Libri di Mariarosa Bricchi
L'età dell'innocenza
Edith Wharton
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2019
pagine: 384
Raffinato e spietato affresco dell’alta società newyorchese di fine Ottocento, L’età dell’innocenza racconta una comunità chiusa, fondata su una solida ricchezza immobiliare, governata da un ottuso moralismo, le cui rigide convenzioni ostacolano qualsiasi desiderio di affermazione del singolo. I ricchi personaggi che si aggirano per le pagine del romanzo vivono tutti nello stesso quadrilatero di strade e non concepiscono l’esistenza di un mondo esterno e diverso dal loro, che tuttavia preme attorno alla gabbia dorata in cui sono rinchiusi e rischia di spazzare via il loro ordine. Specchio di questa società, oggetto dell’aspra critica dell’autrice, è la storia d’amore impossibile tra Newland Archer, brillante giovane avvocato, e la contessa Ellen Olenska, che non può divorziare dal marito e non è libera di amare.
I viaggi, la morte
Carlo Emilio Gadda
Libro: Libro in brossura
editore: Adelphi
anno edizione: 2023
pagine: 432
Presentando nel 1958 gli scritti che compongono "I viaggi la morte", Gadda suggeriva che, in luogo del comune «saggi», sarebbe forse stato preferibile per definirli il francese entretiens, ‘conversazioni’. Con questa discreta indicazione l’ormai celebre autore del Pasticciaccio rivendicava l’estraneità del libro alla «nostra coltura solidificata», e insieme ammantava di rassicurante affabilità la sua vera natura e la missione di cui era investito. Che era quella – come confidava a Livio Garzanti – di delineare il «panorama général» della sua «sindrome», abbracciando un’intera vita e tutta la gamma dei suoi interessi: di consegnare insomma ai nuovi fan una bussola per orientarsi nella più vertiginosa officina del Novecento e comprenderne le leggi. Leggi radicate in una riflessione filosofica che impone la demolizione del mito dello scrittore come vate o profeta, «bambolotto della credulità tolemaica», mentre l’io rappresentatore è un «groppo, o nodo, o groviglio, di rapporti fisici e metafisici» e solo dalla «tensione polare» con la cosa rappresentata nasce l’atto espressivo; e che nella maccheronea o «tumescenza barocca» individua un’arma letale, capace di annientare vaniloquio e falsità, enfasi e «teatrati atteggiamenti», nonché di contrastare l’«uso-Cesira», la lingua piccolo-borghese, «piccoletto grembiule casalingo da rigovernare le stoviglie». Se dunque Gadda, «bracconiere di frodo», fa razzia di varianti lessicali e ortoepiche, se ricorre al frasario gergale dei pratici e ai dialetti – da quello irresistibilmente sincopato e monosillabico dell’industre Milano alla parlata di Roma, «città mondo» – è nel nome di un’esigenza etica e gnoseologica: riscattare la lingua «dall’ossessione della frode» e ricreare la «magìa della verità».
Manzoni prosatore. Un percorso linguistico
Mariarosa Bricchi
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2021
pagine: 248
Manzoni ha scritto – e il caso non è frequente – un unico romanzo, che si collega però per mille fili ai molti testi saggistici disposti lungo l’intero arco della sua carriera. L’uno e gli altri hanno proposto un modello di prosa nuovo, smorzato e antiretorico, fondato sulla geometria di un racconto avvincente ma anche sull’esercizio avventuroso e strenuo della ragione; una prosa che archivia la polverosa pompa dell’italiano letterario, e impiega gli strumenti più raffinati della tradizione al servizio non della retorica, ma della logica. Scritti così ricchi e inattesi richiedono una lettura ravvicinata che illumini il processo compositivo e, insieme, il suo significato. Il commento proposto nel volume valorizza, accanto agli aspetti lessicali e morfosintattici, quelli testuali; e, grazie agli strumenti più aggiornati della linguistica, fa emergere la doppia tensione, a capire e a dimostrare, che innerva ogni pagina manzoniana.
La lingua è un'orchestra. Piccola grammatica italiana per traduttori (e scriventi)
Mariarosa Bricchi
Libro: Copertina morbida
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2018
pagine: 272
Alto o basso, aulico o prosaico, formale o colloquiale, disadorno o ampolloso: l'italiano può assumere così tante forme da sembrare, alla fine, inafferrabile. Più che una lingua unica potremmo definirlo una coralità, una polifonia: il suono di un'orchestra. Chiunque si trovi a scrivere un testo - per tradurre il più ardimentoso degli autori o dire quello che vuole dire, per mandare un messaggio o chiedere un permesso aziendale - deve fare i conti con un complesso sistema di regole, tradizioni e usi che chiedono incessantemente di essere aggiornati. C'è la lingua imparata a scuola, quella delle serie televisive, quella burocratica e quella gergale. La lingua assimilata da bambini e quella assorbita dalla lettura delle grandi opere letterarie. Il risultato è un mondo di parole appartenenti agli ambiti più diversi: regionalismi, dialettismi, echi romanzeschi, vocaboli ed espressioni tipiche di un determinato gruppo sociale, lessici specialistici e voci che rimandano a differenti posizioni ideologiche. Un insieme variegato che siamo spronati a comporre e ricomporre, seguendo le regole o, a volte, trasgredendole con fantasia. La lìngua è un'orchestra di Mariarosa Bricchi è uno strumento indispensabile per chiunque voglia cimentarsi nella scrittura dell'italiano: tra documenti storici e linguaggi del web, l'autrice ci mostra i molti modi di costruire una frase, i giochi combinatori possibili e quelli impossibili, le antilingue, gli strascichi della «congiuntivite» di cui l'italiano si è ammalato, gli accorgimenti per maneggiare correttamente la punteggiatura. Un viaggio da affrontare insieme a maestri e autori contemporanei che hanno passeggiato nella lingua muovendosi tra limpidezza e oscurità, come Manganelli e Primo Levi, Gadda e Walter Siti, Manzoni e Beppe Fenoglio - ma anche Joyce e Joan Didion, Jane Austen e Philip Roth nelle voci dei loro traduttori: insieme a tutti loro Mariarosa Bricchi rivela la chimica, i prodigi e gli orrori di chi scrive nella lingua più bella del mondo.