Libri di Nigel G. Wilson
Copisti e filologi. La tradizione dei classici dall'antichità ai tempi moderni
Leighton D. Reynolds, Nigel G. Wilson
Libro: Libro in brossura
editore: Antenore
anno edizione: 2016
pagine: 280
La storia della trasmissione dei testi greci e latini e della loro fortuna nel corso dei secoli è l'oggetto di questo manuale, proposto come guida semplice a un campo di studi classici spesso lasciato in margine: questa storia è la chiave per interpretare correttamente gli apparati di varianti nelle edizioni critiche, ma anche per ben valutare l'importanza della tradizione classica nella cultura europea dalla caduta dell'Impero romano all'Età moderna. La prima edizione, apparsa quasi cinquant'anni fa, andava a colmare un vuoto. Subito in Italia ne fu pubblicata la traduzione (1969), raccomandata agli studenti che dovevano affrontare la filologia e la civiltà del mondo antico, del Medioevo e dell'Umanesimo. Se ne offre ora la quarta edizione italiana, traduzione della quarta inglese (2013), che mantiene l'impostazione delle precedenti, ma è ampliata e aggiornata in profondità, per rendere conto del rapido e costante progresso scientifico delle discipline classiche.
Da Bisanzio all'Italia. Gli studi greci nell'umanesimo italiano
Nigel G. Wilson
Libro
editore: Edizioni dell'Orso
anno edizione: 2000
pagine: X-230
Il Pacioli. Studi sulla riscoperta umanistica di Omero
Libro: Libro in brossura
editore: Nuova Prhomos
anno edizione: 2023
pagine: 230
L'instauratio degli studi ellenici durante l'Umanesimo italiano rappresentava un momento cruciale per il ritorno di Omero in Occidente. Se è vero che il padre della poesia europea non era mai scomparso dall'orizzonte del mondo latino, fu tuttavia il contatto con la veste linguistica originale a stimolare nuovi interessi e approcci alla poesia omerica. A partire dalle versioni realizzate per Petrarca e Boccaccio da Leonzio Pilato fino all'Aldina del 1504, la fortuna dei poemi è scandita da un susseguirsi di traduzioni parziali e integrali, expositiones accademiche, recollectae di corsi universitari, osservazioni di carattere critico-testuale, linguistico, esegetico e storico che testimoniano il dialogo costante degli umanisti con la poesia di Omero e con l'esegesi antica (la produzione biografica, scolastica, critica, lessicografica), ma tradiscono anche talora un disagio ermeneutico in presenza di certi aspetti peculiari dell'epica arcaica greca, quali, ad esempio, la formularità. Sebbene Omero restasse punto saldo e modello supremo di poesia, costantemente ammirato e riecheggiato, gli umanisti cedevano sovente alla tentazione di leggerne i versi con il filtro della tradizione latina, soprattutto con lenti virgiliane, il che non sempre permise di maturare nuove competenze critiche nell'interpretazione del testo.