Libri di Nikolaj Berdjaev
Autobiografia spirituale
Nikolaj Berdjaev
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2021
pagine: 432
L’”Autobiografia spirituale” di Nikolaj Berdjaev (1874-1948) non è l’ultimo libro scritto dal grande filosofo russo; cacciato dalla propria patria per decisione diretta di Lenin e stabilitosi a Parigi dal 1924, Berdjaev ne terminò infatti la versione iniziale già nel 1940 e prima della morte vi portò alcuni ritocchi, ma quest’opera resta comunque il suo testamento spirituale per la chiarezza con la quale, ripercorrendo la propria storia personale e quella di un mondo devastato da guerre e rivoluzioni, riscopre la centralità della persona creata da Dio e definita dal rapporto con un Dio che vuole la sua creatura come essere libero e creatore. La libertà e l’infinita creatività umana, continuamente riaffermate da Berdjaev, non sono quindi un gesto di autoaffermazione nichilista, in cui l’uomo nega tutto quanto si trova al di fuori del proprio arbitrio e della propria fantasia, ma sono piuttosto la continua tensione della persona per aderire al mistero dell’esistenza, al mistero degli esseri e delle cose e alla loro infinita e sorprendente bellezza. Filosofo dell’esistenza e non dell’essere, dopo essere stato marxista in gioventù, per sfuggire alle verità totalitarie Berdjaev non si rifugia in una verità debole e non nega la metafisica: l’investigazione del reale nel suo infinito mistero e nella sua verità ultima; il suo avversario è piuttosto una riduzione, quella che dietro la parola essere cela la pretesa di conoscere il reale sino a trasformarlo in un oggetto di dominio. In questo senso la filosofia di Berdjaev è nello stesso tempo irriducibile al semplice esistenzialismo e va intesa piuttosto come un personalismo esistenziale cristiano; al centro di questa meditazione che è in continua lotta contro ogni forma di totalitarismo c’è la ricerca di una totalità diversa e c’è l’esperienza di questa nuova infinita totalità: c’è innanzitutto la persona che si scopre irriducibile. E al centro della persona concretamente esistente, al centro di tutte le sue esperienze vitali e di tutte le cose che essa crea, c’è il rapporto ultimo nel quale essa si scopre veramente, il rapporto con Cristo, il Figlio, che è «l’unica via a Dio Padre» ed è la Persona nella quale ciascun uomo può essere veramente persona: uomo, chiamato a diventare Dio per grazia.
Schiavitù e libertà dell'uomo
Nikolaj Berdjaev
Libro: Libro rilegato
editore: Bompiani
anno edizione: 2010
pagine: 700
Pubblicato a Parigi per la prima volta nel 1939, "Schiavitù e libertà dell'uomo" è l'opera fondamentale che attesta l'interesse acquisito dall'autore nel corso degli anni '30 per la tematica della persona. In questo senso costituisce anche uno dei momenti più elevati dell'itinerario speculativo del filosofo Berdjaev, che dopo il suo trasferimento in Occidente prese parte attiva nel dibattito filosofico, soprattutto francese, entrando in contatto con gli ambienti della filosofia dell'esistenza e fondando insieme a E. Mounier la rivista "Esprit". Composto secondo una struttura non nuova a Berdjaev, il testo sviluppa gli elementi di specificità teorica nella concezione filosofica della persona e della trascendenza cui essa inevitabilmente rimanda, passando quindi in rassegna - successivamente - le diverse possibilità di "oggettivazione", in cui la libertà della persona stessa può trovare fonti di seduzione e di asservimento. Si tratta di un testo che combina in maniera penetrante speculazione teorica e filosofia sociale (nei suoi attacchi al collettivismo socialista, al capitalismo, al nazionalismo) e che, pubblicato alla vigilia della tragedia della Seconda guerra mondiale, si presenta al lettore quasi come la voce di una profezia.
Il senso della storia
Nikolaj Berdjaev
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2019
pagine: 186
"Il senso della storia" apparve per la prima volta nel 1923 e fu pubblicato in Italia da Jaca Book nel 1971. In quest'opera Berdjaev cerca nelle profondità dell'essere «di Dio» le origini, la ragione, le leggi, gli sviluppi, il significato e i fini del dramma della storia. Egli vede nello «storico» la manifestazione del «metafisico»; la storia ha inizio in seno alla Divinità e l'uomo partecipa nella sua storia a questo dramma «divinoumano», di modo che solo in Dío si può comprendere il tempo e l'eternità, il principio e la fine. «Il tempo — scrive Berdjaev — non contiene l'eternità e tuttavia questa entra nel tempo e ciò sfocia nell'eternità».
La concezione di Dostoevskij
Nikolaj Berdjaev
Libro
editore: Einaudi
anno edizione: 2002
pagine: XVI-179
Pensieri controcorrente
Nikolaj Berdjaev
Libro: Copertina morbida
editore: La Casa di Matriona
anno edizione: 2007
pagine: 144
Lettere ai miei nemici. Filosofia della disuguaglianza
Nikolaj Berdjaev
Libro: Copertina morbida
editore: La Casa di Matriona
anno edizione: 2014
pagine: 290
Nuovo Medioevo
Nikolaj Berdjaev
Libro: Copertina morbida
editore: Fazi
anno edizione: 2017
pagine: 184
«La rivoluzione in Russia c'è stata. Questo è un fatto, e non resta che prenderne atto. Constatare un fatto non vuol dire apprezzarlo. La rivoluzione è un fenomeno naturale, come il terremoto in Giappone, e non ha senso discutere se riconoscerla oppure no. La Rivoluzione russa è una grande disgrazia. Non vi è mai stata una rivoluzione felice. Ma le rivoluzioni sono opera della saggezza divina, e per questo i popoli hanno molto da impararne». Pubblicato a Berlino nel 1923, grazie alla sua prosa incalzante e visionaria e alle sue intuizioni sorprendenti, "Nuovo Medioevo" è il libro che ha dato a Berdjaev celebrità internazionale. Il filosofo russo articola la sua concezione della storia a partire dal Rinascimento, quel momento in cui in Italia, e in Europa, si raggiunsero le vette più alte del pensiero e della produzione artistica: da Giotto a Michelangelo, da Dante a Piero della Francesca. La vera forza propulsiva del Rinascimento, però, va scovata nella convivenza tra la spiritualità cristiana medievale e una nuova visione del mondo, l'umanesimo. Se la modernità non è altro che la storia del progressivo smarrimento dei valori cristiani in favore della completa egemonia dell'umanesimo, la Rivoluzione russa rappresenta la loro completa dissoluzione e il fallimento dell'umanesimo stesso. Questo deserto spirituale, però, non è un esito, ma solo un'ulteriore tappa della storia: a riscattarci da questa condizione sarà il Nuovo Medioevo. Non un'epoca buia, ma un periodo di rifioritura spirituale e culturale.
Dal profondo. 1918: la rivoluzione vista dalla Russia
Nikolaj Berdjaev, Sergej N. Bulgakov, Semen L. Frank, Petr B. Struve
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2017
pagine: XI-273
"Dal profondo", come spiega Pietro Modesto nella nota introduttiva all'edizione italiana Jaca Book del 1971, viene dato alle stampe nell'autunno del 1918, ma sarà distribuito in Russia in forma semi-clandestina solo nel '21 e potrà essere pubblicato a Parigi nel 1967. Si tratta di una raccolta di interventi prevalentemente di filosofia politica sulla rivoluzione scoppiata un anno prima, scritti, da Askol'dov, Berdjaev, Bulgakov, Izgoev, Kotljarevskij, Murav'èv, Novgorodcev, Pokrovskij, Struve, Ivanov e Frank. Nel riproporlo, abbiamo perciò voluto privilegiare il centenario della rivoluzione d'ottobre perché non esiste un testo coevo più rilevante in quanto ad analisi degli avvenimenti da parte di esponenti della cultura russa. "Dal profondo" è infatti la terza delle più importanti raccolte del pensiero russo dell'inizio del XX secolo (Problemi dell'idealismo 1902, La svolta, Vechi 1909, Dal profondo, Iz glubiny 1918). In esso troviamo la lettura in corso d'opera del precipitare nell'abisso del terrore provocato dalla folle dittatura di un partito nichilista guidato da Lenin. Eppure Berdjaev, Bulgakov e Struve in esilio a Parigi, Frank a Londra, non potranno trasmettere in Occidente il senso della catastrofe. Non sarà permesso loro di esprimere sino «in fondo» la tragedia antropologica che nell'intelligencija russa ha preceduto e consentito l'avvento della dittatura. Saranno considerati, con plauso o feroce critica, come dissidenti di un regime, non come testimoni di un abisso. Tornare a pubblicare oggi "Dal profondo" è dunque confidare che quanto è emerso e sta emergendo nel pensiero contemporaneo negli ultimi anni permetta una recezione più adeguata di questa antologia di scritti, raccolti nel mezzo di una bufera, tragicamente lucidi e capaci di riproporre una speranza ancora valida per il futuro.
Le fonti e lo spirito del comunismo russo
Nikolaj Berdjaev
Libro: Libro in brossura
editore: Oaks Editrice
anno edizione: 2018
pagine: 232
Il ritorno sulla scena politica mondiale della Russia di Vladimir Putin conferma la straordinaria forza profetica di questo saggio, che analizza in profondità l’anima della Russia, tracciandone la storia intellettuale dal populismo e l’anarchismo al marxismo rivoluzionario. Introduzione di Aldo Ferrari.
Il senso della creazione. Saggio per una giustificazione dell'uomo
Nikolaj Berdjaev
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2018
pagine: LVIII-428
«L'uomo è disposto a fare a meno della libertà. Ma è Dio, Dio e non l'uomo, che non può e non è disposto a fare a meno della libertà dell'uomo. Dio ha bisogno della libertà dell'uomo e della libertà del mondo». In questa frase è concentrato, in un certo qual modo, tutto il senso della filosofia di Nikolaj Berdjaev. Liberatosi dal marxismo, che lo aveva originariamente attratto, ma di cui ormai non poteva più accettare lo spirito totalizzante e la negazione della verità, Berdjaev non poteva al contempo accettare né la riduzione di questa verità a pura idea né il trionfo di un individualismo che separava indefinitamente spiritualità e giustizia sociale. Il senso della creazione, terminato poco prima dell'inizio della prima guerra mondiale, nasce dall'esigenza di esprimere questo duplice rifiuto. Mentre la Russia e l'Europa stavano per soccombere sotto il peso di questa contraddizione, Berdjaev formulava l'idea secondo cui per l'uomo «il vero amore per gli uomini non è né amore contro la verità e Dio, ma nella verità e in Dio, né pietà che nega la dignità dell'uomo, ma riconoscimento della paterna immagine divina in ogni uomo».
Dignità del cristianesimo e indegnità dei cristiani
Nikolaj Berdjaev
Libro: Libro in brossura
editore: Lindau
anno edizione: 2020
pagine: 73
Nel saggio "Dignità del cristianesimo e indegnità dei cristiani", pubblicato nel 1928 a Parigi, quando già si trovava in esilio, Berdjaev riflette sulla crisi del mondo moderno (la cui massima espressione rintraccia in quegli spiriti che animano la rivoluzione russa: socialismo, ateismo e nichilismo, esiti naturali del positivismo umanistico), interpretandola come crisi del cristianesimo storico. Proprio la rivoluzione, sintomo della moderna spaccatura individualistica tra giustizia sociale e spiritualità, rappresenta innanzitutto una questione metafisico-religiosa, così come il messianismo rivoluzionario corrisponde alla mistificazione socialista dell’escatologismo cristiano. Convinto che soltanto la riscoperta delle radici cristiane permetta all’uomo di recuperare la sua originaria vocazione, Berdjaev annuncia l’avvento di una nuova epoca di rinascita spirituale, di un cristianesimo rinnovato in cui si è chiamati a realizzare attivamente la «religione della libertà e dell’amore».
Il senso della storia
Nikolaj Berdjaev
Libro: Libro in brossura
editore: Jaca Book
anno edizione: 2023
pagine: 192
“Il senso della storia” di Nikolaj Berdjaev apparve per la prima volta nel 1923 e fu pubblicato in Italia da Jaca Book nel 1971. È il libro che lo rese celebre in Occidente. Tra la vasta gamma degli interessi filosofici di Berdjaev la filosofia della storia occupa un posto preminente sia per la quantità delle opere ad essa dedicata, sia per la tematica che ricorre nella maggior parte dei suoi scritti. Più che di filosofia della storia si tratta di storiosofia che cerca nelle profondità dell’essere (di Dio) le origini, le ragioni, le leggi, gli sviluppi, il significato e i fini del dramma della storia. Prendendo per modello le «prime» filosofie della storia che sono il Libro di Daniele e la Civitas Dei di sant’Agostino, egli vede nello «storico» la manifestazione del «metafisico», mette a nudo le insufficienze del metodo «illuministico» nello studiare la storia anche se ne riconosce i meriti scientifici. «Il tempo – scrive Berdjaev – non contiene l’eternità e tuttavia questa entra nel tempo e ciò sfocia nell’eternità».