Libri di Marina Pagano
«Da dove piovono le immagini?». La parola e l'immagine nelle Cosmicomiche di Italo Calvino
Marina Pagano
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2021
pagine: 194
Immergendosi per la prima volta nella lettura delle storie del fumettistico Qfwfq, scritte da Italo Calvino fra il 1963 e il 1984, si ha l'impressione che le parole prendano forma d'immagini, fluide e plastiche nel loro scorrere nella mente. Perché? Questo è stato il punto di partenza che ha destato l'interesse sul rapporto parola-immagine nei racconti cosmicomici: alla ricerca di uno strumento che potesse essere allo stesso tempo cognitivo, linguistico e stilistico, la trattazione approfondisce la vasta teoria sulla metaforologia per giungere ad una densa interpretazione dei testi, riportandoli, in ultima battuta, al confronto con alcune illustrazioni, ad oggi non ancora raccolte in volume, che accompagnarono diversi racconti nella loro prima uscita su quotidiani e riviste. Un viaggio ultragalattico che cerca di spiegare il legame fra il dato scientifico e l'immaginazione visuale nelle cosmicomiche, segno di una rinascita creativa per l'autore nella seconda metà degli anni Sessanta. Il volume è stato insignito dal Ministero austriaco dell'Istruzione, della ricerca e della scienza del premio Award of Excellence 2020, in qualità di una delle quaranta migliori tesi di dottorato del 2020 scritte e pubblicate nell'intera Austria.
Letteratura e architettura. L’antropizzazione dello spazio civico in un’Italia in mutamento
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2024
pagine: 154
L’interesse della messa in dialogo di due modi d’espressione vicini e diversi, come possono esserlo la letteratura e l’architettura, si rivolge, in primo luogo, alle loro interazioni nel processo di antropizzazione dello spazio civico in Italia. Dal Quattrocento ai giorni nostri, l’insoddisfazione ha spinto artisti, architetti e letterati a descrivere, raccontare, criticare gli spazi reali per immaginarne di nuovi, a volte più vivibili, altre più terribili. Il volume articola questa dialettica tra slancio utopico e minaccia distopica in tre parti: la prima, Architetture utopiche, traccia un percorso che va dalla ricerca rinascimentale di un’architettura al servizio di una società migliore, persino perfetta, alla progettazione di spazi artificiali ad uso privato; la seconda, Architetti e scrittori in dialogo, si apre, invece, allo scambio d’idee e di collaborazione tra scrittori e architetti; l’ultima, infine, Spazi civici nella letteratura moderna e contemporanea, si dedica alla concezione dello spazio civico da parte degli scrittori e alle implicazioni sociali e politiche che esso porta con sé.
Letteratura e fisica
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2022
pagine: 170
Il compito più alto di uno scrittore è quello di inventare immagini e storie che mostrino uomini e donne alle prese con una realtà, in perenne mutamento, che diventa misteriosa e inafferrabile. Quali rivoluzioni più grandi delle scoperte dell'eliocentrismo, della gravità, della relatività, dei quanti? Dallo sforzo dei fisici per trasmettere il loro sapere e da quello degli scrittori per immaginarne le implicazioni per la conditio humana sono nati e nasceranno nuovi miti moderni: cosmogonie del nostro tempo. Rintracciando il dialogo tra letteratura e fisica dal Cinquecento ai giorni nostri, il volume si pone lo scopo di stimolare i lettori – siano essi studiosi di fisica o di letteratura, o semplicemente amatori curiosi di queste discipline – a creare dei ponti tra le "due culture", a superarne la settorialità, ricordando loro che due prospettive diverse, ritenute discordanti, possono invece riconoscersi come intimamente complementari.
Irriducibili pentecostali. La storia delle Assemblee di Dio in Italia nei documenti d'archivio
Marina Pagano
Libro: Copertina morbida
editore: NeP edizioni
anno edizione: 2022
pagine: 326
"Con questo lavoro appassionato di dischiusura, trasmissione e perdita (le buste dell'archivio richiuse che rinviano a quelle non aperte, i racconti orali che restituiscono pezzi di vita svanita, eppure ancora spiritualmente attiva), in Marina Pagano il lavoro inappuntabile della storica diviene testimonianza credente e alto impegno umano, quasi ossessiva volontà di recuperare volti, colmare vuoti e accorciare distanze, di restituire cittadinanza estatica a storie clandestine, a frammenti davvero martiriali, nei quali rintracciare le radici del dono della propria fede." (Gaetano Lettieri) Le origini del movimento pentecostale in Italia risalgono al 1908, quando giunse a Roma un emigrante italiano e annunciò il messaggio di un risveglio spirituale avvenuto anni prima negli Stati Uniti. Vent'anni dopo il regime fascista cominciò a preoccuparsi della diffusione del pentecostalismo, difficilmente inquadrabile nel clima di controllo dittatoriale. Nel 1929 Mussolini firmò il concordato con la Santa Sede e la legge sui Culti ammessi. Con una circolare riservata, la cosiddetta «Buffarini Guidi», il 9 aprile del 1935 fu bandito il culto pentecostale, «essendo risultato che esso si estrinseca e si concreta in pratiche religiose contrarie all'ordine sociale e nocive all'integrità fisica e psichica della razza». Storicamente interessante è che la circolare anticipa di tre anni e mezzo le leggi razziali in Italia, promulgate il 5 settembre 1938. Si adottarono perizie mediche, molti pentecostali furono malmenati, diffidati, incarcerati, rimpatriati, ammoniti e mandati al confino; i loro locali di culto furono chiusi, mentre nelle loro abitazioni irrompeva la Pubblica Sicurezza in base a segnalazioni anonime o di informatori dell'OVRA, requisendo Bibbie, innari, lettere. Molti persero lavoro, casa, beni, alcuni la vita. «Irriducibile pentecostale», compare spesso sulle note informative del Casellario Politico Centrale; «insuscettibili di modificazione», «insofferenti e refrattari a ogni freno della legge, hanno continuato a riunirsi clandestinamente in località campestri e remote o in casa di qualcuno di essi». Alla fine del secondo conflitto mondiale, nel 1945, le oltre centosettanta comunità pentecostali sparse nel territorio italiano poterono riallacciare i contatti interrotti durante dieci anni di clandestinità e di persecuzione da parte del regime, e non solo. Due anni dopo, gran parte dei conduttori di quelle chiese decise di costituirsi in «Assemblee di Dio in Italia» (ADI) per ottenere il riconoscimento della personalità giuridica dell'associazione. Le misure di repressione furono perpetuate fino al 16 aprile 1955, quando, dopo vent'anni, la circolare Buffarini Guidi fu revocata.