Libri di Lindsay Powell
Agrippa. Il braccio destro di Augusto
Lindsay Powell
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2019
pagine: 456
Marco Agrippa fu la personificazione dell'espressione "braccio destro". Come uomo di fiducia di Augusto condusse guerre, pacificò province, adornò Roma e giocò un ruolo cruciale nello stabilire la Pax Romana dei successivi due secoli: tutto ciò nella consapevolezza che non avrebbe mai governato di persona. Per secoli gli storici si sono interrogati sulla sua apparente mancanza di ambizione, sul rapporto di amicizia che dalla giovinezza lo legò a Caio Ottavio, nipote di Cesare. Già dalla lotta contro i cesaricidi Agrippa si rivelò necessario per la vendetta di Ottaviano, acquisendo la reputazione di ottimo ammiraglio nella lotta contro Sesto Pompeo e nell'epica battaglia di Azio che segnò la fine di Marco Antonio e Cleopatra nel 31 a.C. Condusse le legioni nel Bosforo Cimmerio, in Gallia e in Illiria. Sempre in Gallia Agrippa estese la rete via ria abozzata da Cesare, in Giudea consolidò i rapporti con Erode e stabilizzò la regione. Si occupò del restauro di Roma e di vitali opere pubbliche, fino alla costruzione di un monumento simbolo come il Pantheon. Agrippa fu insomma un alter ego dell'imperatore, che gli diede in sposa la figlia Giulia e adottò i tre figli della coppia, sperando di farne eredi al trono. La morte precoce di Agrippa il 12 d.C. privò Augusto del suo miglior collaboratore, ma il sangue di Agrippa continuò a scorrere nelle vene di esponenti della dinastia più ambiziosi, come Caligola e Nerone.
Agrippa. Il braccio destro di Augusto
Lindsay Powell
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2023
pagine: 480
Marco Agrippa, benché consapevole che non avrebbe mai governato di persona, fu l'uomo di fiducia di Augusto e, in quanto tale, condusse guerre, pacificò province, adornò Roma e giocò un ruolo cruciale nel garantire la Pax Romana che avrebbe caratterizzato il I e II secolo d.C. Gli storici si sono a lungo interrogati sulla sua apparente mancanza di ambizione e sul rapporto di amicizia che fin dalla giovane età lo legava al nipote di Cesare. Eppure Agrippa ebbe un ruolo cruciale nella vendetta di Ottaviano sui cesaricidi, acquisì la reputazione di ottimo ammiraglio tanto nella lotta contro Sesto Pompeo quanto nella celebre battaglia di Azio, e fu un ottimo condottiero nel Bosforo Cimmerio, in Gallia e in Illiria. Estese la rete viaria gallica predisposta da Cesare, consolidò i rapporti con Erode in Giudea e, a Roma, promosse la realizzazione di numerose opere pubbliche, la più celebre delle quali fu senza dubbio il Pantheon. Agrippa fu insomma un alter ego dell'imperatore, che gli diede in sposa la figlia Giulia e adottò i tre figli della coppia, sperando di renderli suoi eredi. E, in effetti, il sangue di Agrippa, nonostante la sua morte precoce nel 12 d.C., continuò a scorrere nelle vene dei più ambiziosi esponenti della dinastia, come Caligola e Nerone.