Libri di Jan Assmann
La distinzione mosaica ovvero il prezzo del monoteismo
Jan Assmann
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2011
pagine: 253
Nel 1998, il grande egittologo tedesco Jan Assmann pubblica "Mose l'egizio", il suo lavoro più radicale e innovativo. Riprendendo la tesi dell'ultimo libro di Freud - "L'uomo Mose e la religione monoteistica" -, Assmann torna su una delle rimozioni più imponenti della cultura occidentale: l'esistenza, dietro il Mose biblico, del dimenticato Mose egizio, che aveva (o avrebbe) conosciuto il monoteismo attraverso la rivoluzione teologica di Akhenaton (Amenofi IV) ad Amarna, nel XIV secolo avanti Cristo. In breve tempo il libro di Assmann diventa oggetto di polemiche e controversie che vanno ben al di là della ristretta cerchia degli specialisti: si distingue per violenza la relazione di un ecclesiastico alle Settimane Universitarie di Salisburgo, nel 2000, nella quale all'egittologo viene imputato di aver incrinato il legame indissolubile tra monoteismo e giustizia divina, e quindi di aprire la strada a ogni nefandezza. In questo libro Assmann risponde ai propri dubbi come a quelle accuse, offrendoci nel contempo una densissima meditazione su quel passaggio oscuro dell'Età del Bronzo, denominato appunto "distinzione mosaica". che vede le religioni "primarie", fondate sul culto e sul sacrificio rituale, prima affiancate e poi contrastate dalle "secondarie", fondate sul Libro e sulla Rivelazione. Ne deriva una concezione paradossale del monoteismo come "controreligione", tesa a contrapporre non tanto l'unico Dio ai molti dèi, quanto il vero Dio ai falsi dèi che affollavano i Pantheon politeisti.
Mosè l'egizio. Decifrazione di una traccia di memoria
Jan Assmann
Libro
editore: Adelphi
anno edizione: 2000
pagine: 304
In quesro saggio l'autore analizza i molti enigmi connessi a Mosè, nella storia, nel culto e nella nostra psiche.
Dio e gli dei. Egitto, Israele e la nascita del monoteismo
Jan Assmann
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2009
pagine: 213
Queste pagine ci offrono una ricostruzione culturale e semantica del monoteismo a partire dai suoi primissimi esordi nell'antico Egitto. Nel contesto di quel mondo politeista, l'affermarsi dell'idea di una Verità esclusiva rappresentò una novità radicale e rivoluzionaria, che andò a contrapporre Dio a tutto ciò che non è Dio, e la religione a tutte le altre forme di credenze, che presero a essere rifiutate in quanto superstizione, paganesimo o eresia. Tratto distintivo del monoteismo delle origini sottolinea l'autore - non è l'"unicità" di Dio, che è un concetto filosofico, ma la "differenza" di Dio rispetto a tutti gli altri dèi. Ricollegandosi a "Non avrai altro Dio", Assmann riprende qui il tema del monoteismo per chiarirne la vicenda storica.
Verso l'unico dio. Da Ekhnaton a Mosè
Jan Assmann
Libro: Copertina morbida
editore: Il Mulino
anno edizione: 2018
pagine: 225
Ekhnaton e Mosè: due figure a cui si ricollegano l'abolizione del politeismo e l'introduzione del monoteismo - una svolta non solo nel credo religioso ma nel generale orientamento intellettuale dell'umanità, che cambiò il mondo antico e diede origine al mondo in cui ancora viviamo. Ne reca testimonianza la storia dell'Esodo. Il mito fondativo di Israele, attraverso il lavoro della memoria culturale, è divenuto un archetipo, evocato da ogni fondatore di movimento religioso, da ogni utopista o rivoluzionario, persino nell'Illuminismo, sempre in nome di un ricominciamento catartico che giustificherà anche l'uso della violenza. Ma il passaggio dal credere in molti dèi al credere in un unico dio non sarà netto, e del politeismo sopravviveranno a lungo tracce nella cultura, nella letteratura e nella musica, specialmente là dove esprimono attrazione per l'esoterico.
Esodo. La rivoluzione del mondo antico
Jan Assmann
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 428
Fra le grandi narrazioni che hanno accompagnato la storia dell’uomo, quella dell’Esodo dall’Egitto è senza dubbio una delle più dense di significato, e il testo biblico che l’ha tramandata fino a noi ne è la vivida testimonianza letteraria. La potenza evocativa delle descrizioni – dalle dieci piaghe d’Egitto al prodigio del Mare dei giunchi – rischia tuttavia di lasciare in ombra gli sviluppi sotterranei del mito. In questo saggio Jan Assmann, con profondità e vastità di sguardo, interroga il libro dell’Esodo dal punto di vista dell’«egittologo che opera nel campo delle scienze culturali», risalendo alle origini dei suoi nuclei mitici e indagandone gli effetti e i riverberi nel tempo. Sarà così possibile vedere da una nuova prospettiva la cruciale rivelazione nel roveto ardente, allorché Yahweh manifesta la propria volontà e stabilisce un patto con il popolo eletto: «Con l’idea del patto viene al mondo la “fede”, che rappresenta l’autentica, rivoluzionaria novità del monoteismo biblico, sia esso veterotestamentario, neotestamentario o islamico». Nell’Antico Testamento, infatti, «“fede” ha lo stesso significato di “fedeltà”, ovvero fiducia nel patto». E il «monoteismo della fedeltà» porterà a una nuova idea di religione, in grado di gettare «le basi per un rapporto totalmente nuovo con il mondo, con Dio e con il tempo» – un rapporto destinato a perdurare fino alla modernità.
La memoria culturale. Scrittura, ricordo e identità politica nelle grandi civiltà antiche
Jan Assmann
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 1997
pagine: 336
Non avrai altro Dio. Il monoteismo e il linguaggio della violenza
Jan Assmann
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2007
pagine: 147
La storia recente del mondo è caratterizzata da una dimensione di violenza tanto più inaudita e imprevedibile in quanto commessa nel nome di dio e delle scritture. In questa temperie, Jan Assmann si chiede se esista una violenza intrinseca del discorso religioso monoteista. Sulla scorta di una rilettura di alcuni brani dell'Antico Testamento, l'autore può ritrovare la radice storica di tale violenza soprattutto nel carattere esclusivo dell'unico dio e nell'immagine consolidata di una divinità irata e punitiva. E tuttavia Assmann contesta che la violenza sia una conseguenza necessariamente inscritta nell'istanza monoteistica e conclude che essa nasce, piuttosto, dall'uso che della religione è stato fatto in senso politico e fondamentalista.
Il flauto magico. Un'opera dai due volti
Jan Assmann
Libro
editore: Ariele
anno edizione: 2020
L’inizio e la fine dell’opera più nota di Mozart sembrano non andare d’accordo: nel bel mezzo del lavoro al Flauto magico, Mozart e il suo librettista Schikaneder ne sconvolsero la trama – come molti credono ancora oggi – perché nel giugno del 1791 era apparsa sulle scene un’opera basata sulla stessa fiaba? Jan Assmann, vincitore nel 2018 del Premio internazionale per la pace degli editori tedeschi, propone una nuova interpretazione dell’opera, inserita nel contesto della massoneria e della teoria del dramma: Il Flauto Magico come viaggio tra i riti misterici, un viaggio che conduce Tamino dal mondo superficiale delle illusioni, attraverso diverse prove affrontate negli inferi, fino alla sfera degli iniziati, ossia degli Illuminati.
Il Dio totale. Origine e natura della violenza religiosa
Jan Assmann
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2015
pagine: 56
Prima dell'avvento del monoteismo - sostiene Assmann - le religioni "pagane" avevano il loro centro in un culto spesso cruento e violento, ma non distinguevano gli uomini in amici e nemici e le guerre si combattevano per avidità, vendetta o paura, non per motivi religiosi. Il quadro è mutato con l'avvento della "religione totale", incarnata, per esempio, nell'ebraismo dai movimenti zeloti, nel cristianesimo medievale dal dominio del papa, nel cristianesimo riformato da Calvino e Oliver Cromwell e nell'islam odierno da gruppi fondamentalisti. "Il principio che relativizza, sia pure rispettandole, le differenze religiose e culturali è un principio non religioso, ma laico, e si appella non a Dio e alla rivelazione, bensì alla ragione e al discernimento. Ma queste non dovrebbero essere contrapposizioni", sostiene Assmann. "Nella misura in cui anche le religioni fanno propri questi obiettivi, non polarizzano, ma umanizzano".
Monoteismo e distinzione mosaica
Jan Assmann
Libro: Libro in brossura
editore: Morcelliana
anno edizione: 2015
pagine: 48
"Mette conto prendere le mosse dal celebre incipit di Thomas Mann alle 'Storie di Giacobbe', costituente il primo tomo della 'Joseph-Tetralogie', non solo perché l'opera indicata segna uno dei più densi ripensamenti del Dio biblico che il Novecento abbia prodotto; non solo, occorre aggiungere, perché Jan Assmann ha dedicato ad essa un denso volume, ma anche perché vale quanto lo scrittore di Lubecca osserva nel finale di quella celebre pagina: ci sono eventi in cui la memoria, cosciente dell'inesausta ulteriorità che segna il destino della ricerca storica - di orma in orma, di duna in duna, e così in un 'regressus ad infinitum' -, anziché sprofondare nella sabbia mobile di un'origine inattingibile, perduta per sempre, anziché smarrirsi nella selva inestricabile delle tracce, si ferma, si acquieta, sosta su un lembo estremo, si arresta su una soglia. Un inizio di questo genere. legato alla memoria storica, è quanto Assmann ha fissato nella 'distinzione mosaica'. (dall'introduzione di Roberto Celada Ballanti)
Il disagio dei monoteismi. Sentieri teorici e autobiografici
Jan Assmann
Libro: Copertina morbida
editore: Morcelliana
anno edizione: 2016
pagine: 95
La narrazione dell'itinerario intellettuale di uno storico della cultura è uno scavo nel ricordo personale e collettivo: una "archeologia" della memoria e dei popoli che è la cifra del pensiero di Assmann. Noto, e avversato, per le sue analisi sulla radice violenta dei monoteismi, in questa intervista l'egittologo racconta gli esordi, i grandi maestri che lo avvicinarono all'antica cultura egizia ed ebraica (Eberhard Otto, Georges Posener, Jacob Taubes, Guy Stroumsa), la storia del concetto di "distinzione mosaica" - dove "religione" sta per "distinzione" tra vero e falso, tra fedeltà e tradimento di Dio - dall'antichità all'età moderna, nel confronto con pensatori come Lessing e Mendelssohn nel '700 e, nel '900, Gandhi, Sloterdijk, Freud per la prospettiva psicanalitica, fino a Gadamer e Lévi-Strauss. L'idea di "traducibilità" dei nomi di Dio da una religione all'altra, propria degli antichi politeismi, e la moderna ermeneutica della religio duplex - doppia verità, universale e rivelata - permettono di ripensare il monoteismo oltre se stesso: un movimento della memoria e del concetto che va dalla religione esclusiva di Mose alla possibilità di una religione universale.
Un solo Dio e molti dèi. Monoteismo e politeismo nell'antico Egitto
Jan Assmann
Libro: Libro in brossura
editore: EDB
anno edizione: 2016
pagine: 64
Il passaggio dal politeismo a un monoteismo innescato dalla cristianizzazione e dall’islamizzazione è uno dei maggiori passaggi evolutivi del mondo antico, come l’urbanizzazione, la formazione dello stato e l’invenzione della scrittura. Assmann distingue le religioni cosmiche o «naturali» da quelle rivelate o «positive» individuando il loro elemento comune nell’idea dell’esistenza di un Dio (un Uno), che viene tuttavia compreso in modi diversi, come testimoniano alcune fonti religiose dell’antico Egitto. Dall’Uno preesistente e universale provengono la creazione e la molteplicità degli dèi, anche se l’affermazione della trascendenza dell’Uno varia in relazione ai periodi, in un percorso che vedrà alla fine prevalere la concezione di un Dio della vita che anima il cosmo.