Libri di Liana Elda Funaro
«La bella curva dell'Arno». Per una biografia di Salvatore De Benedetti
Liana Elda Funaro
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2024
pagine: 252
Il libro, articolato in due sezioni, si pone come il primo tentativo di ricostruire la figura di Salvatore de Benedetti (Novara 1818-Pisa 1891) e la sua varia attività come critico letterario, poligrafo, insegnante, direttore di giornali e collaboratore di riviste prima della definitiva nomina come docente di ebraico presso la Sapienza pisana (1862). Nato in una piccola città del Piemonte della Restaurazione, formatosi presso il Collegio Foa di Vercelli e rifiutata a diciassette anni una promettente carriera rabbinica per desiderio di libertà e passione per lo studio e la letteratura, De Benedetti si spostò in una affannosa ricerca di una sistemazione a Milano, a Venezia, a Livorno, a Torino prima di approdare definitivamente all'insegnamento di letteratura ebraica presso l'Università di Pisa (1862-1891). Il libro ripercorre le tappe di questo insolito percorso personale ed intellettuale che offrì a De Benedetti l'opportunità di avvicinare e di entrare in relazione con le figure più significative della cultura letteraria italiana e con i maggiori esponenti dell'ebraismo ottocentesco italiano e straniero. Fra gli ebraisti dell'età dell'Emancipazione De Benedetti si distingue per una estesa cultura letteraria italiana ed ebraica, per un costante equilibrio fra i valori della tradizione religiosa e i valori universali della società contemporanea. La sua traduzione dell'antico Divan di Yehuda Ha-Levi, il Canzoniere Sacro di Giuda Levita (Pisa, Nistri, 1871) si pone come il vertice della sua varia attività e resta lavoro originalissimo anche nella produzione "orientalistica" della Toscana di fine Ottocento. Il ritratto è arricchito dalla numerosa corrispondenza inedita con ebraisti stranieri, con allievi e con colleghi intorno alla Sapienza pisana e al fiorentino "Istituto di Perfezionamento". Particolare rilievo viene dato allo scambio epistolare con Alessandro D'Ancona e con Isacco Artom, due figure assai vicine a De Benedetti in tutti i momenti della vita e della carriera universitaria.
Confraternite e compagnie ebraiche nel ghetto di Firenze. «Con quiete e vantaggio dei poveri»
Liana Elda Funaro
Libro: Copertina morbida
editore: Pontecorboli Editore
anno edizione: 2021
pagine: 216
Il libro, articolato in sei sezioni, si pone come un primo tentativo di descrivere a grandi linee e con l'aiuto di documenti coevi, i molti aspetti della vita degli ebrei del ghetto di Firenze attraverso le istituzioni assistenziali proprie della comunità ebraica. Il soccorso agli indigenti, che nell'ebraismo risponde ad un precetto della morale, viene gestito a Firenze, oltre che dalla cariche comunitarie, da circa tredici sodalizi, con sede, statuti, amministrazione e rituali propri, talvolta mantenuti, talora trasformati a seconda delle necessità immediate e del clima storico circostante. Accanto alle istituzioni costitutive delle comunità (le sinagoghe, il cimitero, il bagno rituale destinato alle donne), le confraternite si pongono come luoghi di aggregazione importanti, utili ad affrontare e superare non soltanto le difficoltà in campo economico, ma anche la pressione della società maggioritaria circostante. I loro campi di azione, l'istruzione dei giovani, la tutela della salute, il riscatto dei prigionieri e dei carcerati per debiti, la concessione di doti alle ragazze povere e molte altre forme di soccorso alle fasce più deboli della comunità.