Libri di Marco Ciatti
Appunti per un manuale di storia e di teoria del restauro. Dispense per gli studenti
Marco Ciatti
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2008
pagine: 472
From the flood to new life: restauration of the Last Supper by Giorgio Vasari. Santa Croce fifty years after (1966-2016)
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2018
pagine: 198
La grande “Ultima Cena” di Giorgio Vasari, dipinta per il convento fiorentino detto “delle Murate”, poi spostato in Santa Croce, su cinque pannelli lignei che raggiungono un’ampiezza eccezionale di 262×580 cm, all’epoca dell’alluvione del 1966 fu gravemente danneggiata dalle acque: la tavola rimase per più di 48 ore immersa nell’acqua e nel fango. Nonostante la graduale asciugatura, l’azione combinata delle deformazioni del supporto ligneo e il forte degrado degli strati della preparazione causarono una perdita di coesione di quest’ultima, con il conseguente cedimento di adesione fra le tre parti costituenti: supporto-preparazione-colore. Il dipinto, rimasto quindi per quarant’anni nei depositi è dal 2006 in cura presso l’Opificio delle Pietre Dure. Nel volume si presenta il restauro che ha avuto come scopo la ricomposizione di un’unitarietà visiva e materica, evitando tutte le operazioni invasive, un tempo utilizzate in casi così disastrati, quali la separazione tra colore e supporto (il cosiddetto “trasporto”). Il volume dà conto dell’intervento di restauro inteso nella sua globalità, dalla fase diagnostica, conoscitiva e progettuale, alle prove sperimentali e i test necessari alla definizione del progetto, alla fase operativa. I risultati della miracolosa rinascita verranno celebrati ed esposti insieme al capolavoro in una mostra che avrà luogo a Firenze nel novembre 2016.
Forni e le pratiche del colorire. Alle radici della scuola fiorentina del restauro
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2019
pagine: 190
Il volume raccoglie gli Atti della giornata di studio dedicata ad Ulisse Forni in occasione dei iso anni della sua morte (1867-2017) che si è tenuta presso l'Opificio delle Pietre Dure. I motivi di tale iniziativa sono direttamente collegati con l'attività di restauro dell'Istituto che l'ha ospitata. Non si può svolgere bene l'attività odierna di conservazione e restauro senza una approfondita conoscenza della storia di questa disciplina che può fornire informazioni utilissime sulle ragioni e le tecniche dei trattamenti precedentemente subiti dalle opere d'arte. Ulisse Forni, restauratore ufficiale delle Gallerie fiorentine nel trapasso dal Granducato all'Italia unita, nel suo celebre "Manuale del pittore restauratore" del 1866 (ripubblicato in questa collana nel 2004) ci informa precisamente delle pratiche in uso per il restauro delle opere delle Gallerie pubbliche fiorentine. Si tratta quindi di conoscere le radici di quella "scuola"fiorentina di restauro stratificatasi nei secoli e che vede nella gestione delle opere della collezione medicea il suo centro propulsore. In "Forni e le pratiche del colorire. Alle radici della scuola fiorentina del restauro" vengono affrontati gli aspetti meno noti del Forni, e cioè la sua passione per la ricerca sui materiali, in particolare i colori, e la sua attività in tal senso.
La croce dipinta di Simone Martini a San Casciano Val di Pesa. Studi, indagini e restauro
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2023
pagine: 134
In questo volume si presenta un’opera oggi concordemente attribuita al pittore senese Simone Martini, in occasione del suo recente restauro ad opera dell’Opificio delle Pietre dure e Laboratori di restauro di Firenze. Il percorso di restauro, iniziato nel 2011 e concluso con la riconsegna nel maggio 2019, recupera lo splendore dell’opera dopo il precedente restauro degli anni Trenta del XX secolo. I diversi contributi presenti nel volume si dividono in “studi storico-artistici”, nei quali si disaminano molteplici aspetti quali l’attribuzione dell’opera, le ragioni del restauro e la sua locazione, vale a dire la Chiesa di Santa Maria al Prato in San Casciano Val di Pesa, e “studi tecnici”, dove si analizzano la tecnica esecutiva, lo stato di conservazione e il supporto ligneo con moderni strumenti diagnostici, e i relativi aspetti del restauro. A corredare il tutto vi sono una sezione di tavole e un approfondimento tecnico sulle indagini radiografiche condotte.
Dall'alluvione alla rinascita: il restauro dell'«Ultima cena» di Giorgio Vasari. Santa Croce cinquant'anni dopo (1966-2016)
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2016
pagine: 198
La grande “Ultima Cena” di Giorgio Vasari, dipinta per il convento fiorentino detto “delle Murate”, poi spostato in Santa Croce, su cinque pannelli lignei che raggiungono un’ampiezza eccezionale di 262×580 cm, all’epoca dell’alluvione del 1966 fu gravemente danneggiata dalle acque: la tavola rimase per più di 48 ore immersa nell’acqua e nel fango. Nonostante la graduale asciugatura, l’azione combinata delle deformazioni del supporto ligneo e il forte degrado degli strati della preparazione causarono una perdita di coesione di quest’ultima, con il conseguente cedimento di adesione fra le tre parti costituenti: supporto-preparazione-colore. Il dipinto, rimasto quindi per quarant’anni nei depositi è dal 2006 in cura presso l’Opificio delle Pietre Dure. Nel volume si presenta il restauro che ha avuto come scopo la ricomposizione di un’unitarietà visiva e materica, evitando tutte le operazioni invasive, un tempo utilizzate in casi così disastrati, quali la separazione tra colore e supporto (il cosiddetto “trasporto”). Il volume dà conto dell’intervento di restauro inteso nella sua globalità, dalla fase diagnostica, conoscitiva e progettuale, alle prove sperimentali e i test necessari alla definizione del progetto, alla fase operativa. I risultati della miracolosa rinascita verranno celebrati ed esposti insieme al capolavoro in una mostra che avrà luogo a Firenze nel novembre 2016.
I tessuti della fede. Bordi figurati del XV e XVI secolo dalle collezioni del Museo del tessuto di Prato
Daniela Degl'Innocenti, Marco Ciatti, Susanna Conti
Libro
editore: Edizioni della Meridiana
anno edizione: 2001
pagine: 64
OPD. Quarantanni di attività 1975-2015: conservazione, ricerca, formazione
Marco Ciatti
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2016
pagine: 199
Il volume s'inserisce nelle iniziative assunte dall'Opificio delle Pietre Dure in occasione dei primi quarant'anni dalla sua nascita moderna (1975-2015), avvenuta contemporaneamente alla creazione del Ministero per i Beni Culturali, che portò alla definizione della nuova struttura conferita all'antico istituto fiorentino. La proposta di Umberto Baldini di riunire il grande laboratorio della Fortezza da Basso, erede del Gabinetto restauri della Soprintendenza fondato da Ugo Procacci, con l'Opificio e con gli altri laboratori di restauro sorti in città a seguito dell'alluvione del 1966, fu accolta e realizzata grazie a Giovanni Spadolini. Dopo quarant'anni di intensa attività viene ricostruito, ormai in una prospettiva storica, il contributo fornito daH'O.P.D. nei suoi tre ambiti di attività: l'operatività, la ricerca e la formazione. A tale scopo si è preferito impiegare una forma piana di narrazione cronologica, iniziando dal riferire qual era la situazione della conservazione a Firenze prima del 1975, per proseguire con le caratteristiche che Baldini volle conferire all'Istituto, molte delle quali sono rimaste invariate sino a noi, e poi accompagnare il trascorrere del tempo seguendo le attività compiute.
«Fatta dell'olmo della piazza». Il restauro del Paliotto di San Zanobi
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2016
pagine: 134
Il cosmo magico di Leonardo. L'Adorazione dei Magi restaurata. Catalogo della mostra (Firenze, Galleria degli Uffizi, 28 marzo-24 settembre 2017)
Libro: Libro in brossura
editore: Giunti Editore
anno edizione: 2017
pagine: 128
Il volume è il catalogo della mostra di Firenze (Galleria degli Uffizi, 28 marzo - 24 settembre 2017). La tavola di maggiori dimensioni dipinta da Leonardo è un'opera incompiuta. Commissionata all'artista dai monaci della chiesa di San Donato a Scopeto, presso Firenze, nel 1481, fu abbandonata nel 1482 quando Leonardo si trasferì a Milano. Qualche anno dopo i monaci chiesero una versione dello stesso soggetto, l'Adorazione dei Magi, a Filippino Lippi. Entrambe le opere sono ora in mostra agli Uffizi, in un ideale confronto. La tavola leonardesca si ripresenta al pubblico dopo sei anni di accurati restauri, che ne hanno restituito la piena leggibilità. La storia del dipinto e i risultati del restauro, condotto dall'Opificio delle pietre dure, sono al centro dell'attenzione del volume che accompagna la mostra e presenta, per la prima volta, le straordinarie immagini della “nuova” Adorazione.
Sul «restauro» dei beni culturali. Viatico per gli studenti
Marco Ciatti
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2022
pagine: 120
Il volume si pone in continuità con gli Appunti per un manuale di storia e di teoria del restauro del 2009 dello stesso Autore, con il quale condivide l’intenzione divulgativa rivolta agli studenti, sia di storia dell’arte, sia di restauro, e per tutte le figure professionali destinate ad occuparsi della conservazione dei beni culturali. Si tratta di una serie di riflessioni derivate da una lunga esperienza professionale personale maturata nel campo del restauro delle opere d’arte che può servire da introduzione, appunto da “viatico”, per chi voglia impegnarsi in questa complessa disciplina, ancor oggi non sempre sufficientemente approfondita e vittima di molti errati luoghi comuni. Il lettore potrà trovare nel volume delle riflessioni teoriche, l’analisi di temi e concetti di fondamentale importanza per operare consapevolmente in questo settore e delle proposte per una corretta impostazione progettuale del restauro, frutto di una concreta attività svolta per la conservazione di alcuni dei più importanti capolavori artistici.
Restaurare in sicurezza. Nuovi progetti per i Laboratori dell’O.P.D.
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2017
pagine: 157
Il libro affronta un argomento importante: la sicurezza nel restauro. I progetti che sono stati fatti per i laboratori dell'O.P.D sono stati realizzati in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Firenze sotto coordinamento del professor Pietro Capone. L’Opificio delle Pietre Dure di Firenze costituisce un modello, una fonte di innovazione e sperimentazione per quanto riguarda le pratiche di restauro.
Raffaello e il ritorno del papa Medici: restauri e scoperte sul ritratto di Leone X con i due cardinali
Libro: Libro in brossura
editore: EDIFIR
anno edizione: 2021
pagine: 256
«Nella storia artistica di Firenze la produzione di magnifiche opere d'arte e la loro conservazione sono sempre state strettamente collegate. Per amore dell'arte i Medici crearono una propria manifattura nel 1588 e quasi contemporaneamente iniziò la raccolta di capolavori per quella strepitosa raccolta che oggi costituisce la ricchezza dei musei statali fiorentini ed in particolare per le Gallerie degli Uffizi. La necessità di mantenere e trasmettere al futuro questo patrimonio artistico portò anche a creare una figura di pittore-restauratore che si prendesse cura dei preziosi dipinti. L'Opificio delle Pietre Dure è oggi l'erede di questa doppia tradizione artistica: la produzione della manifattura, riconvertita verso il restauro già a fine Ottocento, e i restauratori "di Galleria" organizzati da Ugo Procacci negli anni Trenta del Novecento come un moderno laboratorio di restauro. Queste due anime dell'esposizione e della conservazione hanno quindi sempre collaborato nella storia e si sono sostenute e stimolate l'una con l'altra e nei tempi moderni, dopo la nascita dell'attuale Opificio nel 1975, questa collaborazione è sempre proseguita. Con la recente riforma che ha interessato le Gallerie degli Uffizi il contatto si è intensificato quasi ritornando all'originario stretto rapporto con una ottimale sinergia ed una ottimizzazione nell'impiego delle forze umane e delle risorse dei due Istituti. Le Gallerie degli Uffizi e l'Opificio delle Pietre Dure oggi credono che la conservazione e la trasmissione alle future generazioni dello straordinario patrimonio d'arte di cui siamo eredi non possa più essere attuato solo con sporadici, sia pur necessari, interventi di restauro. Tale scopo può essere conseguito solo con una azione costante nel tempo che accompagni la vita delle opere d'arte. La collaborazione esistente, infatti, opera quotidianamente sui tre livelli: la conservazione preventiva, con verifiche e controlli, la manutenzione e, quando necessario, con il restauro. Per rendere possibile tutto ciò si è quindi stabilito un accordo tra i due istituti che sta conseguendo ottimi risultati a tutti questi livelli. Quello che oggi qui presentiamo rappresenta un ottimo esempio di questa felice e storica collaborazione tra le Gallerie degli Uffizi e l'Opificio delle Pietre Dure, con un nuovo importante risultato: il restauro del Ritratto di papa Leone X con i due cugini cardinali Giulio de' Medici e Luigi de' Rossi di Raffaello, completato subito prima del lockdown, ha arricchito la straordinaria mostra presso le Scuderie del Quirinale dedicata dalla Repubblica Italiana al grande pittore urbinate in occasione dei cinquecento anni dalla sua morte. Adesso, dopo la sua conclusione, il dipinto è tornato a Firenze e abbiamo insieme voluto sottolineare con questa iniziativa il risultato ottenuto dal restauro. Profondo è stato il rapporto dell'O.P.D. con le opere di Raffaello delle Gallerie degli Uffizi, per rimanere solo ai tempi più recenti, in occasione delle iniziative di conservazione promosse per i due centenari: quello della nascita, con la grande e bellissima mostra del 1984 "Raffaello a Firenze. Dipinti e disegni delle collezioni fiorentine", e quello della morte "Raffaello 1520 - 1483". Ancora più significativo è stato il contributo, ai fini della conservazione e dell'incremento delle nostre conoscenze sul pittore, che I'O.P.D. ha fornito attraverso le sue ricerche ed i suoi interventi di restauro, condotti su sedici dipinti, tutti appartenenti alle Gallerie fiorentine: un'ulteriore prova dell'importanza di una collaborazione tra i due Istituti dello stesso Ministero...» (Dall'Introduzione)

