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Libri di Marco Ferrari

I sogni di Tristan

Marco Ferrari

Libro

editore: Sellerio Editore Palermo

anno edizione: 1999

pagine: 148

7,75 7,36

Caporetto. 24 ottobre-12 novembre 1917: storia della più grande disfatta dell'esercito italiano

Caporetto. 24 ottobre-12 novembre 1917: storia della più grande disfatta dell'esercito italiano

Arrigo Petacco, Marco Ferrari

Libro: Copertina rigida

editore: Mondadori

anno edizione: 2017

pagine: 202

La battaglia di Caporetto è diventata simbolo di disfatta nel linguaggio comune: la principale sconfitta dell'esercito italiano nella storia causò migliaia di morti, decine di migliaia di feriti, oltre a una quantità incredibile di prigionieri e sfollati. Il disastro fu l'effetto della mancanza di un piano strategico dei vertici militari, le cui conseguenze furono gravose: la ritirata, la pesante occupazione del Friuli e del Veneto e la violenza sulle donne, l'esodo della popolazione locale, il grave problema dei prigionieri italiani lasciati a morire nei lager dell'impero, il rientro in patria dei superstiti e l'ostruzionismo nei loro confronti, il doloroso recupero delle salme. «I soldati hanno mollato» si sostenne al comando vedendo la falla aperta e la disfatta profilarsi. Cadorna telegrafò al ministro della Guerra affibbiando la responsabilità della sconfitta a «dieci reggimenti arresisi senza combattere». Ma non era vero: con pesanti sacrifici umani molti soldati resistettero, permettendo ad altri la ritirata. Al di là dei nomi dei reparti, si trattava di uomini in carne e ossa, giovani e meno giovani, persone sposate o piene di sogni, che lasciarono la loro vita sul terreno di battaglia per salvarne altre. In occasione del centenario della battaglia di Caporetto, Arrigo Petacco e Marco Ferrari raccontano in un saggio storico, che è anche un inedito reportage sui luoghi dello scontro, l'assurdità dell'atteggiamento italiano, gli errori degli alti comandi, la disumana vita di trincea, il massacro di migliaia di contadini analfabeti, le esecuzioni sommarie della nostra truppa e la disordinata e scomposta rotta. E ci spiegano che Caporetto non esiste, è solo un'invenzione italiana durata qualche decennio. La Caporetto finita nei libri di storia si chiama in realtà Kobarid e lì un esercito di collezionisti ancora oggi estrae dalle trincee e dalle caverne il materiale usato dai soldati sui due fronti. La cittadina slovena è infatti ricca di piccoli musei, collezioni private, le trincee sono state recuperate, i viaggi nella memoria di discendenti di soldati sono costanti. Riemergono così in tutta la loro drammaticità storie individuali e collettive di una guerra che ancora parla, e si presenta con le sue atrocità.
20,00

Come eravamo negli anni di guerra. La vita quotidiana degli italiani tra il 1940 e il 1945

Arrigo Petacco, Marco Ferrari

Libro

editore: UTET

anno edizione: 2015

pagine: 324

Il 10 giugno del 1940 scocca l'ora "segnata dal destino": dal balcone di palazzo Venezia Benito Mussolini annuncia al paese l'entrata in guerra. La folla che si accalca, festosa e urlante, è l'immagine di un popolo orgoglioso e pronto a tutto pur di guadagnare prestigio e rilevanza internazionale, lasciandosi alle spalle un destino minoritario. Nei cinque anni successivi, però, l'entusiasmo cede pian piano il passo all'angoscia dell'attesa, ai primi disagi, alla fame montante, al senso di precarietà, alla paura per il futuro e poi, con i bombardamenti e l'approssimarsi del fronte, al vivo terrore del presente. Eppure, dopo quel 10 giugno l'attenzione degli storici di solito si sposta, per inseguire la guerra sui vari fronti o nei gabinetti di dittatori, politici e generali, disinteressandosi di quella gente comune che aveva acclamato la guerra. Arrigo Petacco decide invece di fermarsi sulla soglia del cosiddetto "fronte interno", di cui racconta nei dettagli la vita quotidiana, fatta di piccole e grandi tragedie, di speranza e sconforto, al ritmo delle notizie che arrivano da lontano, filtrate dalla propaganda. Non solo: ricostruendo quel periodo mese per mese e persino giorno per giorno, Petacco ci ricorda che la vita, comunque, continuava. Nonostante la guerra, si andava ancora al cinema e a teatro (quelli rimasti aperti, almeno), si canticchiavano le nuove canzoni passate alla radio, si leggevano i giornali, si mandavano i figli a scuola, si lavorava... Con e-book scaricabile fino al 30-06-2016.
24,00 22,80

Come eravamo negli anni di guerra. La vita quotidiana degli italiani tra il 1940 e il 1945

Arrigo Petacco, Marco Ferrari

Libro: Copertina rigida

editore: UTET

anno edizione: 2020

pagine: 325

Il 10 giugno del 1940 scocca l'ora «segnata dal destino»: dal balcone di palazzo Venezia Benito Mussolini annuncia al paese l'entrata in guerra. La folla che si accalca, festosa e urlante, è l'immagine di un popolo orgoglioso e pronto a tutto pur di guadagnare prestigio e rilevanza internazionale, lasciandosi alle spalle un destino minoritario. Nei cinque anni successivi, però, l'entusiasmo cede pian piano il passo all'angoscia dell'attesa, ai primi disagi, alla fame montante, al senso di precarietà, alla paura per il futuro e poi, con i bombardamenti e l'approssimarsi del fronte, al vivo terrore del presente. Eppure, dopo quel 10 giugno l'attenzione degli storici di solito si sposta, per inseguire la guerra sui vari fronti o nei gabinetti di dittatori, politici e generali, disinteressandosi di quella gente comune che aveva acclamato la guerra. Arrigo Petacco decide invece di fermarsi sulla soglia del cosiddetto "fronte interno", di cui racconta nei dettagli la vita quotidiana, fatta di piccole e grandi tragedie, di speranza e sconforto, al ritmo delle notizie che arrivano da lontano, filtrate dalla propaganda. Non solo: ricostruendo quel periodo mese per mese e persino giorno per giorno, Petacco ci ricorda che la vita, comunque, continuava. Nonostante la guerra, si andava ancora al cinema e a teatro (quelli rimasti aperti, almeno), si canticchiavano le nuove canzoni passate alla radio, si leggevano i giornali, si mandavano i figli a scuola, si lavorava. Il tutto adeguandosi alle disposizioni sul coprifuoco e ai segnali dell'allarme antiaereo, imparando a riciclare i mozziconi di sigaretta, a sostituire il caffè con la cicoria, i taxi con i tricicli. Si familiarizzava con gli orti di guerra e con le pellicce in gatto "tinto color cacao", si inventavano ingegnose cassette di cottura e insaporitori disgustosi, in un'autarchia sempre più difficile eppure sempre più fantasiosa, a confermare anche in un contesto così doloroso la proverbiale inventiva del popolo italiano. Raccogliendo foto, manifesti, pubblicità e volantini, Arrigo Petacco ci consegna un almanacco illustrato, una controstoria minuta dell'ultima guerra mondiale, nella certezza che seguire questa trama di sacrifici e sofferenze quotidiane è necessario per capire gli ultimi anni del conflitto, quando il paese all'improvviso si trovò diviso in due, tra la Repubblica di Salò e la Resistenza partigiana.
22,00 20,90

Rosalia Montmasson. L'angelo dei Mille

Marco Ferrari

Libro: Copertina rigida

editore: Mondadori

anno edizione: 2019

pagine: 213

Soprannominata «l'Angelo dei Mille» per la dedizione verso i feriti, Rosalia Montmasson è l'unica donna tra i garibaldini sbarcati a Marsala l'11 maggio 1860. Nata in un paesino dell'Alta Savoia, di famiglia molto semplice, incontra Francesco Crispi a Marsiglia nel 1849 e lo segue nel suo esilio di città in città: prima Torino, poi Parigi e Londra. Perdutamente innamorata del suo François, come le piaceva chiamarlo, lo sposa in una frettolosa cerimonia religiosa a Malta, ennesimo paese dell'esilio. Ma è Mazzini, conosciuto a Londra, a fare di lei un elemento essenziale della cospirazione: Rosalia non esita ad abbracciarne gli ideali e a mettere a repentaglio la propria vita per salvarne altre, oltrepassando frontiere e posti di blocco, rischiando spesso l'arresto e la prigione, tanto che Garibaldi in persona ne loda il coraggio e la dedizione alla causa nazionale. Lei, una semplice lavandaia e stiratrice, a differenza di tanti rivoluzionari noti alle polizie di mezzo continente può muoversi con maggiore facilità, consegnando messaggi e denaro a mazziniani e carbonari, cospiratori e repubblicani. È Rosalia infatti a portare in Sicilia e a Malta l'annuncio dell'imminente spedizione dei Mille, a cui vorrà partecipare a tutti i costi conquistandosi quel consenso di Garibaldi negato ad altre donne. Valida compagna di lavoro e di lotta del marito, è indiscutibilmente il punto forte della coppia, dimostrando di saper far fronte anche alle avversità economiche. Ma una volta eletto in Parlamento, Crispi la ripudia, sposando Lina Barbagallo. Accusato di bigamia, si difende, vincendo la causa che di fatto annulla il matrimonio con Rosalia. La quale, costretta al silenzio, vive esiliata nella solitudine di una Roma che non la riconosce come un'eroina della patria. In vecchiaia, i due ex coniugi riprenderanno gli incontri, pur sorretti da lunghi silenzi, in cui non verrà mai a galla la verità su quel rapporto interrotto dopo venticinque anni di vita insieme, lotte e fughe, guerre e successi politici. E al silenzio Rosalia terrà fede sino alla fine, sentendosi ancora e per sempre parte di quel mondo che dalla clandestinità era giunto al potere nel nuovo Regno. È morta in solitudine, ed è stata seppellita al Verano, in una modesta tomba messa a disposizione dal comune di Roma.
20,00 19,00

La natura del bello

La natura del bello

Libro: Libro in brossura

editore: Mimesis

anno edizione: 2019

pagine: 148

Occuparsi della bellezza apre sfide inedite e fondamentali per l’uomo di ogni tempo. Quella della bellezza, infatti, è un’esperienza che mette in gioco tutto l’uomo, la dimensione sensibile e la dimensione razionale e spirituale, la sua natura psicofisica nel complesso. La bellezza costringe a capire il nesso tra il corpo e la mente, tra i nostri cinque sensi e la nostra dimensione cosciente e razionale che esprime giudizi e sentimenti; apre ulteriori domande circa la verità di ciò che vediamo, sentiamo, ascoltiamo; mette in discussione il modo di condurre l’esistenza e di impostare la vita sociale, politica ed economica delle comunità. L’esperienza del bello ci chiede oggi di comprendere che cosa la renda possibile, quanto sia davvero reale e comunicabile, se sia producibile e fruibile anche da macchine o dispositivi dotati di intelligenza artificiale. La bellezza, infine, ci ferisce e ci rimette di fronte al nostro destino ultimo, al problema inaggirabile del senso del vivere e del morire. Postfazione di Elio Franzini.
15,00

Paulo Freire. La libertà in pedagogia

Paulo Freire. La libertà in pedagogia

Marco Ferrari

Libro: Libro in brossura

editore: Anicia (Roma)

anno edizione: 2020

pagine: 184

La critica mossa da Freire all'educazione tradizionale stimola riflessioni su cui ogni educatore è chiamato a interrogarsi, poiché è nell'indagine radicale che è possibile riconoscere la propria posizione e i propri limiti rispetto a ciò che si ritiene giusto o sbagliato. Attraverso un viaggio nella storia dell'educazione e della società in Brasile, si ricostruisce il percorso biografico e intellettuale di Freire, dagli esordi latinoamericani alle esperienze internazionali, intrecciando vita e produzione pedagogica, per tracciare un quadro organico del suo lavoro e delle sue idee.
22,00

L'incredibile storia di António Salazar, il dittatore che morì due volte

Marco Ferrari

Libro: Copertina morbida

editore: Laterza

anno edizione: 2020

Per oltre quarant'anni il Portogallo è stato retto da una dittatura, la più longeva d'Europa. Alla sua guida António de Oliveira Salazar, uomo complesso e dalle mille contraddizioni. La storia degli ultimi due anni di questo regime è una vicenda romanzesca e assolutamente reale. Fatti e atmosfere che sembrano ricavate dalle pagine di Pessoa o di Tabucchi, la cui verità ci racconta cosa è stato il 'fascismo mediterraneo'. Dagli anni Trenta di Hitler, Franco e Mussolini, oltre i Beatles e i Rolling Stones, fino agli anni Settanta: tanto durò il regime dittatoriale di António Salazar in Portogallo. Ex seminarista, autore di un sottile sistema di repressione, si salvò dalla seconda guerra mondiale dando le basi delle Azzorre agli alleati e vendendo materie prime ai nazisti, creò duri penitenziari in isole remote e fortezze medioevali, trasformò Lisbona in una città di spie. Resse, fino alla fine, un immenso impero coloniale che andava dalla Guinea al Mozambico, da Timor Est a Macao finché il suo modello fascista e corporativo non venne travolto dalla Rivoluzione dei Garofani del 1974 che riportò Lisbona in Europa. Nell'anno in cui tutto avvenne, il 1968, Salazar cadde dalla seggiola del callista e batté la testa. I danni cerebrali che seguirono l'operazione indussero il Presidente della Repubblica a provvedere alla sua sostituzione. In realtà, sebbene riacquistasse lucidità a tratti, nessuno osò mai confessargli che era stato defenestrato. Così, per due anni, andò in scena la finzione del potere con riunioni ministeriali, visite di Stato e soprattutto un sistema informativo fatto su misura per lui: interviste televisive e radiofoniche e copie uniche del suo quotidiano preferito "Diário de Notícias". Una vicenda assieme tragica e surreale raccontata in modo magistrale da un profondo conoscitore del Portogallo, della sua storia, della sua cultura e delle sue atmosfere. La lettura ideale per tutti coloro che hanno amato "Alla rivoluzione sulla Due Cavalli" e "Sostiene Pereira".
18,00 17,10

Caporetto. 24 ottobre-12 novembre 1917: storia della più grande disfatta dell'esercito italiano

Caporetto. 24 ottobre-12 novembre 1917: storia della più grande disfatta dell'esercito italiano

Arrigo Petacco, Marco Ferrari

Libro: Copertina morbida

editore: Mondadori

anno edizione: 2018

pagine: 202

La battaglia di Caporetto è diventata simbolo di disfatta nel linguaggio comune: la principale sconfitta dell'esercito italiano nella storia causò migliaia di morti, decine di migliaia di feriti, oltre a una quantità incredibile di prigionieri e sfollati. Il disastro fu l'effetto della mancanza di un piano strategico dei vertici militari, le cui conseguenze furono gravose: la ritirata, la pesante occupazione del Friuli e del Veneto e la violenza sulle donne, l'esodo della popolazione locale, il grave problema dei prigionieri italiani lasciati a morire nei lager dell'impero, il rientro in patria dei superstiti e l'ostruzionismo nei loro confronti, il doloroso recupero delle salme. «I soldati hanno mollato» si sostenne al comando vedendo la falla aperta e la disfatta profilarsi. Cadorna telegrafò al ministro della Guerra affibbiando la responsabilità della sconfitta a «dieci reggimenti arresisi senza combattere». Ma non era vero: con pesanti sacrifici umani molti soldati resistettero, permettendo ad altri la ritirata. Al di là dei nomi dei reparti, si trattava di uomini in carne e ossa, giovani e meno giovani, persone sposate o piene di sogni, che lasciarono la loro vita sul terreno di battaglia per salvarne altre. In occasione del centenario della battaglia di Caporetto, Arrigo Petacco e Marco Ferrari raccontano in un saggio storico, che è anche un inedito reportage sui luoghi dello scontro, l'assurdità dell'atteggiamento italiano, gli errori degli alti comandi, la disumana vita di trincea, il massacro di migliaia di contadini analfabeti, le esecuzioni sommarie della nostra truppa e la disordinata e scomposta rotta. E ci spiegano che Caporetto non esiste, è solo un'invenzione italiana durata qualche decennio. La Caporetto finita nei libri di storia si chiama in realtà Kobarid e lì un esercito di collezionisti ancora oggi estrae dalle trincee e dalle caverne il materiale usato dai soldati sui due fronti. La cittadina slovena è infatti ricca di piccoli musei, collezioni private, le trincee sono state recuperate, i viaggi nella memoria di discendenti di soldati sono costanti. Riemergono così in tutta la loro drammaticità storie individuali e collettive di una guerra che ancora parla, e si presenta con le sue atrocità.
13,50

Le molecole. Gli elementi e l'architettura di ogni cosa

Le molecole. Gli elementi e l'architettura di ogni cosa

Theodore Gray, Nick Mann

Libro: Libro rilegato

editore: Rizzoli

anno edizione: 2015

pagine: 240

Scopri come gli elementi formano le molecole e come queste si combinano, creando il mondo che conosciamo. L'intero mondo fisico è composto di elementi uniti in un'enorme varietà di molecole. In questo volume, Theodore Gray prosegue la narrazione della storia iniziata con la tavola periodica nel suo "Gli Elementi - Alla scoperta degli atomi dell'universo". "Le Molecole" è un viaggio ricco di storie affascinanti e di fotografie alla scoperta delle strutture chimiche più belle, interessanti e utili tra quelle che compongono ogni oggetto materiale. Si inizia scoprendo la differenza tra chimica organica e inorganica e come gli atomi si leghino tra loro per formare diverse molecole e composti, quindi si prosegue con una panoramica della vastissima gamma di materiali creati dall'unione di molecole diverse: saponi e solventi, oli e gelatine, rocce e minerali, corde e fibre, antidolorifici e droghe mortali, dolcificanti, profumi e bombette puzzolenti, pigmenti e colori, fino a composti discussi e controversi quali amianto e vaccini.
12,50

Nero come la luna

Nero come la luna

Libro: Libro in brossura

editore: Gammarò Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 202

Ancora 12 autori a dare voce alla nostra amata terra. Dopo "Giallo come il Golfo" ecco "Nero come la Luna". Luna, la Lunigiana storica, che fa da meraviglioso scenario a 12 racconti che narrano, nelle varie sfumature del noir, vie, paesi e città che profumano di antico. Create dalla fantasia delle autrici e degli autori, una per ogni mese dell'anno, 12 storie nei luoghi di una regione antica, misteriosa, vasta.
16,00

La brama ed immagini. Decorativi in minio. Luoghi e paesi

La brama ed immagini. Decorativi in minio. Luoghi e paesi

Marco Ferrari

Libro: Copertina morbida

editore: Montedit

anno edizione: 2008

pagine: 42

"Forse quando impareremo a non nascondere la brama sotto falsi pudori, forse solo allora, conquisteremo pienamente il nostro vero ruolo nel nostro vero mondo, conosceremo veramente quello che ci circonda perché semplicemente lo vivremo ad ogni istante, senza bisogno di ricordare e attingere dalla memoria falsi simboli e rappresentazioni: riusciremo solo così a colmare il baratro che ci separa dalla nostra originaria natura, e non vedremo più piane deserte".
6,50

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