Libri di M. Cristina Faccanoni
Parole controvento
M. Cristina Faccanoni
Libro: Libro in brossura
editore: Mazzanti Libri
anno edizione: 2016
pagine: 148
Attraverso una serie di racconti brevi, talora brevissimi, l'autrice opera un lavoro di memoria che la spinge a riportare a galla episodi della propria esistenza, ma senza la stucchevo1ezza che può trasparire, a volte, nei testi autobiografici. Grazie a un incrocio tra sensibilità personale, capacità narrativa e autoanalisi psicologica, Maria Cristina Faccanoni ci restituisce vicende personali e familiari di spessore in un contesto storico e sociale di tutto rilievo. Prevalgono per 10 più dei racconti in cui irrompe, apparentemente senza motivo, qualcosa di fortuito che produce un sommovimento della realtà e porta cambiamenti esistenziali vuoi in una minima sfera del vissuto vuoi in un nuovo modo di concepire il reale, facendo intravvedere, però, la possibilità di una ricostruzione sui guasti operati su di esso. Il taglio narrativo alto, fa si che affatto superficiali risultino le tante storie che, oltre agli episodi esistenziali riguardanti la narratrice, presentano tanti indimenticabili personaggi (l'imperatore Francesco Giuseppe, Evita Peron, la pianista Martha Argerich ecc.), fatti storici di rilievo (la rivoluzione ungherese del '54, la guerra d'Algeria, l'invasione tedesca nel '43 a Trieste, il '68 ecc.), visti attraverso un'ottica sempre speciale in cui prevale l'io narrante. Variegato il tono in cui si esprime l'autrice in queste narrazioni, che va dal favolistico al drammatico, dall'infantile all'ironico, dal caustico al semplicemente narrativo.
Interno algerino senza vista. Le inchieste di Nidouc Nidoutec
M. Cristina Faccanoni
Libro: Libro in brossura
editore: Robin Edizioni
anno edizione: 2012
pagine: 206
Algeri: estate 2010. A chi appartengono quei resti umani rinvenuti per caso nell'antico cimitero ebraico del quartiere di St-Eugène da una coppia di amici, algerino lui, italiana lei, conosciutisi su Facebook? Improvvisatisi detective, Assan e Maria, intraprendono un'indagine parallela a quella del commissario di polizia, Nidouc Nidoutec, ora intralciandola ora orientandola verso la soluzione dell'enigma. La vicenda, che porterà l'ufficiale, duro e impassibile, ma raffinato e dotato di pungente ironia, a ricorrerere, suo malgrado, a procedure per lui inconsuete nelle indagini, si snoda in un'Algeri proiettata nella modernità. Anche se in essa emergono sempre il recente tragico passato come pure la sua storia lontana, non mancano di delinearsi, sullo sfondo degli avvenimenti, i prodromi di quella che sarà la Primavera araba mentre permangono, ancora, indelebili, le tracce del suo tragico recente passato coloniale come di quello della sua storia lontana. Nelle sue strade assolate come nella penombra degli antichi palazzi, i protagonisti si imbattono in un intreccio di simboli, nomi e cifre che li guidano verso la soluzione del crimine. Nel loro procedere tortuoso dalle prospettive enigmatiche, i personaggi - e il lettore con essi - percorrono interni ed esterni inaspettati che li portano a conoscere il retaggio pluri-culturale di quella civiltà millenaria.