Libri di Jean Musitelli
Un intellettuale a Palazzo Farnese. Gilles Martinet ambasciatore di Francia a Roma (1981-1984)
Samuele Sottoriva
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2017
pagine: 256
Le relazioni tra Roma e Parigi, caratterizzate negli ultimi centocinquant'anni da accordi e contrasti, crisi e progetti comuni, momenti di sintonia o di profonda indignazione, furono descritte e vissute in prima persona da Gilles Martinet, ambasciatore di Francia a Roma dal 1981 al 1984. Giornalista, scrittore, politico, intellettuale parigino, il francese coronò con la nomina a Palazzo Farnese un lungo rapporto lavorativo, culturale e affettivo con l'Italia. Dalla splendida ambasciata francese, Martinet fu per tre anni attento e interessato osservatore dei principali avvenimenti che coinvolsero la Penisola. Non solo descrisse i complessi rapporti tra Italia e Francia, ma analizzò nel dettaglio anche l'evoluzione della politica, della società e della cultura italiana. Frutto di una indagine condotta principalmente sulle carte dell'ambasciatore conservate al Centre d'Histoire di Sciences Po, il volume ripercorre le questioni salienti degli anni “romani” di Martinet: la contestata nomina, gli obiettivi di Parigi per l'Italia, l'evoluzione della politica italiana nei governi Spadolini, Fanfani e Craxi, i principali dossier economici tra i due paesi, il comportamento francese nei confronti del terrorismo italiano, le relazioni culturali, i successi e le delusioni personali dell'ambasciatore.
Dall'Italia e dalla Francia. Visioni del Mediterraneo. Ediz. italiana e francese
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2014
pagine: 184
La parola Mediterraneo sembra contenere una molteplicità di rappresentazioni a volte contraddittorie, complementari, spesso conflittuali, ma che in qualsiasi caso non coincidono mai esattamente. Il convegno "Dall'Italia e dalla Francia: visioni del Mediterraneo", che si è svolto a Roma nel 2013, ha cercato di paragonare gli sguardi che hanno i due paesi sulle realtà mediterranee, invitando anche personalità delle rive meridionali a esaminare la differenza della Francia e dell'Italia rispetto al Mare nostrum. L'equilibrio dei testi scritti in francese e in italiano è accompagnato da una grande varietà nella descrizione dei fatti culturali. Il Mediterraneo sarà capace di superare questi conflitti d'interessi e d'immagini per diventare un luogo di sviluppo condiviso, o sarà ridotto a non esser altro che "l'angolo morto della mondializzazione"?