Libri di Lucia Di Cintio
Prassi e norme sulla compravendita tra diritto romano e diritti germanici
Lucia Di Cintio
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2024
pagine: 128
Attraverso la presente indagine si vuol appurare se formulari e frasario della documentazione privata siano stati recepiti nelle norme di epoca tarda, incidendo anche nella visione sostanziale dei singoli istituti, con particolare riguardo alla compravendita. L’esame ha rivelato una sorta di circolo logico, per cui se i documenti dell’area a influenza bizantina ricalcano le norme e le espressioni giustinianee, quelli dei territori influenza germanica in senso lato, dunque anche longobarda, recepiscono delle formule dettate dalla prassi germanica, la quale trasforma o deforma istituti tipici romani secondo l’ottica di questi popoli. Ciò avrebbe contribuito a un processo di destrutturazione della compravendita consensuale romana, trovando la propria ragion d’essere in più fattori: uno, a mio avviso, è il venir meno dell’editto pretorio, ossia di quell’atto che racchiudeva le coordinate entro cui gli operatori del diritto potevano agire anche per la redazione degli atti. Secondo miei precedenti studi, infatti, l’editto, segnatamente quello provinciale, avrebbe contenuto delle norme omogenee per tutto l’impero, riguardanti non solo le procedure giudiziarie, ma anche le formule da impiegare negli atti tra privati che, nelle provincie ellenistiche, erano sovente semplicemente translitterate nella koinè, come dedotto dalla documentazione papiracea. Una volta venuto a mancare l’editto stesso, secondo l’idea qui prospettata, i formulari privati – la cui presenza si può dedurre in virtù di vari elementi – divengono i nuovi modelli che, nella loro esigenza di sintesi, da un lato racchiudono una pluralità di rinvii ai vari istituti concorrenti nel caso concreto ai fini di un’eventuale tutela o autotutela, dall’altro contengono espressioni sintetiche efficaci ai fini di un’immediata comprensione, ma che, per converso, contribuiscono a ‘smantellare’ la compravendita concepita quale contratto sinallagmatico consensuale
Archivio di Babatha. Un’esperienza ai confini dell’Impero romano. Atti e contratti (II secolo d.C.)
Lucia Di Cintio
Libro
editore: L'Erma di Bretschneider
anno edizione: 2023
pagine: 236
Ambiente e diritto: dogmi moderni, prassi antica. Atti dell'Incontro di Studi, 6 dicembre 2022, Dipartimento di Scienze Giuridiche, Università degli Studi di Salerno
Libro: Libro in brossura
editore: Ledizioni
anno edizione: 2023
pagine: 300
La presente Raccolta di Scritti nasce da un incontro di Studio, organizzato da Lucia di Cintio, il 6 dicembre 2022, presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Salerno, alla luce del più che mai attuale tema ambientale che, come tutti i fenomeni complessi, va necessariamente letto anche in chiave storica, per poter essere compreso nelle sue molteplici sfaccettature. La Collettanea vuole mantenere la denominazione dell'Incontro di Studio, ossia 'Ambiente e Diritto: dogmi moderni, prassi antica'. In coerenza, dunque, con tale tema, il presente volume raccoglie saggi, sia in relazione al diritto odierno, sia al mondo antico, di autorevoli studiosi in vari settori disciplinari quali il diritto romano, il diritto internazionale, il diritto dell'Unione europea, il diritto penale, il diritto ecclesiastico, il diritto costituzionale, il diritto privato comparato.
Archivio di Babatha. Un’esperienza ai confini dell’Impero romano. Atti e contratti (II secolo d.C.)
Lucia Di Cintio
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2021
pagine: 208
La monografia rappresenta lo sviluppo di precedenti studi, pubblicati a partire dal 2018, sul cosiddetto “Archivio di Babatha”, contenente 35 papiri denominati “Papiri Yadin” dal nome del loro scopritore. Sono stati esaminati i documenti recanti atti processuali: al fine di ottenere una visione il meno possibile parziale e frammentaria, si è ritenuto di dover inserire lo studio degli stessi in un contesto maggiormente complesso che tenesse in considerazione le fonti attestanti quella che era la situazione giuridica processuale nelle province occidentali. Si è tentata anche una ricostruzione più ampia di alcuni aspetti del processo privato, ricostruzione che trova un punto di approdo nei cosiddetti Fragmenta Augustodunensia. Dall’indagine è emersa una realtà complessa e dinamica delle procedure, che pur si svolgevano nell’ambito delle maglie normative edittali e legislative. È emerso che la tecnica del processo formulare risulta articolata in modo flessibile nelle sue parti ritenute non essenziali, e che proprio tale fattore l’avrebbe resa applicabile anche nelle province più lontane dall’ Urbs.
«Ordine» e «ordinamento». Idee e categorie giuridiche nel mondo romano
Lucia Di Cintio
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2019
pagine: 114
Il libro prende spunto da un’apparente, inspiegabile presenza del termine ‘ordo’ in alcune interpretazioni visigotiche, e la sua rispettiva assenza nei testi romani di riferimento. Si è notato che in tali passi ‘ordo’ sostituisce il concetto di ‘regula’. Il dato è stato inserito in un contesto più ampio che esamina le fonti giuridiche contenenti sia ‘regula’ sia ‘ordo’. Si è notato che il lemma ‘regula’, di derivazione aristotelica, individua più concetti che si evolvono nel tempo. Anche ‘ordo’ è impiegato dai ‘prudentes’, ma in senso di progressione. Sarà Augusto che impiegherà ‘ordo’ anche in senso di sistema. Non si delinea una immediata evoluzione per tale genus, come se il concetto di sistema in sé concluso fosse rifiutato dalla giurisprudenza classica, che si poneva nella prospettiva del metodo, ossia ‘regula iuris’, più che della categoria, ‘ordo iuris’. I giuristi occidentali del V-VI secolo si dedicano alla stesura di normazioni che vogliono individuare un sistema in sé concluso, una sorta di ordinamento. Se la ‘regula’ risponde a un’esigenza di sintesi di ispirazione aristotelica, l’‘ordo’ avrebbe risentito di una corrente di pensiero neoplatonico.
Nuove ricerche sulla «Interpretatio Visigothorum» al «Codex Theodosianus». Libri I-II
Lucia Di Cintio
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2016
pagine: 172
La monografia rappresenta il prosieguo del libro L’Interpretatio Visigothorum al Codex Theodosianus. I. Il libro IX, e come la precedente, si propone di analizzare e confrontare i commenti alle leggi del Codice Teodosiano recepiti e commentati nel cosiddetto Breviario Alariciano, al fine di trarre elementi utili per valutare come l’esperienza giuridica romana sia stata recepita e modificata nei regni barbarici. Attraverso l’analisi delle tecniche della Interpretatio – volta spesso ad apportare consistenti innovazioni ai testi commentati, sia pure sotto un’apparente immagine di fedeltà continuità – si cerca di cogliere il senso di un sistema giuridico, quale quello romano barbarico, a cavallo tra il V e VI secolo d.C., sospeso tra antichità classica e Medio Evo, di rilevante interesse ed ancora non adeguatamente studiato in tutte le sue molteplici e variegate sfaccettature.
L'interpretatio visigothorum al Codex Theodosianus. Libro IX
Lucia Di Cintio
Libro: Libro in brossura
editore: LED Edizioni Universitarie
anno edizione: 2013
pagine: 242
La monografia analizza un rappresentativo numero di passi della "Interpretatio alla Lex Romana Visigothorum" del 506 d.C., tentando di cogliere aspetti testuali ancor oggi non chiari, come la provenienza dei commenti stessi, la loro funzione, la loro validità normativa. L'"Interpretatio" viene inoltre esaminata come possibile modello cognitivo per prospettive più ampie, miranti a porre in luce altresì le complesse relazioni politiche e sociali tra Visigoti e Romani nonché l'evoluzione del rapporto tra diritto romano e diritto germanico nei territori assoggettati ai Visigoti nel VI secolo d.C.
Natura debere. Sull'elaborazione giurisprudenziale romana in tema di obbligazione naturale
Lucia Di Cintio
Libro
editore: Rubbettino
anno edizione: 2009
pagine: 242
La ricerca è volta a ricostruire la controversa evoluzione storica del concetto di naturalis obligatio nel pensiero giuridico romano, da Labeone sino all'epoca giustinianea. Attraverso un'analisi diacronica delle varie testimonianze giurisprudenziali, si cerca di ricostruire la genesi culturale della categoria di natura debere, e il suo graduale passaggio da un primo e più ristretto ambito di applicazione (limitato ai soli obblighi assunti da persone alieni iuris) a un successivo allargamento funzionale (in forza del quale lo schema della naturalis obligatio viene esteso a nuove situazioni, non facenti capo solo a servi e filii familias). Una disamina che cerca di restare ancorata alla realtà testuale delle fonti, interpretate nel loro specifico contesto temporale, alla luce dell'imponente bagaglio dottrinale offerto dalla romanistica contemporanea, ma anche cercando di evitare, per quanto possibile, i condizionamenti derivanti dai significati moderni di "obbligazione naturale", nonché dal rilevante peso assunto, nella cultura occidentale, dal concetto di "natura", nelle sue infinite declinazioni semantiche.