Libri di Laura Gallo
Il vestito dei sogni. Fantasie, emozioni, ricordi pubblicitari della moda italiana ed estera a Catania dagli anni '30 agli anni '70
Maria Nunzia Villarosa, Rossella Lo Surdo, Laura Gallo
Libro: Copertina morbida
editore: Maimone
anno edizione: 2021
pagine: 260
"Il vestito dei sogni" è innanzitutto un "libro della memoria", che raccoglie i risultati della ricerca all'Archivio di Stato di Catania nelle fonti d'epoca sulla moda italiana e straniera a Catania. Ne "Il vestito dei sogni" la moda si sfoglia disinvoltamente attraverso un excursus di immagini di bozzetti, modellini, capi d'abbigliamento, oggetti vari e recensioni pubblicitarie dagli anni '30 agli anni '70 del XX secolo, tratte dai quotidiani d'archivio e selezionate con cura. In tal modo essa si rivede nelle sue più vaste accezioni: stili che si alternano in contesti politico-sociali e culturali diversi, storia di negozi della città etnea che nascono e che muoiono o che resistono, ricordi di un passato di industriosità e di eccellenza del 'Made in Italy', ove si impone con originalità il 'Made in Catania', spaccati di vita urbana, emozioni di gioventù, riviste e indossate come si fa con vecchi abiti riscoperti in fondo all'armadio.
«Vita Artistica»/«Pinacotheca» (1926-1932)
Laura Gallo
Libro
editore: CB Edizioni
anno edizione: 2010
pagine: 496
La rivista «Vita Artistica» nata a Roma nel 1926, viene fondata da Tullo Gramantieri, un giornalista e pubblicista, interessato in modo dilettantesco alle arti figurative. Dopo la prima annata il periodico conosce però una nuova fase: alle cronache mensili d'arte, si sostituiscono gli studi di storia dell'arte che a partire dal 1927 vengono proposti sulle sue pagine dai due nuovi direttori, Roberto Longhi ed Emilio Cecchi. Mentre Longhi è impegnato ad illustrare la riscoperta del Seicento (con una particolare attenzione a Caravaggio), o a dirimere numerosi problemi attributivi di opere del XV e del XVI secolo conservate nei musei italiani, Cecchi vi scrive, insieme ad alcuni collaboratori, come Michele Biancale, Sergio Ortolani e Mario Tinti, un fondamentale capitolo sull'Ottocento italiano. Ai due direttori, che nel 1928 cambieranno il titolo della rivista in «Pinacotheca», si uniscono poi altri nomi, non solo italiani, da Georg Gronau a Hermann Voss, Frederick Antal, Wilhelm Suida, Vitale Bloch, che offrono al periodico un respiro internazionale. Pur nella sua breve durata, «Vita Artistica»/«Pinacotheca», si presenta pertanto come una delle assolute protagoniste del dibattito critico sulle arti figurative in Italia nella seconda metà degli anni Venti.