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Libri di Marco Petoletti

La filologia medievale e umanistica

La filologia medievale e umanistica

Monica Berté, Marco Petoletti

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2017

pagine: 280

Il libro offre una sistematica introduzione ai temi e ai problemi della filologia medievale e umanistica, una disciplina che copre un arco cronologico e geografico molto ampio e che possiede una grande varietà di testimonianze. Alla trattazione teorica sono affiancati esempi concreti che illustrano la metodologia critica relativa alle edizioni delle principali e più caratteristiche tipologie testuali del periodo che va dall'alto Medioevo fino al primo Cinquecento.
27,00

Nuova edizione commentata delle opere di Dante. Volume Vol. 5

Dante Alighieri

Libro: Libro rilegato

editore: Salerno

anno edizione: 2016

pagine: LXXXIV-837

Il volume raccoglie alcune opere latine di Dante, di cui si fornisce un nuovo testo critico, o criticamente riveduto, corredato di una traduzione integrale di un ampio e puntuale commento. Le Epistole, tutte composte dopo l’esilio del 1302, documentano le vicende personali del poeta, con riferimenti, talora accalorati, sulle principali questioni del tempo, tra cui la discesa in Italia dell’imperatore Enrico VII, la crisi della Chiesa e dell’impero. Tra le lettere un rilievo particolare assume la tredicesima, con la quale Dante dedica il Paradiso a Can Grande della Scala, il signore di Verona che a lungo ospitò il poeta esule. Essa costituisce una preziosa e densa introduzione d’autore alla Commedia. Le Ecloge, scritte in risposta alle richieste del maestro bolognese Giovanni del Virgilio, che lo aveva sollecitato sul tema della poesia in lingua volgare, sono l’unica ed eccelsa testimonianza dell’Alighieri versificatore latino. La Questio è infine la dotta questione di filosofia naturale dibattuta da Dante nel Gennaio del 1320. Grazie a un ampio apparato esegetico, questa nuova edizione offre al lettore, un testo criticamente accertato, insieme a una densa appendice di fonti.
59,00 56,05

La filologia medievale e umanistica

Monica Berté, Marco Petoletti

Libro: Libro in brossura

editore: Il Mulino

anno edizione: 2025

pagine: 304

Il libro offre una sistematica introduzione ai temi e ai problemi della filologia medievale e umanistica, una disciplina che copre un arco cronologico e geografico molto ampio e che possiede una grande varietà di testimonianze. Alla trattazione teorica sono affiancati esempi concreti che illustrano la metodologia critica relativa alle edizioni delle principali e più caratteristiche tipologie testuali del periodo che va dall'alto Medioevo fino al primo Cinquecento. Disponibile nella sua versione digitale sulla piattaforma Pandoracampus.
28,00 26,60

«Curiosissimus inquisitor». Nuovi studi su Benvenuto da Imola

Libro

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2024

pagine: 300

24,00 22,80

Il caso di Menghino Mezzani tra Dante e la Romagna

Libro: Libro in brossura

editore: Longo Angelo

anno edizione: 2022

pagine: 167

Custode della memoria di Dante in area romagnola, fu Domenico di Ugolino Mezzani, comunemente conosciuto come Menghino, nato nell’ultimo quarto del sec. XIII e morto nell’agosto 1376. La sua famiglia, originaria di Mezzano (a nord di Ravenna), si era poi stabilita a Pezzolo presso Russi. Coluccio Salutati, in una lettera del 2 ottobre 1399 al cancelliere Niccolò da Tuderano, ricorda come egli fosse «familiaris et socius Dantis nostri». In quest’epistola Coluccio, che desiderava avere un esemplare corretto della Commedia, «opus divinissimum», per far fronte a quella molesta corruzione che ha invaso tutti i libri, scrive di aver sentito che Menghino era considerato un esperto del poema sacro. Il Mezzani, a quanto pare, dedicò a Dante un epitaffio di sei esametri ritmici: «Inclita fama cuius universum penetrat orbem» (Dante ‘la cui inclita fama penetra per tutto l’universo’). Il suo nome è stato accostato a un manoscritto del sec. XIV, datato 1363, che dopo essere transitato per la collezione di Thomas Phillipps (con segnatura 8881), è ora ad Austin, University of Texas, Chronicle Library, H.R.C. 45. Il testo del poema è preceduto da sommari in terza rima (per Inferno e Purgatorio) e accompagnato da glosse esegetiche in latino per gran parte dell’Inferno e per qualche canto del Purgatorio. Sebbene la ricerca abbia dimostrato che questo manoscritto non possa essere considerato autografo di Menghino e dunque occorra rinunciare a identificarlo con il volume ricercato da Coluccio, l’apparato esegetico di questo codice (collocabile in area romagnola) riveste particolare interesse nell’ambito della fortuna di Dante nel sec. XIV. Di grande valore, al di là dei risultati letterari conseguiti, sono i sommari in terza rima per le prime due cantiche, qui editi criticamente, che, se non sono attribuibili a Menghino, a lui, studioso di Dante, furono tuttavia indirizzati.
22,00 20,90

Manoscritti miniati in Italia della Biblioteca Ambrosiana (fondo inferior). Il Trecento

Milvia Bollati, Marco Petoletti

Libro: Libro in brossura

editore: Viella

anno edizione: 2022

pagine: 276

La Biblioteca Ambrosiana di Milano, fondata dal cardinale Federico Borromeo, accoglie tra i suoi fondi manoscritti un nucleo consistente di codici miniati, dall'età tardoantica al pieno Rinascimento. Sulla scia delle ricerche di Renata Cipriani, il presente volume offre il catalogo dei manoscritti miniati in Italia nel corso del Trecento (fondo inf.). Tra questi si segnalano il celebre Virgilio Ambrosiano di Petrarca, con il frontespizio di Simone Martini; il Solino, miniato a Bologna nella prima metà del secolo XIV, con raffigurazioni di monstra; il Livio volgarizzato, copiato nel 1373 in area veneta, con un ciclo illustrativo pressoché completo. Questo catalogo nasce dall'incontro di esperienze diverse - da un lato l'analisi codicologica e testuale, dall'altro lo studio dell'apparato iconografico e della sua storia critica - ma complementari, per offrire al lettore uno sguardo quanto più completo su quella «miniera di storie» che è ogni manoscritto medievale.
39,00 37,05

Nuova edizione commentata delle opere di Dante. Volume Vol. 5

Nuova edizione commentata delle opere di Dante. Volume Vol. 5

Dante Alighieri

Libro: Libro rilegato

editore: Salerno

anno edizione: 2021

pagine: 840

La serie delle "Epistole, Egloge, Questio de aqua et terra" costituisce un gruppo di opere dantesche cosiddette "minori", che tali in realtà non sono, perché portano un contributo importante alla ricostruzione del profilo dell'Autore, culturale e biografico. In primo luogo le Epistole, quelle sopravvissute alla dispersione, che conservano la voce di Dante in situazioni o in rapporti umani molto delicati, a parte la XIII, testimonianza preziosa di un tentativo di autoesegesi della Commedia; cosí le Egloge, prova (unica) di raffinata composizione poetica in latino, che offrono un quadro commovente degli ultimi anni di vita del poeta; cosí anche la Questio, tardivamente conosciuta, documento dell'impegno teorico che ha sostenuto il pensatore fino all'estremo. Questa nuova edizione, che recupera i testi più accreditati prodotti dalla moderna filologia dantesca, sottoposti tuttavia ad attenta revisione, correda il dettato di quelle opere di un denso apparato di note critiche e storiche, note esegetiche (a sostegno di nuove scrupolose traduzioni), di una vasta rete di Appendici di documenti integrativi del commento, che ne offrono, complessivamente, un'immagine del tutto nuova. Tale documentazione, opportunamente illustrata, porta elementi decisivi a conferma dell'autenticità di tutte le Epistole, compresa la XIII, e della Questio. Come in tutti i volumi della NECOD, un Sommario delle opere più complesse (l'Epistola a Cangrande e la Questio) e un ampio Indice analitico del volume ne agevolano la lettura e la consultazione.
59,00

Filologia e società. Episodi e contesti lungo la storia

Filologia e società. Episodi e contesti lungo la storia

Libro

editore: Centro Ambrosiano

anno edizione: 2021

pagine: 332

Il giorno 20 marzo 2008 l’arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi, fondò la nuova Accademia Ambrosiana, raccogliendo l’eredità scientifica delle due preesistenti Accademie attive presso la Biblioteca Ambrosiana: l’Accademia di San Carlo e l’Accademia di Sant’Ambrogio. Esse da allora costituiscono due Classi della nuova Accademia: la Classe di Studi Borromaici e la Classe di Studi Ambrosiani. Le altre sono la Classe di Italianistica, la Classe di Slavistica, la Classe di Studi Greci e Latini, la Classe di Studi sul Vicino Oriente la Classe di Studi sull’Estremo Oriente e la Classe di Studi Africani. La Classe di Studi Greci e Latini fu ufficialmente inaugurata dal cardinale Dionigi Tettamanzi la sera di giovedì 25 novembre 2010 con la nomina degli Accademici Fondatori, studiosi di discipline filologiche, letterarie e paleografiche in àmbito classico, medievale e bizantino, appartenenti all’Università degli Studi e all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; ad essi ogni anno furono progressivamente aggregati come Accademici altri studiosi provenienti dall’Italia, dall’Europa e dagli Stati Uniti d’America. Dal 2011 si tengono ogni anno con regolarità un Dies Academicus ed altre Giornate di Studi. La Classe di Studi Greci e Latini dell’Accademia Ambrosiana si propone come luogo di promozione e di riferimento per gli studi, le ricerche e le pubblicazioni che hanno per oggetto principalmente il patrimonio manoscritto e antico della Biblioteca Ambrosiana in lingua greca e latina. Nelle finalità della Classe rientrano soprattutto tre tipi di attività scientifiche: la celebrazione di Giornate di Studio e di un Dies Academicus annuale; la pubblicazione di monografie; conferenze di alta divulgazione. I frutti di queste molteplici attività sono pubblicati nella collana «Ambrosiana Graecolatina» o nella collana «Fonti e Studi» dell’Accademia Ambrosiana.
30,00

Un poeta alla corte dei papi. Bonaiuto da Casentino e Bonifacio VIII

Marco Petoletti

Libro: Copertina morbida

editore: Viella

anno edizione: 2016

pagine: 217

Nel secolo XIII la curia pontificia accolse molti intellettuali, che composero poemi d'occasione su committenza di papi e cardinali: in questo fecondo ambiente culturale svetta Bonaiuto da Casentino, funzionario di curia che affiancò agli incarichi del proprio ufficio l'amore per le Muse. La sua produzione poetica, risalente alla fine del Duecento, comprende testi autobiografici ed elogi riservati a Bonifacio VIII e alla familia del pontefice (compresi gli epitaffi per alcuni parenti di papa Caetani). Poeta dalla fervida vocazione narrativa, Bonaiuto racconta nei suoi versi la pestilenza a Roma nella torrida estate del 1292, lo sgomento dei cardinali che ripararono a Rieti, il successivo ritorno nell'Urbe insanguinata da lotte dopo la morte di Niccolò IV. Dedica inoltre tre carmi festosi all'elezione e all'incoronazione di Bonifacio VIII. Affiorano gli aspetti più quotidiani della vita nella corte papale, in una sequenza per la purga e in un inno per un salasso praticati a Bonifacio VIII, indirizzati con una lettera al medico del pontefice: entrambi i componimenti sono corredati da notazione musicale.
27,00 25,65

Milano e i suoi monumenti. La descrizione trecentesca del cronista Benzo d'Alessandria
25,00

Il «Chronicon» di Benzo d'Alessandria e i classici latini all'inizio del XIV secolo del libro XXIV: «De moribus et vita philosophorum»

Marco Petoletti

Libro

editore: Vita e Pensiero

anno edizione: 2000

pagine: XXIV-392

Tra la fine del XIV secolo e l'inizio del XIV l'Italia settentrionale fu attraversata da un fermento culturale che vide impegnati alcuni laici, notai, giudici, cancellieri a ricercare e studiare testi di autori classici, di cui spesso si era perduta memoria. Gli antichi manoscritti, custoditi nelle arche delle biblioteche capitolari e in monasteri periferici, vennero di nuovo trascritti e attentamente studiati. Queste prime indagini diedero frutti eccellenti e prepararono il terreno per le avventure filologiche di Francesco Petrarca. Figura chiave di questa età fu Benzo d'Alessandria, attivo nell'Italia settentrionale nei primi tre decenni del Trecento, a Milano, a Como e soprattutto a Verona. Egli riversò la sua cultura, eccezionalmente vasta, in una ponderosa compilazione storico-enciclopedica, in ventiquattro libri, elaborata intorno al 1320, conservata, almeno in parte, in un unico manoscritto.
31,00 29,45

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