Libri di Mario José Cereghino
La scomparsa di Salvatore Giuliano. Indagine su un fantasma eccellente
Giuseppe Casarrubea, Mario José Cereghino
Libro: Libro in brossura
editore: Bompiani
anno edizione: 2013
pagine: 200
Salvatore Giuliano viene trovato cadavere nel centro storico di Castelvetrano in una calda giornata dell'estate del 1950. La notizia fa immediatamente il giro del mondo e da subito i primi dubbi sulla versione dei fatti consegnano il personaggio alla leggenda. Chi è veramente Salvatore Giuliano, il "re di Montelepre"? Un Robin Hood che ruba ai ricchi per dare ai poveri? O un terrorista nero al soldo della mafia e dei servizi segreti? Ecco i protagonisti di questo libro: un caso irrisolto e due studiosi - lo storico Giuseppe Casarrubea e il giornalista Mario J. Cereghino - che la voglia di fare chiarezza ha spinto a chiedere alla Procura di Palermo la riapertura delle indagini. Basata su testimonianze e documenti di prima mano, "La scomparsa di Salvatore Giuliano" è un'inchiesta in grande stile che ricostruisce il primo mistero del dopoguerra. Un "cold case" all'italiana che non mancherà di sollevare polemiche. E forse qualche interrogativo sulle origini della nostra repubblica.
Il golpe inglese. Da Matteotti a Moro: le prove della guerra segreta per il controllo del petrolio e dell'Italia
Mario José Cereghino, Giovanni Fasanella
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2014
pagine: 368
Questo libro apre uno squarcio importante nella storia del nostro paese e risponde a quesiti altrimenti indecifrabili che nemmeno le inchieste giudiziarie sono riuscite a chiarire del tutto. A cominciare dal delitto Matteotti (1924) per arrivare alla morte di Mattei (1962) e di Moro (1978). Ogni volta che gli italiani hanno provato a decidere del proprio destino, gli inglesi sono intervenuti. Ora i documenti desecretati, che i due autori hanno consultato negli archivi londinesi di Kew Gardens, lo dimostrano. Da quelle carte emerge con chiarezza che non è Washington a ordire piani eversivi per l'Italia, come si è sempre creduto, ma soprattutto Londra, che non vuol perdere il controllo delle rotte petrolifere e contrasta la politica filoaraba e terzomondista di Mattei, Gronchi, Moro e Fanfani. Il petrolio però non è il solo problema. Per gli inglesi anche i comunisti sono un'ossessione. Tanto da contrastarli con ogni mezzo. Persino arruolando schiere di giornalisti, intellettuali e politici per orientare l'opinione pubblica e il voto degli italiani. Finché si arriva al 1976, l'anno che apre al PCI le porte del governo. A Londra progettano un golpe. Ma l'ipotesi viene alla fine scartata a favore di un'altra "azione sovversiva". Si scatena così un'ondata terroristica che culmina nell'assassinio di Aldo Moro.
Lawrence d'Arabia e l'invenzione del Medio Oriente
Fabio Amodeo, Mario José Cereghino
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2017
pagine: 208
Il Cairo, autunno 1914: l'archeologo Thomas Edward Lawrence entra a lavorare nei servizi d'intelligence britannici. In breve, i comandi militari di stanza in Egitto si accorgono delle sue eccezionali capacità. È l'inizio di una saga che nel giro di qualche anno trasformerà il giovane e sconosciuto sottotenente gallese nell'epica figura di Lawrence d'Arabia. La sua è una missione ai limiti dell'impossibile: avvicinare i capi arabi e convincerli a scatenare la guerra per bande contro i turchi nella penisola arabica e nella Mezzaluna fertile. Tra il 1916 e il 1918 la "rivolta nel deserto" si estende a macchia d'olio in tutta l'area, la svolta decisiva che provoca la sconfitta dell'Impero ottomano nel corso del primo conflitto mondiale. Ma Gran Bretagna e Francia, gli imperi coloniali più potenti dell'epoca, usciti vittoriosi dalla Grande guerra, non puntano affatto all'indipendenza degli arabi. Al contrario, il patto Sykes-Picot (1916) e le conferenze di Sanremo (1920) e del Cairo (1921) assicureranno a Londra e a Parigi nuove forme di dominio politico, militare ed economico su quegli immensi territori... Grazie ai molti fascicoli raccolti e analizzati negli archivi britannici di Kew Gardens, Amodeo e Cereghino affrontano con stile giornalistico le complesse vicende mediorientali degli anni tra il 1914 e il 1921, e il ruolo svolto da Lawrence d'Arabia in quel difficile contesto. Oltre ogni mito e leggenda.
Colonia Italia. Giornali, radio e tv: così gli Inglesi ci controllano. Le prove nei documenti top secret di Londra
Giovanni Fasanella, Mario José Cereghino
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2019
pagine: 496
Le prove top secret del controllo della diplomazia inglese sull'Italia L'Italia colonia dell'Impero britannico. Ecco le prove della guerra senza quartiere condotta per tutto il Novecento dalla diplomazia di Sua Maestà in funzione degli interessi economici e politici inglesi. Una guerra segreta perché combattuta con mezzi non convenzionali tra nazioni considerate amiche. Eppure... De Gasperi, Mattei, Moro erano troppo autonomi e andavano fermati, con ogni mezzo, a cominciare dal controllo dell'opinione pubblica. Giornalisti, editori, docenti, uomini dello spettacolo hanno avuto un ruolo non secondario nel sostegno di questa macchina propagandistica. Il libro di Cereghino e Fasanella lo dimostra, facendo anche i nomi delle persone coinvolte sulla base di documenti ufficiali del governo, della diplomazia e dell'intelligence di Sua Maestà.
Le menti del doppio Stato. Dagli archivi angloamericani e del Servizio segreto del Pci il perché degli anni di piombo
Mario José Cereghino, Giovanni Fasanella
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2020
pagine: 368
“Una terra di nessuno tra l’Est e l’Ovest”: così l’intelligence angloamericana dipinge senza mezzi termini l’Italia del dopoguerra. Un paese sconvolto da pulsioni separatiste, stragi, piani golpisti, delitti eccellenti, tentativi insurrezionali di ogni colore ideologico e politico. La “strategia della tensione” nasce come modello eversivo nel quadriennio 1944-1948 ed è teorizzata e allestita da Servizi segreti stranieri e organizzazioni transnazionali occulte, attraverso la creazione di reti per la guerra clandestina nelle quali furono arruolati grandi gruppi industriali, mafia, massoneria e squadroni della morte capaci di assoldare manovalanza di ogni genere. Basata su anni di ricerche negli archivi britannici, americani, italiani, compresi quelli del vecchio Pci, "Le menti del doppio Stato" è un’inchiesta giornalistica che evidenzia le attività nell’ombra delle varie agenzie di spionaggio (ufficiali e non) operanti in Italia già prima della fine della Seconda guerra mondiale: dal mancato attentato al governo Bonomi a quelli falliti contro De Gasperi e Togliatti, dalle “operazioni sporche” di vari Servizi clandestini, che hanno destabilizzato il nostro paese facendolo precipitare sull’orlo della guerra civile negli anni da piazza Fontana all’assassinio di Aldo Moro, fino al terrorismo mafioso dei primi anni Novanta. Ecco perché, come suggeriscono gli autori nella loro Nota iniziale, la magistratura non ha mai potuto aggredire il livello più alto delle complicità, dei mandanti e delle regie occulte, che pure si intravedevano dietro le verità accertate. Prefazione di Giuseppe Vacca.
Tangentopoli nera. Malaffare, corruzione e ricatti all'ombra del fascismo nelle carte segrete di Mussolini
Mario José Cereghino, Giovanni Fasanella
Libro: Copertina rigida
editore: Sperling & Kupfer
anno edizione: 2016
pagine: 221
Quando c'era Lui, il Duce, non solo i treni arrivavano in orario, ma si poteva lasciare aperta la porta di casa, perché l'ordine e la legalità erano così importanti da valere persino il sacrificio della libertà... L'immagine di un potere incorruttibile, costruita da una poderosa macchina propagandistica, ha alimentato fino a oggi il mito di un fascismo onesto e austero, votato alla pulizia morale contro il marciume delle decrepite istituzioni liberali. Ma le migliaia di carte custodite nei National Archives di Kew Gardens raccontano tutta un'altra storia: quella di un regime minato in profondità dalla corruzione e di gerarchi spregiudicati dediti a traffici di ogni genere. A Milano, Mario Giampaoli, segretario federale del Fascio, e il podestà Ernesto Belloni si arricchiscono con le mazzette degli industriali e con i lavori pubblici per il restauro della Galleria, coperti dall'amicizia col fratello di Mussolini. Il ras di Cremona Roberto Farinacci conquista posizioni sempre più importanti tramite una rete occulta di banchieri, criminali e spie. Lo squadrista fiorentino Amerigo Dumini tiene in scacco il governo con le carte sottratte a Giacomo Matteotti dopo averlo assassinato - che provano le tangenti pagate alle camicie nere dall'impresa petrolifera Sinclair Oil. Utilizzando i documenti della Segreteria Particolare di Mussolini e quelli britannici desecretati di recente, gli autori ricostruiscono l'intreccio perverso tra politica, finanza e criminalità nell'Italia del Ventennio.
La maledizione italiana. La guerra di Churchill contro De Gasperi, le trame per il controllo del Medio Oriente e del Canale di Suez, la lunga storia di una ribellione stroncata
Mario José Cereghino, Giovanni Fasanella
Libro: Libro in brossura
editore: Fuoriscena
anno edizione: 2025
pagine: 288
Quello che vi apprestate a leggere è anzitutto un documento storico rivelatore e straordinario. È la ricostruzione puntuale e inedita di una vicenda che riscrive la nascita della Repubblica sulle macerie della Seconda guerra mondiale. L’Italia deve rimanere sotto il nostro controllo: è ciò che pretendono i britannici, il cui Impero è ormai in decadenza. Anche se non si rassegnano all’idea di non essere più i protagonisti della scena mondiale. Sono gli inglesi che hanno costruito il leader Mussolini. Sono gli inglesi che, negli anni Trenta, quando il Duce si avvicina pericolosamente a Hitler, pianificano di sostituirlo con quello che definiscono il «fascismo buono». Il nome che circola nelle segrete stanze di Londra è quello di Italo Balbo. Ma l’operazione fallisce. Nel dopoguerra, in combutta con Pio XII, la furia di Churchill e degli apparati britannici si scatena contro Alcide De Gasperi, l’uomo che sta tentando di ricostruire il nostro paese. Un gigante politico, il leader della Democrazia Cristiana. La sua storia, e in particolare il decennio 1944-1954, è il cuore di questo libro. Ed è impressionante ciò che svelano i documenti interni di Downing Street, del Foreign Office e degli 007 al servizio di Sua Maestà. Per Churchill, De Gasperi rappresenta il nemico da abbattere. Lo accusa di aver sostenuto e perfino armato le rivoluzioni laiche e nazionaliste in Egitto e Iran, che mettono in discussione il dominio di Londra sul Medio Oriente e il Canale di Suez e colpiscono gli interessi delle grandi compagnie petrolifere anglosassoni. La reazione di Londra è durissima. Attentati, falsi dossier e una violenta macchina del fango si abbattono su un’intera classe dirigente. De Gasperi ne rappresenta il vertice. È lui la vittima di quella maledizione italiana che ha colpito come un sortilegio ogni leader politico che ha provato a rivendicare un’idea legittima di sovranità nazionale sin dal 1861. Questo libro ha l’ambizione di rendere di pubblico dominio una verità storica che non va più taciuta.
Mayerling. Anatomia di un omicidio
Fabio Amodeo, Mario José Cereghino
Libro: Libro in brossura
editore: Mgs Press
anno edizione: 2013
pagine: 176
La mattina del 30 gennaio 1889 una notizia sensazionale scuote le Cancellerie e le Case reali d'Europa. Il principe ereditario austriaco, Rodolfo d'Asburgo, viene trovato morto nella tenuta di caccia di Mayerling. Il suo cadavere giace accanto a quello di una ragazza poco più che adolescente, la baronessa Maria Vetsera. Amodeo e Cereghino ricostruiscono gli eventi mettendo a confronto situazioni, personaggi, documenti, testimonianze. Emerge così che Rodolfo e Maria sono vittime di un assassinio compiuto da uno o più sicari. A confermarlo sono anzitutto i rapporti segreti stilati dal principe Heinrich von Reuss - ambasciatore del Reich tedesco a Vienna - che svelano tra l'altro le indagini compiute dal Nunzio apostolico mons. Luigi Galimberti nei giorni successivi al delitto. Ma il pezzo forte della storia sono i telegrammi top secret redatti da Sir Augustus Paget, l'ambasciatore inglese alla Corte di Vienna. Sono stati ritrovati dai due autori negli Archivi nazionali britannici di Kew Gardens, a Londra. Si tratta di documenti inediti che vengono pubblicati per la prima volta. Messi a confronto, i dispacci di von Reuss e di Paget offrono una verità ben diversa da quella ufficiale.
Nero di Londra. Da Caporetto alla marcia su Roma: come l'intelligence militare britannica creò il fascista Mussolini
Mario José Cereghino, Giovanni Fasanella
Libro: Libro in brossura
editore: Chiarelettere
anno edizione: 2024
pagine: 256
“The Project”: è questo il nome che i servizi militari britannici danno al loro piano segretissimo per il controllo totale dell'Italia a partire dall'autunno 1917, subito dopo la catastrofe di Caporetto. L'artefice di quel progetto eversivo è il tenente colonnello Sir Samuel Hoare, il capo del Directorate of Military Intelligence (Dmi) nel nostro Paese. La sua è una missione al limite dell'impossibile: impedire che l'Italia esca dalla guerra contro gli imperi centrali e, al contempo, porre le premesse di un sistema occulto basato su gruppi di potere trasversali fedeli alla Corona dei Windsor, garantendo così gli interessi vitali dell'Impero britannico nel Mediterraneo e nel Vicino Oriente. Con l'assenso di Londra, dunque, Sir Hoare crea l'archetipo di un movimento politico e paramilitare che sfocia ben presto nei Fasci italiani di combattimento guidati da Benito Mussolini. È il prototipo della “strategia della tensione” come modello terroristico. Finanziato dal Secret Service sin dall'inizio del 1918 con il nome in codice di “The Count”, il futuro duce conquista il potere nell'ottobre 1922 e instaura un regime autoritario di massa che influenzerà lo scenario internazionale nel corso del Novecento. Grazie alle carte dell'archivio personale di Sir Samuel Hoare – declassificate nel 2001 e conservate nella biblioteca dell'Università di Cambridge, in Inghilterra –, Cereghino e Fasanella ricostruiscono in "Nero di Londra" una storia che, a cent'anni dalla Marcia su Roma, evidenzia per la prima volta le connessioni segrete tra Mussolini e i servizi d'intelligence di sua maestà, e le gravi responsabilità dell'establishment conservatore del Regno Unito.
La lista di Eichmann. Il piano nazista per vendere un milione di ebrei agli Alleati
Fabio Amodeo, Mario José Cereghino
Libro: Copertina morbida
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2013
pagine: 201
Il 19 marzo 1944 le truppe naziste invadono l'Ungheria. La guerra va male per la Germania e Hitler teme l'abbandono dell'Asse da parte del governo di Miklós Horthy. A Budapest si installa un dipartimento per la "soluzione del problema giudaico" agli ordini del colonnello delle SS Adolf Eichmann. Nel paese opera da anni un'organizzazione sionista - la Vaada - che offre assistenza agli ebrei dell'Europa centrale e balcanica. Una vasta rete di soccorso diretta dai coniugi Joel e Hansi Brand e da Rudolf Kasztner. In aprile Eichmann propone alla Vaada la "vendita" alle potenze alleate di un milione di ebrei in cambio di merci e danaro. Se l'accordo non andrà in porto, i tedeschi li spediranno nei campi della morte. Tra le alte gerarchie naziste - Heinrich Himmler in testa, il Reichsfilhrer delle SS che ha architettato il piano "Blood for Money" - si sta diffondendo il panico per l'imminente disfatta militare. Le truppe sovietiche e anglo-americane avanzano su tutti i fronti e i capi del Reich germanico pensano già ad assicurarsi una via di fuga in America Latina. Inizia così l'avventura di Brand per tentare di salvare gli israeliti presenti sul territorio ungherese, una drammatica corsa contro il tempo che si svilupperà tra Europa, Turchia e Medio Oriente. È una storia in gran parte inedita che Fabio Amodeo e Mario José Cereghino raccontano sulla base di un'ampia indagine realizzata negli Archivi nazionali britannici di Kew Gardens, dove sono conservati centinaia di documenti del Foreign Office...
Tito spiato dagli inglesi. I rapporti segreti sulla Jugoslavia 1968-1980
Fabio Amodeo, Mario José Cereghino
Libro: Libro in brossura
editore: Mgs Press
anno edizione: 2014
pagine: 134
Marxista duro e puro o grande amico dell'Occidente? Leader carismatico su scala mondiale o dittatore di un paese cardine per gli equilibri tra Est e Ovest? E soprattutto: riuscirà l'ottantenne Josip Broz Tito a mantenere il potere ancora a lungo? In piena Guerra fredda, tra l'invasione sovietica della Cecoslovacchia (1968) e quella dell'Afghanistan (1979/1980), sono questi alcuni tra gli interrogativi ai quali la diplomazia e l'intelligence del Regno Unito di Gran Bretagna tentano di dare una risposta. Un periodo in cui viene messo a dura prova il processo di distensione tra Usa e Urss in Europa e nel resto del globo. Sono centinaia i fascicoli che affrontano l'ultima fase della Jugoslavia del presidente Tito, uno Stato multietnico che qualche anno dopo la scomparsa dell'anziano Maresciallo verrà sconvolto da una sanguinosa lotta fratricida. Frutto di lunghe ricerche negli archivi britannici di Kew Gardens, il libro di Amodeo e Cereghino è un compendio documentato su un argomento tra i più dibattuti dagli studiosi della tormentata area balcanica, un'opera ricca di carte di recente desecretazione e in gran parte inedite in Italia.
Lawrence d'Arabia e l'invenzione del Medio Oriente
Fabio Amodeo, Mario José Cereghino
Libro: Libro in brossura
editore: Feltrinelli
anno edizione: 2016
pagine: 208
Il Cairo, autunno 1914: l'archeologo Thomas Edward Lawrence entra a lavorare nei servizi d'intelligence britannici. In breve, i comandi militari di stanza in Egitto si accorgono delle sue eccezionali capacità. È l'inizio di una saga che nel giro di qualche anno trasformerà il giovane e sconosciuto sottotenente gallese nell'epica figura di Lawrence d'Arabia. La sua è una missione ai limiti dell'impossibile: avvicinare i capi arabi (a cominciare dall'emiro Feisal) e convincerli a scatenare la guerra per bande contro i turchi nella penisola arabica e nella Mezzaluna fertile. Tra il 1916 e il 1918 la "rivolta nel deserto" si estende a macchia d'olio in tutta l'area, la svolta decisiva che provoca la sconfitta dell'Impero ottomano nel corso del primo conflitto mondiale. Ma Gran Bretagna e Francia, gli imperi coloniali più potenti dell'epoca non puntano affatto all'indipendenza degli arabi. Al contrario, il patto Sykes-Picot (1916) e le conferenze di Sanremo (1920) e del Cairo (1921) assicureranno a Londra e a Parigi nuove forme di dominio politico, militare ed economico. Prende così forma l'"invenzione" del Medio Oriente, ovvero la causa principale del disastro geopolitico a cui assistiamo anche al giorno d'oggi. Grazie ai molti fascicoli raccolti e analizzati negli archivi britannici di Kew Gardens, Amodeo e Cereghino affrontano con stile giornalistico le complesse vicende mediorientali degli anni tra il 1914 e il 1921, e il ruolo non sempre lineare svolto da Lawrence d'Arabia.