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Libri di Luca Calzolari

Montanari indigesti. Effetti collaterali dell'andar per funghi

Federico Pagliai

Libro: Libro in brossura

editore: Edizioni Pendragon

anno edizione: 2018

pagine: 192

"Quanto è arrabbiato Federico Pagliai in questo libro! E per questa ragione, ha deciso di essere un "montanaro indigesto" che racconta con grande amore la montagna in cui vive (la montagna Pistoiese, ma è paradigma che può essere esteso a molte delle zone montane d'Italia) mettendo in luce ciò che secondo lui in quei luoghi condiziona e compromette la vita dei montanari, ormai ridotti a una minoranza. Parte dal "funghismo" e via via allarga l'analisi. E lo fa portandoci dentro ciò che accade in quel pezzo di Appennino. Ci dice chiaramente quanto le terre alte possano vivere solo se si punta sul capitale umano costituito dai montanari e su un'economia che deriva dallo sviluppo sostenibile delle sue risorse, di cui il bosco (con i suoi funghi) rappresenta un elemento strategico. E, per arrivare a questo, non bisogna perdere tempo. Pagliai, attraverso queste pagine, ci sprona a riflettere, ma soprattutto a impegnarci per impedire che scelte sbagliate "mettano la muffa" alla montagna e ai montanari." (Dalla Prefazione di Luca Calzolari)
15,00 14,25

Public and private enforcement of EU competition law in the age of big data

Public and private enforcement of EU competition law in the age of big data

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2024

pagine: 288

39,00

I confini dell'antitrust. Diseguaglianze sociali, diritti individuali, concorrenza

I confini dell'antitrust. Diseguaglianze sociali, diritti individuali, concorrenza

Diletta Danieli, Stefano Bastianon, Luca Calzolari, Marco Inglese, Oreste Pallotta

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2023

pagine: 192

Il diritto della concorrenza, o antitrust, ha avuto un destino peculiare anche se comparato ai tortuosi e complessi percorsi del diritto. Anzitutto è stato oggetto in maniera molto intensa delle riflessioni della c.d. economic anaysis of law, e per tale ragione è stato (ed è ancora) popolato da studiosi armati di teorie economiche a loro dire in grado di spiegarne lo spirito e il funzionamento. In secondo luogo, e a conseguenza di ciò, da oltre sessant’anni, ossia da quando Robert H. Bork e Richard A. Posner hanno cominciato a pubblicare sui law journals statunitensi le prime analisi del diritto antitrust contenenti grafici che facevano riferimento alla price theory, si discute accanitamente di quali siano i suoi obiettivi. A seguire Bork, Posner e tanti altri autorevoli esponenti della c.d. scuola di Chicago, l’unico scopo dell’antitrust consiste nella promozione del consumer welfare (il ‘benessere dei consumatori’), talora indicato con l’altrettanto accattivante e ambigua etichetta di ‘efficienza economica’. Il che vuole dire, nella migliore delle ipotesi, che qualsiasi pratica commerciale che incrementa la ricchezza aggregata della società (tutti siamo inevitabilmente consumer di qualcosa), a prescindere di come questa ricchezza è distribuita, va approvata in quanto ‘buona e giusta’. Vista con gli occhi del giurista, ossia di chi ritiene – per educazione di studi e di pensiero – che gli obiettivi di una disciplina vadano ricercati nell’intento del legislatore come oggettivizzato nel testo della disciplina medesima, si tratta di una tesi piuttosto stravagante ma, quel che è peggio, ingiustificata. Basti pensare che nello Sherman Act del 1890, la legge a partire dalla quale si è innescato il dibattito dogmatico a cui si fa cenno, non contiene in nessun punto né le parole ‘consumer welfare’ né la locuzione ‘efficienza economica’. Per il vero, da questo lato dell’Atlantico la tesi del consumer welfare quale obiettivo esclusivo dell’antitrust, pur avendo guadagnato parecchi seguaci, non ha mai veramente convinto la maggioranza di chi il diritto lo deve scrivere, ossia le istituzioni legislative democratiche, e di chi lo deve applicare, vale a dire giudici, le autorità indipendenti e i giuristi in generale. Ovviamente nessuno obietta ad una interpretazione dell’antitrust che promuova la ricchezza dei consumer intesi come gruppo aggregato, ma esigenze diverse di tipo distributivo, sociale, e di bilanciamento delle diseguaglianze non sono mai state neglette. In particolare nell’ordinamento dell’Unione europea, la Corte di giustizia non ha mai esitato a tutelare, oltre che il consumer welfare e/o l’efficienza economica – la distinzione tra i due concetti, come detto, è sfumata – valori quali la libertà di scelta degli individui, la struttura competitiva del mercato, la correttezza delle transazioni, l’integrazione dei mercati nazionali. Si tratta di valori che nel concreto tengono conto del contesto sociale ed economico, della diversa forza contrattuale dei contraenti e dei caratteri specifici dei settori nei quali la disciplina è destinata ad applicarsi.
19,00

Il sistema di enforcement delle regole di concorrenza dell'Unione europea. Deterrenza, compensazione e tutela della struttura di mercato alla luce della dir. n. 2014/104/UE e della dir. (UE) n. 2019/1

Il sistema di enforcement delle regole di concorrenza dell'Unione europea. Deterrenza, compensazione e tutela della struttura di mercato alla luce della dir. n. 2014/104/UE e della dir. (UE) n. 2019/1

Luca Calzolari

Libro: Libro in brossura

editore: Giappichelli

anno edizione: 2019

pagine: XVI-339

"Con l'adizione della dir. (UE) m. 2019/1, può dirsi compiuto il processo di «modernizzazione» delle regole antitrust dell'Unione europea, iniziato oltre quindici anni fa col reg. (UE) n. 1/2003, e proseguito con la dir. n. 2014/104/UE. Armonizzando i poteri che gli Stati membri sono tenuti a conferire alle autorità garanti della concorrenza (in seguito, le 'ANC'), la c. d. direttiva ECN+ costituisce infatti l'ultimo passaggio del lungo e complesso processo di riforma concernente la politica di concorrenza dell'Unione, e fondato sulla crescente consapevolezza circa la necessità di migliorare l'efficienza delle modalità di enforcement degli artt, 101 e 102 TFUE."
45,00

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