Libri di Nedim Gürsel
L'angelo rosso
Nedim Gürsel
Libro: Libro in brossura
editore: Ponte alle Grazie
anno edizione: 2016
pagine: 336
Il biografo turco di Nazim Hikmet si reca a Berlino dove un misterioso personaggio gli ha dato appuntamento per consegnargli importanti documenti che riguardano il poeta. Leggendoli, capisce che si tratta dei documenti della polizia relativi alla vita privata e all'impegno politico di Hikmet, allora rifugiato in Europa dell'est dopo esser stato imprigionato nel suo paese. Il misterioso personaggio che ha dato i documenti, chiamato l'Angelo, non è altri che un vecchio agente della Stasi. In una lunga evocazione di Berlino prima e dopo la caduta del muro, il biografo si interroga su questo personaggio ambiguo e sulle tragedie del XX secolo.
Nel paese dei pesci prigionieri. Un'infanzia turca
Nedim Gürsel
Libro: Libro in brossura
editore: Libribianchi
anno edizione: 2008
pagine: 206
Il paese dei pesci prigionieri è Balikesir, una cittadina turca nella zona del Marmara, dove l'autore ha trascorso l'infanzia. È questo il luogo intorno al quale ruotano tutti i suoi ricordi di bambino, istantanee sfocate dal tempo che hanno l'odore della calura estiva, della dolcezza dell'autunno, del vento secco che soffia sui campi di girasole lungo i bordi delle strade. Immagini sgranate di caffè all'aperto, di persone care, di case ormai abbandonate, del tepore di una stufa a legna intorno alla quale raccogliersi durante i lunghi inverni. Frammenti di una vita segnata dal dolore per la perdita del padre, professore di francese e traduttore di Henri Troyat, che ha scavato nel suo animo di bambino un abisso profondo; una sofferenza resa ancora più acuta, alcuni anni dopo, dall'allontanamento forzato dalla propria famiglia e dalla propria terra, a causa dell'esilio e dei colpi di stato. Il viaggio a Balikesir che Nedim Gürsel compie quarant'anni dopo è forse un modo per combattere quel senso di vuoto e di angoscia che non dà tregua. Scrivere questi ricordi è il suo tentativo di dare un seguito alla vita e alle opere del padre, lasciando che sia la scrittura a calmare le pene, a riempire le crepe del tempo, a smussare le distanze e l'ossessione della morte stessa.