Libri di Peter Fend

Le decisioni che vanno prese, vanno prese. In un mondo di gente che pensa solo a se stessa, quando si vedono le cose che non vanno come dovrebbero, bisogna fare qualcosa. La giustizia umana, che arriva, quando arriva, sempre in ritardo, lascia spesso con la bocca amara coloro che la implorano. Servono decisioni urgenti e non si può aspettare che le nespole cadan da sole. Basta andare in mezzo ad un prato, volgere lo sguardo al Cielo e... farsi dare una delega dall'Onnipotente.

Che l'uomo sia il più crudele e stupido degli esseri viventi è cosa risaputa da millenni. La cattiveria che l'uomo riesce a dimostrare mette persino in dubbio che il Creatore abbia preso una bella cantonata o la Bibbia sia stata tradotta male. I partecipanti alla spedizione nel cuore del continente africano dimostrano che, nonostante le loro grandi possibilità finanziarie, sono altrettanto privi delle elementari doti che dovrebbero distinguerli dalle scimmie. Ma non bisogna disperare. A volte, anche un quasi insignificante fatto può essere il giro di boa di esistenze che, se prima non meritavano stima alcuna, se la possono guadagnare, lasciando increduli persino i personaggi coinvolti.

Capita, alle volte, di prendere sottogamba decisioni o situazioni che poi ci portano qualche dispiacere. Bisognerebbe sempre meditare "prima" quel che stiam per fare o per dire.

Qualche volta si inizia un'operazione che ci pare giusta e poi, in corso d'opera, ci si accorge che le cose non stanno come ce le avevano illustrate... e si cambia idea. Importante, però, è poterlo raccontare. Non sempre i ruoli che ci vengono presentati all'inizio restano gli stessi fino alla fine. Chi era considerato un "nobile" può capitare che finisca nel paradiso dei plebei, e viceversa. La cosa basilare sta sempre nel potersi fare la barba davanti ad uno specchio senza che questo si incrini.

In un Paese dove, per qualche sberla, si rischiano dieci anni di carcere e per qualcosa in più c'è l'impiccagione, qualsiasi persona sana di mente baderebbe semplicemente ai problemi propri. Non che Peter sia un fuori di testa, ma di certo con un poco di prudenza eviterebbe di complicarsi l'esistenza. D'altronde, dice lui, quando i guai del tuo prossimo ti toccano in prima persona, diventano anche tuoi. A te gestirli.

Quando gli amici sono amici ci si rende conto che la vita è migliore da come ce la aspettavamo e riempiono il cuore più di tutti i biglietti di banca. A volte non è facile accettare le nostre miserie, ma è per questo che ci sono gli amici!

All'autore di questo racconto non è servita la fantasia, ma solo la memoria. I personaggi sono come erano. Un ex-detenuto che si era fatto qualche anno di carcere per un paio di infami, aveva ritrovato, pur a fatica, la strada maestra e, spinto dalle circostanze, aveva aiutato una famigliola a trovare qualche raggio di sole nella nebbia della loro vita. Aiutato, a sua volta da uno di quegli amici sempre più rari e difficili da trovare. Gli amici, quelli veri, sono la più bella e grande fortuna. Sempre.