal quale è separato da nuovi abissi di distanza e silenzio dopo la morte della triste consorte. La maledetta notte di dicembre del 1972 in cui suo padre sparisce al mondo, perciò, Nuri già conosce bene il vuoto e l'abbandono, e conosce la colpa, per aver tentato di consolare la propria perdita infantile invaghendosi della più intoccabile delle intoccabili, la giovane matrigna Mona, voluttuosa ventiseienne angloegiziana che polarizza i desideri del padre come del figlio sin da quando fa la sua prima apparizione nell'hotel di Alessandria dove i due trascorrono un periodo di villeggiatura. Sarà Kamal a vincerne il cuore e a sposarla, mentre il piccolo Nuri e la sua bramosia si ritroveranno esiliati in un collegio...
Nessuno al mondo
Hisham Matar
Libro: Copertina morbida
editore: Einaudi
anno edizione: 2008
pagine: 238
In una terra dominata dagli uomini, una ragazza viene costretta al matrimonio all'età di quindici anni dai maschi di famiglia. Siamo nella Libia di Gheddafi. Dal matrimonio combinato nasce Suleiman, e la madre da quel momento è soltanto Um Suleiman. Una giovanissima madre lasciata troppo sola dal marito, sempre lontano da casa per misteriosi affari. Nell'estate del 1979 l'equilibrio del mondo di Suleiman riceve un colpo definitivo. Il regime della grande Rivoluzione di Settembre intende schiacciare gli ispiratori della rivolta studentesca. Un vicino di casa viene arrestato e le assenze del padre diventano inquietanti.
Nessuno al mondo
Hisham Matar
Libro: Copertina rigida
editore: Einaudi
anno edizione: 2006
pagine: 238
È una calda estate di Tripoli del 1979, la Libia è stretta nelle maglie della dittatura militare del colonnello Gheddafi. Il piccolo Suleiman, in vacanza dalla scuola, passa le giornate insieme all'adorata madre ed è ignaro degli avvenimenti che turbano il paese e che ben presto sconvolgeranno la sua vita famigliare. Suo padre è un uomo d'affari sempre in viaggio per il mondo, ed è anche uno dei dissidenti più in vista. Sua madre non va molto d'accordo col marito e spesso si ubriaca di nascosto. Un giorno gli agenti del Comitato Rivoluzionario arrestano il padre del suo migliore amico. Anche il padre di Suleiman è costretto a nascondersi. Gli uomini che stazionano davanti casa cominciano a fare strane domande. Il bambino, credendo di salvare la propria famiglia, con ambigua ingenuità, tradisce gli amici, il padre e in definitiva se stesso.
Gita al faro
Virginia Woolf
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2014
pagine: XXII-208
"Girandosi, guardò al di là della baia, e laggiù, certo, scivolando a intervalli regolari sulle onde, prima due lampi veloci, poi uno lungo e durevole, c'era la luce del Faro. L'avevano acceso". 1914. La signora Ramsay, serena e materna. Il signor Ramsay, brusco e severo. Insieme a loro, in vacanza sull'isola di Skye, ci sono gli otto figli e una nutrita schiera di amici. Una sera programmano una gita al Faro. Per James, il figlio più piccolo, quel faro lontano rappresenta una meta magica e sconosciuta, un luogo a lungo sognato. Ma trascorreranno dieci lunghi anni prima che i superstiti della famiglia Ramsay realizzino quel desiderio in una giornata che farà riaffiorare ricordi mai dimenticati e si trasformerà in un ultimo tentativo di riconciliazione. A partire da un episodio all'apparenza insignificante, Virginia Woolf costruisce un romanzo profondo e straordinario, un viaggio nel cuore di una famiglia, tra conflitti sotterranei, alleanze e tensioni che sopravvivono nel tempo. Un esperimento letterario, un'elegia ai fantasmi dell'infanzia, un caleidoscopio di punti di vista e pensieri che la nuova traduzione di Anna Nadotti restituisce in tutta la sua struggente poesia. Introduzione di Hisham Matar.