Libri di Lizia Dagostino
Temi di formazione con la Polizia Penitenziaria
Lizia Dagostino
Libro: Libro in brossura
editore: Kurumuny
anno edizione: 2020
pagine: 98
"Tengo molto alla riflessione sulle dinamiche relazionali in carcere perché ha un potere curativo e rappresenta l’origine, la base, per incontrare altre realtà organizzative. Rinchiusa nelle celle c’è la parte più oscura che neghiamo. Bisogna incominciare da questi grandi e miserabili spazi chiusi, a parlare di riformare la società, evitando la militarizzazione mentale e psicologica, senza accelerare i processi storici. Dentro la prigione è il luogo dove troviamo ciò che serve per capire l’evoluzione umana. Coltivo il desiderio che le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, prima di altri lavoratori, possano beneficiare della scuola di educazione Alla persona. Bisogna incominciare da loro perché sono in prima linea, al confine, a contatto con i sotterranei della società. A causa di questa vicinanza allo scarto, rappresentano il biglietto da visita di civiltà di una nuova cultura antropologica sana, misurando l’esistenza non solo dall’efficienza e dalla capacità di produrre. Il buio delle coscienze non può evadere e ci invade." (Lizia Dagostino)
Appunti di conversazioni
Lizia Dagostino
Libro: Libro rilegato
editore: Kurumuny
anno edizione: 2019
pagine: 96
In ogni azienda, che ce ne sia o meno consapevolezza, esiste l’esigenza di un ruolo moderno e antico che accompagni il responsabile nelle attività di consulenza, di formazione, di valutazione e di selezione delle risorse umane. La scuola di formazione alla persona è una modalità per abitare il mondo e il mondo aziendale, in particolare. È un orientamento da seguire, una mentalità da acquisire e una pratica aziendale da applicare. L’educare non offre soluzioni immediate, perché indica prospettive e opportunità di apprendimento. Il compito principale è promuovere la stabilità emotiva di ogni persona, intesa come la capacità di adeguare alle situazioni i pensieri, i sentimenti e le azioni. I risultati di un’azienda non dipendono solo dalla tecnologia dalle scelte di mercato o dalle congiunture finanziarie ma anche dal bagaglio di relazioni, di conoscenze, di creatività, di servizi di qualità e dal cambiamento territoriale che è in continua costruzione. Trasformare il sistema organizzativo, credendo in una morale d’impresa e praticarla, significa ragionare su una nuova visione dei lavoratori e delle lavoratrici. Di lavoro si può e si deve vivere bene.