Libri di Mirko Molteni
Storia dei servizi segreti. La verità su chi veramente governa il mondo
Mirko Molteni
Libro: Libro in brossura
editore: Newton Compton Editori
anno edizione: 2022
pagine: 816
L'intelligence internazionale dalle prime organizzazioni di spionaggio alle sofisticate agenzie di oggi Non è semplice rintracciare le origini dell'attività spionistica e cospirativa. Già tremila anni fa gli egizi catturarono spie ittite. L'antica Roma imparò dal nemico Annibale ad avvalersi di agenti, e gli imperatori ebbero una vera polizia segreta. Dal Medioevo al XVIII secolo potenze piccole e grandi, da Venezia all'Inghilterra, stesero reti di informatori che già celavano messaggi in crittografia. Nel 1800, da Napoleone in poi, ecco servizi informativi più strutturati. Bismarck si affidava a Stieber, mentre in Russia nasceva l'Ochrana. Ma fu il XX secolo a vedere agenzie permanenti, che al più cambiavano sigla. La russa CEKA, poi divenuta KGB, fu fondata da Lenin e Dzerzinskij fin dal 1917. L'America contava sull'FBI di Hoover per il controspionaggio interno, ma attese il 1947 per dotarsi della CIA per l'intelligence estera. Anche l'Italia fece la sua parte e nel dopoguerra si aggiunse il Mossad israeliano come libero battitore. Fra aerei-spia, satelliti e computer, il ruolo umano resta centrale. Questo libro, completo e ricchissimo di aneddoti, consente di comprendere i meccanismi che hanno governato e governano il mondo e di conoscere i protagonisti – a volte quasi leggendari – che hanno segretamente tirato i fili della storia. Per la prima volta in un unico libro tutte le agenzie di spionaggio del mondo Tra i temi trattati nel libro: Le spie di Scipione e quelle di Giulio Cesare; Cina e Giappone: gli insegnamenti di Sun Tzu e i ninja giapponesi; La setta degli Assassini, i sicari del “Veglio della Montagna” ; 1588: Sir Walsingham contro i galeoni dell'Invencible Armada; 1700: Defoe, Casanova, Cagliostro, scrittori, avventurieri, informatori; Risorgimento italiano e Guerra civile americana; 1917: Mata Hari, Lawrence d'Arabia e l'alpino Marchetti; 1941: i codici Enigma, Ultra, l'eroismo di Sorge e le infiltrazioni del SOE; I servizi segreti italiani, da SIM a SID e oltre; Guerra Fredda e atomiche: 40 anni di duello fra CIA americana e KGB sovietico; 2001: Bin Laden e il jihadismo, nuovi nemici delle intelligence mondiali; L'ascesa al Cremlino dell'ex-KGB Putin e il mistero Litvinenko; Manning, Assange, Snowden, “moschettieri” contro lo spionaggio informatico.
L'aviazione italiana 1940-1945. Azioni belliche e scelte operative
Mirko Molteni
Libro: Libro in brossura
editore: Odoya
anno edizione: 2018
pagine: 638
Per lunghi e sanguinosi anni, aerei ed equipaggi italiani hanno affrontato nemici troppo potenti, sostenendo uno sforzo disumano grazie a un coraggio e a un senso del dovere che paiono oggi incredibili: uniche risorse capaci di sopperire all'arretratezza dell'Italia al confronto con colossi come Impero Britannico, Stati Uniti e Unione Sovietica. Gli aviatori italiani fecero miracoli con vecchi biplani Fiat contro gli Hurricane della RAF, si lanciarono con improvvisati ma efficaci aerosiluranti Siai-Marchetti contro massicce navi da guerra. E a un passo dal crollo finale, seppero affrontare con sparuti caccia Macchi e Reggiane le possenti Fortezze Volanti americane che demolivano le città del Belpaese. Dopo il maldestro armistizio dell'8 settembre 1943, un nuovo dramma: la divisione dell'aviazione sui due versanti della penisola. La Regia al Sud, a fianco degli anglo-americani, e al Nord l'effimera Aeronautica Repubblicana, a seguire le sorti ormai segnate di Mussolini. Commilitoni divisi da una diversa valutazione degli eventi, ma tutti accomunati da un sincero amore per il proprio Paese. Durante la Seconda guerra mondiale l'Italia poté costruire poco più di 10.000 aerei, una piccola flotta rispetto ai 100.000 degli alleati tedeschi, ai 120.000 britannici e ai ben 280.000 americani. Pochi furono quelli di tipo moderno, arrivati al fronte troppo tardi per sperare di mutare le sorti. Prefazione di Gregory Alegi.
Furia celtica. Due secoli di lotte fra Galli cisalpini e Romani
Mirko Molteni
Libro: Libro in brossura
editore: Greco e Greco
anno edizione: 2015
pagine: 254
I Galli Cisalpini non lasciarono nulla di scritto, fatta eccezione per scarne epigrafi, nulla che raccontasse episodi della loro vita politica, militare o sociale. Come a numerosi altri "sconfitti" della Storia, anche ai Galli Cisalpini toccò il destino di essere raccontati solo dalle fonti dei vincitori, i Romani e i Greci, esponenti di quella civiltà mediterranea che alla fine si impose fino alle Alpi e oltre. Temuti da Roma come belve feroci e considerati "barbari", anche se portatori di una cultura notevole sotto il profilo religioso e artistico, sui Celti pesò molto la nomea di devastatori che in verità era appropriata più per alcune loro tribù. Nel IV e III secolo a.C. compirono ripetute incursioni nella penisola, spesso in alleanza con altre genti sollevatesi contro Roma (Etruschi e Sanniti e con l'armata cartaginese), nonostante nelle regioni padane tali genti avessero dimostrato di saper acquisire e sviluppare importanti caratteristiche della civiltà mediterranea, come la scrittura (per quanto di uso limitato), la monetazione e perfino la costruzione di grossi centri abitati considerabili "città".
Le ali di Icaro. Storia delle origini del volo
Mirko Molteni
Libro: Copertina morbida
editore: Odoya
anno edizione: 2015
pagine: 448
Una storia della scalata al cielo dell'umanità. Dai miti e sogni delle civiltà antiche agli studi di Leonardo, proseguendo coi primi efficienti palloni ad aria calda dei fratelli Montgolfier, che nel 1783 inaugurarono la prima forma di volo alla portata dell'uomo. Per arrivare a inizio Novecento con le prime vere aeronavi di una certa efficacia, grazie all'introduzione del motore a scoppio. Nel campo dei "sigari" volanti, accanto al tedesco Zeppelin e al brasiliano Santos-Dumont, si impongono i nomi del vicentino da Schio, del napoletano Crocco e del milanese Forlanini. L'altro filone di ricerca, quello delle macchine "più pesanti dell'aria", culmina nel 1903 con l'utilizzo del motore a benzina e con il primo aeroplano americano dei fratelli Wright. Il Vecchio Continente recupera presto terreno con imprese come la trasvolata della Manica del 1909, compiuta dal francese Louis Blériot, e con i primi raduni sportivi a Reims e Brescia. Un'industria fiorente anche in Italia, dove Gianni Caproni è il primo a decollare nel 1910 dai prati incolti di Malpensa. L'aviazione dei primordi era sport, attrazione circense, pura esibizione, corsa ai record... finché non attirò l'attenzione dei militari! Furono gli italiani per primi a utilizzare l'aereo per ricognizione e bombardamento leggero durante la guerra di Libia del 1911-12. La vigilia della Grande guerra era alle porte, e rappresentò il momento culminante in cui l'aviazione avrebbe "perso la sua innocenza".
Un secolo di battaglie aeree. L'aviazione militare nel Novecento
Mirko Molteni
Libro: Libro rilegato
editore: Odoya
anno edizione: 2013
pagine: 416
Era il 1911 quando per la prima volta un pugno di trabiccoli in legno venne usato dall'Esercito italiano per osservazione e bombardamento leggero durante la conquista della Libia. Con la Prima guerra mondiale le specialità di ricognitori e bombardieri giunsero a piena maturità, mentre nasceva il caccia. I primi grandi assi, come il Barone Rosso, Francesco Baracca e Silvio Scaroni, imponevano la loro leggenda. La guerra civile spagnola fece da banco di prova alla Seconda guerra mondiale, il conflitto in cui per la prima volta un Paese, la Germania, tentò di piegarne un altro, la Gran Bretagna, con la sola offensiva aerea. Il Giappone intanto attaccava la base americana di Pearl Harbor con caccia e bombardieri decollati da portaerei. La guerra aerea su tutti i fronti, dagli attacchi degli Sturmovik russi contro i Panzer tedeschi alle incursioni delle Fortezze Volanti americane sulle industrie del Reich, consumò il mondo come una brace fino ai lampi atomici su Hiroshima e Nagasaki. La Guerra Fredda moltiplicò le spese militari e già in Corea si affrontarono i primi caccia a reazione, in un crescendo di sofisticazione tecnologica che portò all'uso di missili a guida radar o infrarossa nella guerra del Vietnam, per proseguire con il duello alle Falkland del 1982 o la Tempesta del Deserto del 1991 in Iraq, debutto dei primi bombardieri stealth. Una cavalcata di un secolo attraverso le principali campagne e imprese aeree. Prefazione di Massimo Ferrari.
Storia dei servizi segreti. La verità su chi veramente governa il mondo
Mirko Molteni
Libro: Copertina rigida
editore: Newton Compton Editori
anno edizione: 2018
pagine: 416
Non è semplice rintracciare le origini dell'attività spionistica e cospirativa. Già ai tempi dei gladiatori, riporta lo storico Livio, i senatori dell'antica Roma si avvalevano di 007 ante litteram per anticipare e sedare eventuali ribellioni della plebe, o cospirare contro nemici. Ma si deve arrivare fino all'età napoleonica per avere notizia di un servizio di informazioni moderno e gestito in modo più strutturato. Il fondatore dei moderni servizi di spionaggio fu secondo i più Wilhelm Stieber, il quale a metà dell'800 fu a capo dell'agenzia di informazione militare voluta da Bismark. Le avventurose vite di personaggi straordinari come Mata Hari, danzatrice olandese, e Lawrence d'Arabia, ufficiale inglese e paladino del nazionalismo arabo, riescono ad appassionare ancora oggi. Con l'avvento del XIX secolo molti stati si servirono di agenzie di spionaggio che rispondevano al governo centrale e che si rivelarono fondamentali nelle operazioni militari soprattutto durante i due conflitti mondiali. Organizzazioni come il KGB, la CIA, l'FBI e il Mossad sono diventate, negli anni a seguire, soggetti di primissimo piano nella geopolitica del pianeta.
Dossier Caporetto. Il centro di gravità dell'annata 1917
Mirko Molteni
Libro: Libro in brossura
editore: Odoya
anno edizione: 2017
pagine: 302
Il 1917 fu un anno di svolta nella Prima guerra mondiale. Se fino ad allora c'era stato un certo equilibrio fra Intesa e Imperi Centrali, la guerra sottomarina della Germania stava portando la Gran Bretagna sull'orlo del collasso economico, mentre sul fronte francese fu l'anno degli "scioperi militari". Anche la rivoluzione in Russia e l'uscita dal conflitto dell'enorme impero orientale sembravano annunciare la prossima vittoria di Austria, Germania e Turchia. L'entrata in guerra degli usa nell'aprile 1917 non pareva sbilanciare la lotta dalla parte dell'Intesa. Sguarnendo il fronte dell'Est e concentrando le forze sul fronte dell'Isonzo, Austria e Germania scatenarono così il colpo di mano di Caporetto per sfruttare l'occasione irripetibile di spingere l'Italia alla resa e iniziare così la disgregazione dell'Intesa. Furono vicini a farlo, come testimonia il dettagliato svolgimento dello sfondamento e della ritirata italiana, che solo alla fine dell'anno si attestò su una linea di resistenza, aiutata anche da reparti anglo-francesi inviati in tutta fretta. Nonostante il crollo di Caporetto il paese resistette, scombinando i calcoli degli austro-tedeschi. Eppure, fino alla primavera del 1918, gli Imperi Centrali rimasero vicini a vincere la Grande Guerra, ormai divenuta una lotta a esaurimento, ma il fallimento nel cercare di estromettere l'Italia dal conflitto già preannunciava l'esito finale del conflitto e, infine, la disgregazione dell'Impero austroungarico.
Storia dei grandi esploratori. Dagli egizi a Magellano
Mirko Molteni
Libro: Libro in brossura
editore: Odoya
anno edizione: 2014
pagine: 432
In ogni epoca uomini ardimentosi osarono spingersi al di là della rassicurante linea del proprio orizzonte per affrontare l'ignoto. Nel testo di Molteni riemergono le testimonianze degli esploratori celebri e meno celebri che dalla più remota antichità arrivarono fino alle soglie dell'età moderna. Se i faraoni egizi spedivano bastimenti lungo il mar Rosso ed esploratori terrestri a tracciare vie carovaniere oltre le cateratte del Nilo, i fenici costeggiarono l'Africa, circumnavigandola. Quanto ai greci, le spedizioni militari di Senofonte e Alessandro Magno diedero loro occasione di marciare nei più ignoti recessi dell'entroterra asiatico. Gli imperatori della Cina spedirono ambasciatori nell'Asia centrale. Nell'estremo Nord le navi dei vichinghi arrivarono presto all'Islanda e da lì in Groenlandia e Nord America. Per le vie carovaniere lasciate in eredità da Gengis Khan si mosse anche Marco Polo, e per generazioni i mercanti europei ne seguirono le orme cercando floridi affari. Quando, nel XV secolo, le vie dell'Oriente tornarono a chiudersi, si aprì l'epoca delle grandi esplorazioni via mare: dalle missioni africane promosse da Enrico il Navigatore a Bartolomeo Dias, che doppiò il capo di Buona Speranza aprendo la via per l'India, raggiunta poi da Vasco da Gama. In seguito al rivoluzionario approdo delle caravelle di Colombo sulle sponde dei Caraibi, l'epopea delle scoperte geografiche fu sancita dal giro del mondo di Magellano, base per gli imperi coloniali dei secoli successivi.
L'aviazione italiana 1940-1945. Azioni belliche e scelte operative
Mirko Molteni
Libro: Libro rilegato
editore: Odoya
anno edizione: 2012
pagine: 432
Per lunghi e sanguinosi anni, aerei ed equipaggi italiani hanno affrontato nemici troppo potenti, sostenendo uno sforzo disumano grazie a un coraggio e a un senso del dovere che paiono oggi incredibili: uniche risorse capaci di sopperire all'arretratezza dell'Italia al confronto con colossi come Impero Britannico, Stati Uniti e Unione Sovietica. Gli aviatori italiani fecero miracoli con vecchi biplani Fiat contro gli Hurricane della RAF, si lanciarono con improvvisati ma efficaci aerosiluranti Siai-Marchetti contro massicce navi da guerra. E a un passo dal crollo finale, seppero affrontare con sparuti caccia Macchi e Reggiane le possenti Fortezze Volanti americane che demolivano le città del Belpaese. Dopo il maldestro armistizio dell'8 settembre 1943, un nuovo dramma: la divisione dell'aviazione sui due versanti della penisola. La Regia al Sud, a fianco degli anglo-americani, e al Nord l'effimera Aeronautica Repubblicana, a seguire le sorti ormai segnate di Mussolini. Commilitoni divisi da una diversa valutazione degli eventi, ma tutti accomunati da un sincero amore per il proprio Paese. Durante la Seconda guerra mondiale l'Italia potè costruire poco più di 10.000 aerei, una piccola flotta rispetto ai 100.000 degli alleati tedeschi, ai 120.000 britannici e ai ben 280.000 americani. Pochi furono quelli di tipo moderno, arrivati al fronte troppo tardi per sperare di mutare le sorti. Prefazione Gregory Alegi.