Libri di Michele Bartolucci
Agapito, un umanista alla corte di Urbino
Michele Bartolucci
Libro: Libro in brossura
editore: Mariù
anno edizione: 2022
pagine: 122
Prendendo come spunto un antico documento conservato presso la Biblioteca Apostolica Vaticana in cui si parla di un valente bibliotecario operativo alla corte di Montefeltro nel XV secolo, l’autore ricostruisce, attraverso la sua fervida immaginazione, l’arrivo di Agapito al Palazzo ducale di Urbino e il suo percorso di integrazione a corte. Nel corso della narrazione il giovane umanista sarà chiamato a risolvere una serie di prove di conoscenza musicale che lo condurranno verso la meta della sapienza. Una vera e propria caccia al tesoro, fatta di incontri con cortigiani dalle voci e dagli sguardi ambigui; un percorso iniziatico che parte dalle scuderie e si conclude alla sommità del Palazzo al cospetto del misterioso e visionario principe Ottaviano. Sullo sfondo la bellezza delle stanze del celebre palazzo di Urbino descritte con dovizia di particolari. Una narrazione che è anche un pretesto per esaltare i valori del Rinascimento come centro focale di congiunzione tra l’estetica e la sensibilità cristiane e quelle del mondo antico.
Quando il testimone è l'assistente vocale (e altri studi). Colonne mute e sonore del noir
Libro: Libro in brossura
editore: Aras Edizioni
anno edizione: 2021
pagine: 268
Quali migliori testimoni può desiderare una pubblica accusa degli assistenti vocali sempre in ascolto e pronti a registrare fedelmente tutto quello che accade dentro le mura di un appartamento privato? A partire dal primo studio - in apertura di questo libro - sulle nuove opportunità d’indagine dei delitti attraverso l’analisi dei dispositivi IoT (Internet of things) domestici, il saggio procede con diversi contributi interdisciplinari, come è ormai prassi nelle pubblicazioni della collana Urbinoir Studi, legati al paesaggio sonoro in ambito noir. Si scoprirà come il suono accompagna il delitto, a volte l’indagine; ora sottolinea stati d’animo, ora si ricollega alla scena del crimine. Può trattarsi delle parole di una testimonianza oppure di una confessione, ma può consistere anche solo nell’origliare, o nell’imbattersi in un indizio sonoro inaspettato. Altre volte si basa invece su ricordi riattualizzati. Ma racconta sempre, in ogni caso, una storia che va a interfacciarsi con ciò che magari gli occhi non vedono.
Trilli diabolici e nature morte: crime for art’s sake
Libro: Libro in brossura
editore: Aras Edizioni
anno edizione: 2017
pagine: 234
Cos’è una “natura morta”, se non una scena del crimine? E cos’è il "Requiem" di Mozart, se non l’indizio sonoro di un omicidio? La musica e le beaux arts da sempre si intrecciano con il delitto: se in campo letterario abbiamo "On murder considered as one of the fine arts" di De Quincey e "The simple art of murder" di Chandler, nella pittura non si contano fin dall’antichità le crocifissioni, flagellazioni e scene di omicidi, sequestri, stupri e guerre; la musica, poi, abbonda di murder songs e contro-melodie sataniche, dalla sonata per violino in sol minore “Il trillo del diavolo” alle note dei Diabolus in musica. Insomma: l’arte, la musica e il noir dialogano spesso e volentieri, scambiandosi energie e sollecitazioni reciproche che creano una fitta rete di rimandi a livello psicologico, sociale e culturale. Contributi di: Maurizio Ascari, Michele Bartolucci, Luigi Maria Bianchini, Daniela Bombara, Enrico Gamba, Stefano Guerra, Vera Mazzotta, Giuseppe Puntarello, Davide Riboli, Marco Rocchi, Gino Scatasta, Giulio Segato.

