Libri di Matteo Auciello
Tecniche miste di trasformazione
Matteo Auciello
Libro: Libro in brossura
editore: Il ramo e la foglia edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 256
Dopo il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, nell’estate del 1978, la tensione degli attentati è continua e palpabile, si respira confusa allo smog e al caos delle città. In questa nube di ansia collettiva si muove lo psicoanalista Nicola Severino, un uomo solitario e introverso, diviso tra l’attrazione per Enrica, sua giovane paziente, e l’amicizia di Monica, vecchia compagna di militanza. Quando Enrica e Michele, il suo ragazzo, si ritrovano arruolati nei Proletari Armati per la Rivoluzione, una scombinata formazione marxista-leninista, tutto precipita. Michele resta ferito in una rapina di autofinanziamento, Enrica scompare di casa, Nicola e Monica si avventurano sulle loro tracce. In questa deriva si compone l’atmosfera di “Tecniche miste di trasformazione”, che segue i personaggi nelle loro traiettorie instabili, mosse dal caso e dalle intermittenze del desiderio, più che dal rigore dell’ideologia. Combinando introspezione e ironia, il romanzo di esordio di Matteo Auciello mette insieme lotta armata e psicoanalisi, entrambe “tecniche di trasformazione”, per evocare le trasformazioni della società italiana sul finire degli Anni di piombo.
Dove ora sono
Matteo Auciello
Libro: Copertina morbida
editore: Italic
anno edizione: 2013
pagine: 91
"Dove ora sono: fin dal titolo, il libro di esordio di Matteo Auciello propone una poesia intesa come riflessione sul senso dell'esperienza, sui conflitti che la attraversano, su una corporeità vissuta contemporaneamente come limite e potenzialità vitale. Si può dire anzi che, costantemente, in questi versi la fragilità dell'io si rovescia in forza emotiva e dignità etica, secondo un'ambivalenza che si rispecchia nella lingua e nello stile. Qui sembrano alternarsi un andamento discorsivo e forme metriche chiuse, più legate a un'idea di poesia come ricerca espressiva e artificio (con prevalenza delle seconde nella veste del sonetto). In ogni caso il libro rifiuta la "poesia pura" e si collega a una tradizione (tutta moderna) che combina lirismo (e dunque "canto") e antilirismo (e dunque prosa, ironia, distacco critico). Ne deriva un linguaggio meditato, più ritmico e sonoro che visivo, incline alla testimonianza del vissuto ma capace, nello stesso tempo, di scarti espressionistici e barocchi."

