Libri di Maria Cristina Janssen
I rami e le foglie
Maria Cristina Janssen
Libro: Copertina morbida
editore: La Bancarella (Piombino)
anno edizione: 2022
pagine: 164
Il romanzo "I rami e le foglie" nasce dall'incontro tra due donne: Jasmine, giovane laureanda, e Rosa, cinquantenne, testimone legata alla sua tesi di ricerca. È un incontro insolito, quasi fortuito, dal quale riemerge un passato difficile da raccontare. Rosa bambina sale su un treno che la porta verso un nuovo destino. A volte il destino lascia degli spazi vuoti, nei quali si può riscrivere la propria storia, plasmare il proprio mondo. Attraverso la capacità di ascolto di Jasmine si dipanano le storie dei protagonisti: l'accoglienza in una nuova famiglia, il confronto tra mondi diversi, il Sud e il Nord d'Italia, l'emigrazione. Centrali sono i legami familiari: quelli ineluttabili dei vincoli di sangue, e quelli che prendono forma da relazioni elettive. Una generazione dopo, un nuovo destino si apre anche per Melissa, figlia di Rosa e Giorgio, straordinari e tenaci genitori affidatari. Sono in gioco il processo di affiliazione, la paura di fidarsi, la difficoltà di costruire legami. E poi c'è l'innamoramento, preludio di una vita insieme: tre generazioni di coppie, anzi, quattro, che si formano e costruiscono insieme la loro vita. E ancora il rapporto con i fratelli ... Nella storia compaiono anche psicologhe e assistenti sociali che fanno piccole magie, giudici che sanno parlare ai bambini. Le vite dei protagonisti raccontano il bisogno di appartenere, la ricerca della propria identità, il tradimento, l'abbandono,e, soprattutto, il bisogno di affetti profondi." Si cerca di dare e di ricevere amore. A volte ci si riesce, non sempre."
Nora. Operaia metallurgica, sindacalista, rivoluzionaria. Una storia d'inizio '900 a Piombino
Maria Cristina Janssen
Libro: Libro in brossura
editore: La Bancarella (Piombino)
anno edizione: 2021
pagine: 96
Primi anni del '900: Nora è una giovane operaia metallurgica, lavora a Piombino alla Magona d'Italia. Originaria di Campiglia Marittima, nell'entroterra, le vicende familiari la portano a migrare verso una delle prime città-fabbrica d'Italia. Qui Nora, cresciuta in un ambiente di mazziniani, socialisti e anarchici, partecipa al movimento sindacale e respira la volontà di cambiamento che coinvolge non solo Piombino, ma tutto il territorio circostante. Dentro la fabbrica sperimenta fatica e sfruttamento, ma anche nuove forme di solidarietà e organizzazione della classe lavoratrice. Fuori della fabbrica vive un periodo storico di straordinario fermento politico e sociale. Crescendo, diventa lei stessa protagonista della lotta per un futuro diverso, sognando il sole dell'avvenire. È la Toscana di Pietro Gori, dei moti anticlericali, e della rivolta di operai, minatori, braccianti. Ma Nora è anche donna e, seguendo l'esempio di operaie, sindacaliste, militanti rivoluzionarie, coglie la disparità nei rapporti di genere, si interroga sul suo essere femminile, sull'amore, il matrimonio, la famiglia. Incontra importanti figure di donne, di persona o attraverso i racconti di altre compagne. Matura una nuova immagine di sé, nella militanza sindacale e politica, nelle battaglie antimilitariste. Nelle relazioni affettive rifugge da catene e vincoli, perché l'amore può essere basato solo sul rispetto e sulla libertà.