Libri di Michele Filippini
Gramsci globale. Guida pratica alle interpretazioni di Gramsci nel mondo
Michele Filippini
Libro: Libro in brossura
editore: Odoya
anno edizione: 2011
pagine: 174
Uno spettro si aggira per il mondo globalizzato: lo spettro di Antonio Gramsci. Sono in tanti a evocarlo: intellettuali sovversivi e filosofi rapper, compassati analisti politici e acuti studiosi di fenomeni culturali. Sopravvissuto alla disfatta dei suoi commentatori ufficiali, l'autore dei Quaderni del carcere continua a godere di una popolarità che sfiora il trionfo postumo. All'incrocio tra rigore argomentativo e narrazione disinvolta, Michele Filippini esamina gli orientamenti dei tanti gramscismi. Dai linguaggi ribelli delle comunità afroamericane alle strategie egemoniche dei think tank neoconservatori, dalle riflessioni sul postcolonialismo alle pieghe della mass culture, da sinistra a destra, da destra a sinistra, viene fuori un ritratto inedito e sconosciuto del comunista sardo. Un'immagine lontana anni luce dalla liturgica iconografia in bianco e nero del profondo Novecento. Cosmopolite, metropolitane, profetiche, cinematografiche, radicali, reazionarie, distorte, allucinate, paranoiche, ma sempre e comunque pop, le interpretazioni considerate in queste pagine compongono le visioni di un Gramsci globale.
Il realismo politico trasformativo
Michele Filippini
Libro: Libro in brossura
editore: Mimesis
anno edizione: 2024
pagine: 214
Esiste un realismo politico della trasformazione? Il realismo politico trasformativo cerca di rispondere a questa domanda, ricostruendo logiche e temi comuni a una serie di autori lungo la storia del pensiero politico moderno. Se il realismo politico classico è lo strumento in grado di ricostruire la storia politica dal punto di vista della continuità e della conservazione – del potere, del corpo politico, della vita – è però evidente come questa storia abbia presentato a sua volta momenti di discontinuità, dove la trasformazione ha assunto necessariamente un carattere realistico. È quindi possibile ricostruire una logica politica re-alista della trasformazione, analizzando le teorie e le azioni dei suoi protagonisti? Questo tentativo muove dall’innovazione conflittualista machiavelliana, passando per le esperienze rivoluzionarie foriere della progettualità di ordini nuovi (Sieyès, Robes-pierre, Lenin), fino alle forme assunte dalla trasformazione nel contesto della politica di massa (Weber, Gramsci). Oltre le dicotomie di prevedibilità e imprevedibilità, regolarità ed evenemenzialità, riforma e rivoluzione, l’apparato concettuale del realismo politico trasformativo si rivela uno strumento fondamentale per interpretare la trasformazione politica, nonché uno stimolo a superare un’epoca che sembra riprodurre solamente le regolarità della conservazione
Una politica di massa. Antonio Gramsci e la rivoluzione della società
Michele Filippini
Libro: Libro in brossura
editore: Carocci
anno edizione: 2015
pagine: 264
I Quaderni del carcere di Antonio Gramsci aprono una nuova stagione del pensiero politico non solo marxista, obbligandolo a confrontarsi con la "politica di massa". A partire da questa acquisizione il volume ricostruisce la rilevanza che sempre più chiaramente Gramsci conferisce alla società, in quanto luogo nel quale si diffonde, si legittima, ma anche ormai si produce l'ordine. La presenza di questo nuovo modo di affrontare il problema dell'ordine politico risulta già dall'analisi degli scritti precarcerari e soprattutto dal confronto gramsciano con le scienze sociali del suo tempo. L'uso di concetti apparentemente antinomici - organicità e rivoluzione, equilibrio e crisi, passività e attività - mostra quindi una scomposizione e ricomposizione possibile della società all'interno di una teoria politica rivoluzionaria adatta all'epoca della politica di massa. Come la scienza politica deve fare i conti con la scienza sociale, così la teoria rivoluzionaria deve porsi il problema della riproduzione costante della società. Su questo versante gli scritti gramsciani risultano eccentrici rispetto a quelli dei contemporanei pensatori marxisti, presentando uno spettro di riferimenti esterni a questa tradizione tali da conferirgli una rigogliosa vita postuma.