Libri di László F. Földényi
L'attore e la supermarionetta. Testo inglese a fronte
Edward Gordon Craig
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2023
pagine: 140
Questo fondamentale saggio di teoria del teatro, sulla scia dell’altro saggio centrale Sul teatro di marionette del tedesco Heinrich von Kleist, prende le mosse dalla domanda se la recitazione possa essere considerata un’arte e approda alla tesi solo apparentemente provocatoria e sconvolgente secondo cui l’attore, umano e quindi fallibile, rappresenta un ostacolo che il teatro deve superare per diventare vera arte. Solo epurando la scena dall’elemento soggettivo della personalità dell’attore, pensa Craig, ed emulando piuttosto il modello della marionetta come è usata nelle rappresentazioni sacre in Oriente, il teatro potrà rinnovarsi e affrancarsi dall’irrilevanza. L’introduzione di László F. Földényi ricostruisce la rete di idee in cui ai primi del Novecento prende forma l’idea qui espressa da E.G. Craig, che per “vita” si debba intendere non l’immediata contingenza del reale, ma qualcosa di più nobile e, in fin dei conti, più simile a ciò che siamo soliti definire “morte”.
I luoghi della morte vivente. Kafka, de Chirico e gli altri
László F. Földényi
Libro: Libro in brossura
editore: La Vita Felice
anno edizione: 2022
pagine: 116
"Cosa collega la prospettiva geometrica, le utopie architettoniche dal Rinascimento all’Illuminismo, le atmosfere rarefatte della pittura metafisica e i racconti stranianti di Kafka? In questo saggio László F. Földényi prende le mosse «da Platone e arriva suppergiù a oggi, perlustra il Rinascimento, l’Illuminismo e le rivoluzioni, e raggiunge il periodo dello stalinismo e del nazismo. [...] Sul modello del sonetto magistrale definisco questo breve saggio di Földényi un 'saggio magistrale', perché è molto denso, pieno di rime, ed è molto ben strutturato. Vi si stabiliscono connessioni tra opere d’arte molto diverse di epoche diverse, tra creazioni di vari tipi e tra valori diversi, pensieri e fatti incontestabili. La mano è guidata da immagini scritte, dipinte e disegnate dell’immobilità, che entrano in movimento. Questo libro ci regala anche una piccola pinacoteca e un breviario, e ci permette di ricapitolare la storia spirituale di 2500 anni. Chissà se potremo tramandare ancora questa tradizione»." (dalla prefazione di V. Radics)
Dostoevskij legge Hegel in Siberia e scoppia a piangere
László F. Földényi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Nuovo Melangolo
anno edizione: 2009
pagine: 160
È possibile che Dostoevskij, durante gli anni di prigionia in Siberia, avesse letto le lezioni di filosofia della storia di Hegel? L'autore di questo breve saggio, propone questa suggestiva ipotesi, sostenendo che il grande romanziere russo, recluso in un villaggio siberiano circondato dalla desolazione, si ispirò proprio alla concezione storica di Hegel per creare il suo tragico mondo letterario dominato dall'incessante lotta tra bene e male, profetizzando le miserie dell'attuale società contemporanea.