Libri di Monja Taraschi
La pedagogia in carcere. Fra ansie securitarie e istanze emancipative
Monja Taraschi
Libro: Libro in brossura
editore: Liguori
anno edizione: 2020
pagine: 180
Il carcere ha bisogno della pedagogia. Il volume è finalizzato a sondare alcune delle questioni connesse al problema della rieducazione degli adulti detenuti. Per fungere da lievito critico affinché disposizioni e azioni di pena possano declinarsi nel pieno rispetto della dignità umana e delle possibilità di emancipazione dei detenuti, la pedagogia è tenuta a muoversi tra istanze di giustizia e legalità e istanze di crescita e di emancipazione declinate, per esempio, sul piano dell'antinomia libertà/sicurezza. Uno dei casi in cui i concetti di libertà e sicurezza difficilmente trovano un'adeguata ed equilibrata composizione è quello dell'utilizzo delle nuove tecnologie informatiche nei percorsi rieducativi. Rispetto a tale questione, il volume si propone di intercettare possibili giacimenti di senso educativo nelle disposizioni normative che regolano la materia e nelle concrete attività messe in opera nel sistema penitenziario. Il libro si rivolge agli educatori in formazione e in servizio negli istituti penitenziari e a tutti i professionisti coinvolti nella elaborazione e gestione di politiche, progetti e attività di rieducazione della popolazione detenuta adulta.
Quando soffia un vento instabile. Il Narrenshiff e le possibili rotte educative
Monja Taraschi
Libro: Libro in brossura
editore: Aracne
anno edizione: 2012
pagine: 124
Le storie di donne, mentalmente instabili e autrici di reato, ispirano il presente volume. L'attenzione è rivolta all'ospedale psichiatrico giudiziario, "l'inferno dei dimenticati", "l'estremo orrore", di cui la legge 17 febbraio 2012 n. 9 ha previsto la definitiva chiusura. L'autrice pone in evidenza le contraddizioni e le difficoltà derivanti dall'esigenza di affrontare il problema dell'infermità mentale in chiave interdisciplinare, prospettando nuovi, possibili, percorsi educativi. La cura, la comprensione, la compartecipazione, il confronto, il dialogo, l'incontro e la riabilitazione sono tra i migliori compagni di viaggio del mentalmente insano. Il Narrenshiff, la nave dei folli, così equipaggiata, attraversa onde non più agitate da un impetuoso vento contrario, ma dolcemente increspate da un soffio di primavera.