Libri di Luciano Allegra
L'ebreo che sposò una bufala. Il falso nelle rappresentazioni degli ebrei (sec. XVI-XVIII)
Luciano Allegra
Libro: Libro rilegato
editore: Zamorani
anno edizione: 2024
pagine: 204
I saggi raccolti in questo libro riguardano la costruzione di false narrazioni e le conseguenti rappresentazioni degli ebrei in età moderna. Il tutto tramite notizie inventate, manipolazioni delle informazioni, travisamenti della realtà trasmessi attraverso libri, cronache, manuali, agiografie. Per un duplice scopo: perpetuare l’accusa dell’innata “perfidia ebraica” e convincere gli “ostinati” ebrei a riconoscere l’ineluttabilità del cristianesimo e abiurare la loro fede. Si trattò di una vera e propria campagna che superò largamente i secoli della lunga stagione controriformistica e che non fu orchestrata e pianificata dall’alto, ma venne condotta in prevalenza grazie all’iniziativa di zelanti uomini di chiesa, in ogni caso mai sconfessati né ostacolati. Agli occhi di molti ecclesiastici, la presenza ebraica nei ghetti italiani rappresentava una anomalia che andava cancellata con ogni mezzo. Per svilire gli ebrei si ricorreva alle prediche e ai battesimi forzati, a pesanti interdizioni, calunnie sulla profanazione delle ostie, fino a riproporre leggende infamanti quali l’uccisione di bambini a scopi rituali.
La povertà degli ebrei. Voci dal ghetto
Luciano Allegra
Libro: Libro rilegato
editore: Zamorani
anno edizione: 2021
pagine: 343
L'idea che in Occidente, dal medioevo fino ad oggi, ci si è fatta degli ebrei è che fossero pressoché tutti ricchi. Questa credenza si è incarnata in una lunga serie di raffigurazioni e stereotipi, usati ampiamente dall'antisemitismo. Tuttavia chiunque, nei secoli, avesse anche solo attraversato un ghetto o un quartiere ebraico avrebbe potuto constatare che la maggior parte degli abitanti sopravviveva a stento. Gli ebrei italiani erano, come il resto della popolazione, in realtà per la gran parte poveri. Lo studio di Luciano Allegra, unendo storia economica e microstoria, affronta un'analisi ampia partendo dall'imponente archivio della comunità degli ebrei di Mantova; in particolare le centinaia di lettere di richieste di assistenza della prima metà del '700. Molte pagine sono poi dedicate ad altre realtà, dalla Toscana (Pisa, Livorno, Siena) al Veneto (Conegliano) alle Marche (Ancona) a Torino, con ulteriori dati che confermano l'andamento analizzato per la città lombarda. Per questo, come si vedrà nell'ampia documentazione alla base dell'analisi svolta dall'autore, l'adagio “Gli ebrei sono ricchi e lo sono sempre stati”. non è altro che una secolare, pervicace menzogna.
Che storia è questa. Gli adulti e il passato
Luciano Allegra, Marcella Moretto
Libro
editore: CELID
anno edizione: 2018
pagine: 320
L'Impero Romano, il Rinascimento, il Risorgimento e l'Unità d'Italia, Mussolini e il Ventennio fascista, la Seconda Guerra Mondiale, la Costituzione, la politica in Italia dal dopoguerra a oggi, ma anche la nascita delle industrie, il mito degli 'Italiani, brava gente', la Guerra Fredda, le grandi migrazioni, la diffusione degli elettrodomestici, l'evoluzione dei mezzi di trasporto, l'emancipazione delle donne.Che cosa sanno gli italiani del loro passato più o meno recente? La ricerca prende in esame le risposte fornite a un questionario da un campione composto da più di cento persone di ogni età, sesso, professione. Sedici domande, nessuna volta a scandagliare la conoscenza nozionistica di date e nomi; e nessun intento di sottolineare le perle nere, gli strafalcioni, l'ignoranza delle basi fondamentali del nostro vivere civile. Se però si scopre che meno del 10% degli intervistati ha aperto la Costituzione, e che molti di coloro che l'hanno fatto si sono limitati al fatidico primo articolo, ciò significa che qualcosa, nella trasmissione del sapere, non ha funzionato.
Gli aguzzini di Mimo. Storie di ordinario cllaborazionismo (1943-45)
Luciano Allegra
Libro: Copertina morbida
editore: Zamorani
anno edizione: 2010
pagine: 340
All'inizio del 1945, a Torino venne ucciso da un commando di militi della Repubblica di Salò Francesco Pinardi, "Mimo", giovane intellettuale di solida famiglia borghese che militava in Giustizia e Libertà e la cui biografia mostra come potesse maturare una coscienza critica nei confronti del regime fascista. Mimo fu vittima di una violenza feroce e gratuita, la stessa che migliaia di italiani ebbero a subire in quei duri mesi, il cui clima di disgregazione del vivere civile e del comune sentire viene qui ricostruito attraverso l'intreccio di centinaia di altre storie con i documenti dei processi del primo dopoguerra. Non sono storie di scontri armati, ma episodi di ordinario collaborazionismo nei quali la vena ideologica, il credo fascista, stavano sullo sfondo. Li accomunano piuttosto meschinità e sopruso, tradimento e desiderio di prevaricazione, disumanità e viltà, ricerca del tornaconto personale. Riaffiora dunque, senza infingimenti, una Italia, molto più vecchia di Salò e del fascismo, insofferente delle regole e ignara dei diritti, nella quale lo stretto rapporto fra criminalità e politica è solo lo specchio di una violenza radicata nelle relazioni sociali.