Libri di M. Mengozzi
Palazzo del Merenda. Un patrimonio forlivese
Libro: Copertina morbida
editore: Soc. di Studi Romagnoli
anno edizione: 2020
pagine: 212
La ferita della pena e la sua cura. Spunti e testimonianze per una rimeditazione del trattamento penitenziario
Libro: Copertina morbida
editore: Paolo Loffredo
anno edizione: 2021
pagine: 234
La vicinanza concreta con la detenzione, vissuta attraverso il Progetto "Università in carcere" dell'Ateneo di Roma "Tor Vergata", ha posto per le curatrici e per tutti i partecipanti l'urgenza di una riflessione su alcuni aspetti della pena e del trattamento penitenziario. Il volume si concentra sugli strumenti maggiormente legati a tale esperienza, analizzandoli non solo sul piano scientifico, con contributi che provengono da diverse discipline delle scienze sociali e umane, ma anche attraverso le testimonianze di coloro che in prima persona hanno vissuto le criticità e gli stimoli positivi che emergono nei vari scritti, nel tentativo di offrire a chi legge rinnovati spunti sui possibili modi di curare la ferita prodotta dalla pena, quantomeno per alleviare il dolore, renderlo sopportabile o farne addirittura un'occasione di rinascita.
Nell'età aurea di Cesena. Dal Cantiere-Biblioteca al Cantiere-Città
Libro: Copertina morbida
editore: Soc. di Studi Romagnoli
anno edizione: 2020
pagine: 380
Vivendo
Giuseppe Cantoni
Libro: Copertina rigida
editore: Il Ponte Vecchio
anno edizione: 2019
pagine: 128
«La vera musa della poesia è la vita, con tutte le sue circostanze. E il poeta è l'aedo dell'occasione. Ciascuna silloge poetica rassegna le stagioni dell'esistenza, gli incontri, le voci, i suoni. Il poeta vede lontano e avvicina le cose che furono, come a ringiovanirle: non nella forma - che non torna né lo potrebbe - ma nel messaggio. In questa seconda prova poetica di Giuseppe Cantoni il lettore troverà tante cose nuove - se non altro perché è avanzata la maturità, d'età e stile, d'osservazione e visionarietà -, formali e sostanziali, foniche e linguistiche, con un significativo ventaglio tematico; ma anche testi rinnovati, riscritti e completati, come se il di più di vita avesse supplito alla mancanza, illuminato il nascosto, completato il senso. I quarantatré componimenti (sedici in lingua, ventisette in dialetto) veicolano tanta Romagna e, di più, tanta Cesena, piccola-grande patria d'un saggio vivere sapiente, connesso allo sguardo dell'uomo-poeta che maneggia e distilla l'oggi-ieri con arguzia bonaria e sguardo lungimirante, consapevole d'aver perduto vigore fisico ma guadagnato intelligenza delle cose e capacità d'introspezione penetrante. Già, le cose: le cose della vita, che nelle mani del poeta fuoriescono impastate di materiale e spirituale, naturale e filosofico. Di una filosofia semplice e quotidiana ma efficace a saperla cogliere, garantita dalla sperimentazione in lunghi anni trascorsi a occhi aperti, in stagioni prive di sonnolenza, in buio a suo modo luminoso.» (dalla presentazione di Marino Mengozzi)