Libri di Maria Rosa De Luca
Gli spazi del talento. Primizie musicali del giovane Bellini
Maria Rosa De Luca
Libro: Libro in brossura
editore: Olschki
anno edizione: 2020
pagine: 209
Il saggio riesamina gli anni giovanili di Vincenzo Bellini (1801-1819) nella sua città, Catania, e i primi frutti di un apprendistato musicale testimoniato da dieci manoscritti autografi di opere composte in questo periodo. L'autrice colloca questo nucleo al centro di una narrazione articolata negli spazi e nei tempi della vita cittadina, e attraverso uno studio filologico e critico corroborato anche da altri documenti inediti ricompone l'orizzonte estetico di un giovane compositore impegnato nei primi cimenti offerti al suo talento. Dall'indagine affiora un profilo profondamente rinnovato della prima formazione di Bellini.
Floridus concentus a 2, 3 e 4 voci. Libro terzo (1622)
Domenico Campisi
Libro: Libro in brossura
editore: Olschki
anno edizione: 2024
pagine: 106
La silloge Floridus Concentus del polifonista siciliano Domenico Campisi, pubblicata a Roma nel 1622 da Giovanni Battista Robletti, segna il debutto del musicista nel panorama editoriale dell’Urbe. Comprende ventuno mottetti, scritti per un organico variabile da due a quattro voci, con accompagnamento di basso continuo. Pubblicati per la prima volta in partitura e corredati da uno studio storico-critico, riflettono uno stile compositivo caratterizzato da una schietta semplicità, ma ricco di sfumature vòlte a dare espressione agli “affetti” del testo intonato.
Bellini in mostra. Sguardi e pratiche espositive tra narrazioni e immagini
Maria Rosa De Luca
Libro: Libro in brossura
editore: Duetredue
anno edizione: 2024
pagine: 124
Il volume traccia i quasi cento anni di storia del Museo civico belliniano attraverso una ricognizione degli allestimenti e delle pratiche espositive. Il primo capitolo (1930-1950) mette a fuoco la formazione delle collezioni museali e la realizzazione del primo allestimento; il secondo circoscrive l’impostazione museologica impressa da Francesco Pastura (1950-1968), vòlta a concepire la casa-museo come uno spazio attrezzato alla ricerca belliniana; il terzo discute presupposti e concezione del recente progetto di rifunzionalizzazione degli spazi della casa natale e del nuovo museo multimediale (Progetto “Museo virtuale della musica BellinInRete” 2017-2022).
Sesto senso. Immagini di memorie, identità e luoghi tra letteratura e arti performative
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 256
Il volume elabora alcune riflessioni maturate all'interno del Progetto OPHeLiA (Organizing Photo Heritage in Literature and Arts), focalizzando l'attenzione sul contributo che il concetto di patrimonio culturale può fornire alla definizione del 'senso del luogo'. In tale prospettiva, il concetto di patrimonio culturale risulta approfondito senza limitarlo al patrimonio tangibile ma includendo anche quelle che in termini semiologici si definiscono "forme simboliche" quali sono i prodotti della letteratura e delle arti performative (teatro, musica, cinema). Strettamente connesso a questa ampia nozione di patrimonio culturale, vi è il concetto di sense of place, che si basa su una nuova visione dello spazio considerato non solo nella sua dimensione materiale ma anche in quella immateriale in riferimento all'insieme di idee, valori e persino emozioni che un dato territorio rappresenta per la sua comunità. In quanto espressione del senso di appartenenza a un luogo, il sense of place costituisce pertanto un fondamentale fattore di identità culturale e un potenziale fattore di sviluppo economico e sociale, nonché si rivela l'asse di raccordo interdisciplinare tra diversi saperi.
Il teatro di Bellini. Spettacolo, prassi esecutiva, multimedialità
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2023
pagine: 162
Le profonde trasformazioni che dai primi decenni del XX secolo hanno investito la fruizione del teatro musicale, prima con la nascita e lo sviluppo del cinema e della televisione, quindi con la rivoluzione digitale e infine con la diffusione dei video d'opera attraverso il web, hanno determinato un radicale mutamento di paradigma negli studi musicologici. L'apertura di nuovi campi di indagine, dalla storia mediale del teatro d'opera ai problemi metodologici ed epistemologici sollevati dal rapporto tra opera e cinema e dalla traduzione in video degli spettacoli operistici, ha dato luogo a un proficuo filone di studi sul teatro musicale italiano che tuttavia solo occasionalmente ha coinvolto la produzione di Bellini. Per tale ragione nel 2018 Fondazione Bellini e Centro Studi Belliniani hanno promosso un convegno internazionale volto a tematizzare gli aspetti sin qui trascurati dell'opera belliniana — la dimensione performativa, la prassi esecutiva e interpretativa, la registrazione audio e video, nonché la diffusione delle opere di Bellini tramite radio, televisione, cinema, piattaforme web, social media. I contributi racchiusi in questo volume costituiscono gli esiti più significativi di quel momento di riflessione e di confronto.
Un nobile veneziano in Europa. Teatro e musica nelle carte di Giovanni Battista Perucchini
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2019
pagine: 188
Appartenente solo a un patriziato veneto di Terraferma (uno status riconosciuto anche dal nuovo Imperial Regio Governo, comunque: «confermato nobile con Sovrana Risoluzione 18 ottobre 1823»), Perucchini era nobile in dosi omeopatiche. Quanto bastava per avere in casa — forse — un’educazione, e sicuramente ottime frequentazioni intellettuali, ma in seguito con la necessità di un impiego (nella Pubblica Amministrazione): dunque, a mezza strada fra i blasoni dell’aristocrazia e gli stili di vita borghesi. […] Giovanni Battista era filarmonico appassionato, come tanti: in più, però, capace di durature relazioni coi compositori che transitavano a Venezia (non però con Donizetti, curiosamente, nonostante questi vi fosse stato più volte: nel 1818–19, e nel 1836–38), per tacere di personaggi altolocati, quando non addirittura di vertice (lo zar). Per chi si recava in Laguna, Perucchini rappresentava un punto di riferimento cui indirizzare una raccomandazione o semplicemente un biglietto da visita quale strumento per propiziare un invito, come usavano le élites in trasferta (fino a tutto il primo Novecento: lo faceva ancora il giovane Moravia, nei suoi primi soggiorni all’estero).