Libri di Livio Petriccione
Vie d'acqua e ambiente costruito. Le prime centrali idroelettriche in Friuli Venezia Giulia
Francesco Chinellato, Livio Petriccione
Libro: Copertina morbida
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 422
Il territorio friulano, inizialmente infrastrutturato solo dalla rete delle rogge e dei mulini, ai primi del Novecento ha visto la costruzione di nuove tipologie di edifici legati all'industria e alla produzione di energia. La pubblicazione, dopo aver delineato entro un quadro generale i processi di trasformazione economici e ambientali connessi a tale sviluppo territoriale, prende in esame la realizzazione delle prime centrali idroelettriche, in cui funzioni produttive e ruoli simbolici si integrano nella forma di nuove architetture. Viene presentata poi una schedatura di tali edifici e delle opere idrauliche connesse, analizzando con particolare approfondimento quelle costruite lungo l'asta fluviale del fiume Cellina e oggi dismesse (Malnisio, Giais e Partidor). Il volume, corredato da un ricchissimo repertorio iconografico (oltre settecento immagini), da disegni storici, da rilievi di architetture e dettagli costruttivi, rende ragione del grande valore architettonico e ambientale di quelle che, all'epoca, erano progettate e considerate nell'immaginario collettivo come le nuove 'cattedrali dell'energia'. Contribuendo alla comprensione della loro genesi, del ruolo funzionale e delle valenze costruttive, la pubblicazione fornisce inoltre le basi conoscitive necessarie per elaborare nuove chiavi di lettura, finalizzate al recupero sostenibile.
Verso la globalizzazione delle tecniche. La diffusione della cultura costruttiva attraverso la manualistica nella rivoluzione industriale
Livio Petriccione
Libro: Copertina morbida
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2022
pagine: 152
La pubblicazione propone i primi risultati di una più ampia ricerca che ha la finalità di indagare, in un'ottica multidisciplinare, il panorama complesso costituito da innovazioni produttive e sociali, dinamiche economiche, impiego di nuovi materiali e tecniche costruttive, momenti edificatori contaminati dalle diverse culture costruttive, che hanno portato alla formazione dei primi edifici industriali. La rilettura delle componenti significative dei manufatti esistenti riferibili al periodo storico della Rivoluzione industriale, fra la seconda metà dell'Ottocento e la prima metà del Novecento, ha offerto l'occasione per riflettere su diversi temi (storici, architettonici, costruttivi, semantici, ecc.) in vario modo e misura evocati dall'archeologia industriale, nell'ambito di analisi finalizzate a comprendere gli elementi di specifica connotazione tipologica, ma anche le relazioni esistenti fra la realtà del costruito e lo sviluppo dei concetti e delle "regole" estrapolabili dalla manualistica. Partendo dagli elementi di connotazione tipologica degli archetipi e seguendone lo sviluppo e le mutazioni, con il confronto con i casi reali e la verifica con la manualistica, il lavoro si propone di ampliare la prospettiva entro cui riconsiderare l'archeologia industriale, riconoscendone la complessità e comprendendo a un tempo l'interesse che può rappresentare per le reti sociali, gli spazi urbani, i contesti ambientali, definendo nuovi obiettivi e oggetti di interesse sia in termini di conservazione che di recupero e riuso. Si ritiene che lo sviluppo delle tematiche che hanno dato corpo al presente volume, attraverso la ricerca sui manuali storici e l'analisi del costruito dell'architettura industriale, possa risultare propedeutico a ulteriori fecondi sviluppi culturali e scientifici nello specifico settore della conoscenza.
Permanenze e contaminazioni architettoniche. Dal tipo edilizio a ballatoio su pilastri a quello a loggia nel Friuli prealpino
Livio Petriccione
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
Il libro nasce da un percorso di ricerca riguardante l’evoluzione tipologica e tecnologica del patrimonio edilizio vernacolare dell’area prealpina friulana. L’originalità dello studio consiste nell’aver considerato il processo tipologico, che ha come esito finale la formazione del tipo edilizio “a loggia” o “ad archi”, anche comunemente noto come “casa carnica”, entro un tracciato unitario che muove dalla formazione della cosiddetta “casa prealpina”, passando attraverso le sue varianti diacroniche, ovvero la “casa a ballatoio su mensole” e la “casa a ballatoio su pilastri”. In tale quadro sono state analizzate le contaminazioni e riqualificazioni delle forme architettoniche, decodificando le caratteristiche degli organismi edilizi, delineando gli elementi di un processo comune a varie zone in ambito regionale, nazionale e con richiami oltre confine. Le notevoli varietà morfologiche e costruttive dei dettagli tecnologici caratterizzanti, non prive di sorprendente gusto estetico, emergono infine nell’analisi tecnologica oggetto delle conclusive “schede d’indagine su casi-campione”. Oltre ad aver approfondito gli aspetti fondativi di natura costruttiva, funzionale, tipologica e formale nonché i passaggi significativi delle trasformazioni, le analisi svolte possono considerarsi essenziali per predisporre metodologicamente una base di conoscenze propedeutiche a futuri interventi di recupero e valorizzazione del patrimonio edilizio vernacolare.
L'avventura di un'apertura termale. Dal tipo edilizio alla costruzione: villa Zeno «al Donegal» di Andrea Palladio
Livio Petriccione
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2020
pagine: 190
Il volume raccoglie tutti gli elementi utili per un contributo alla conoscenza di un manufatto, che è opera architettonica certa di Andrea Palladio, pubblicata ne I Quattro Libri dell’Architettura: villa Zeno detta “Il Donegal”. L’opera offre spunti inediti di conoscenza, come fondamentale premessa propedeutica per l’eventuale recupero di tale architettura palladiana, che è stata riconosciuta Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO “Vicenza e le ville palladiane del Veneto”. La struttura di villa, composta da un complesso di costruzioni, è ubicata nel territorio veneto e precisamente nel Comune di Cessalto in provincia di Treviso. Villa Zeno costituisce un contesto architettonico interessante su cui sono stati approfonditi lo studio, la ricerca e l’analisi dei manufatti, dei materiali, delle tecniche costruttive e sono state poste sotto la lente d’ingrandimento le fasi edificatorie del complesso di villa e la sua evoluzione funzionale, tipologica e formale.
Costruire ai tempi della guerra fredda. L'architettura della fortificazione permanente della frontiera orientale
Livio Petriccione, Roberto Petruzzi
Libro: Copertina morbida
editore: Forum Edizioni
anno edizione: 2020
pagine: 213
Il volume affronta le tematiche architettoniche e costruttive delle fortificazioni militari realizzate durante la cosiddetta 'guerra fredda', concepite come un sistema 'diffuso e continuo' di strutture difensive che ha fortemente connotato il contesto territoriale-paesaggistico del Friuli Venezia Giulia. Sviluppato con rigore scientifico, questo studio sugli aspetti tecnici delle postazioni distribuite lungo la frontiera orientale ha preso l'avvio dall'analisi dei progetti originali oramai desecretati, per esaminare poi, in modo organico e correlato, le caratteristiche tipologiche e formali, i materiali e le tecnologie impiegate nella loro costruzione. La ricerca promuove inoltre una riflessione sul patrimonio di tali opere nella prospettiva di un loro recupero e riuso. Ipotizzando sotto il profilo formale ed esecutivo, ma anche funzionale e tecnico, i possibili interventi, il volume affronta infatti le complesse problematiche tecnico-architettoniche, gli strumenti, le componenti materiche e le tecnologie utilizzabili per una rilettura in chiave contemporanea dei bunker, che non potrà prescindere dalla considerazione del loro ruolo storico, territoriale, semantico e identitario.
I volti dell'affresco: conoscenza, realizzazione, conservazione e valorizzazione. Volume Vol. 1
Libro
editore: Mimesis
anno edizione: 2018
pagine: 59
In questa pubblicazione viene offerto un breve excursus sulle tecniche per la conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale umano e di quei valori che costituiscono la nostra identità culturale e che trovano nell'affresco una peculiare specificità. Proteggere e preservare l'antica arte dei maestri frescanti e il valore intrinseco delle opere è il fulcro dell'interesse e dell'impegno di quanti hanno cercato di dare il proprio contributo tecnico-scientifico grazie alla loro esperienza, ma soprattutto hanno voluto comunicare la passione per l'affresco, arte da tramandare. Presentazione di Campanella Stefano.