Libri di Pinar Selek
Le formiche festanti
Pinar Selek
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2020
pagine: 216
Sui documenti Azucena è Suzanne. Il nome che ha scelto di portare è quello che le ha dato la nonna spagnola, esule in Francia dopo la guerra civile. Azucena indossa un paio di scarpe rosse e con quelle percorre le strade di Nizza, si ferma nelle piazze ad ascoltare Gouel che suona Leonard Cohen, parla con Manu allo stand di frutta delle Paranoiche, ragiona di poesia con il Principe dei rifiuti Alex. E intanto, formica tra le formiche, resistente in un mondo dedito al profitto e minacciato dalla criminalità, scava gallerie nascoste per quando il momento di ribellarsi sarà definitivamente arrivato e bisognerà uscire allo scoperto. Ognuno dei personaggi che incontra nella Costa Azzurra patinata degli yacht e dei cani di razza ha una storia di esilio, amore, resistenza, soprusi e amicizia. Ognuno di loro lotta per creare una realtà alternativa, solidale, onirica e più equa: c'è chi sa parlare con i cani e li aiuta a vivere senza guinzagli, chi organizza i braccianti agricoli migranti sfruttati dalle grandi aziende, chi trapianta gli alberi intrappolati dal cemento e chi cerca di riconciliarsi con il proprio passato. Con "Le formiche festanti" Pinar Selek ci regala il manifesto di un altro mondo possibile, un mondo reale come le ingiustizie e come la forza di liberazione che ha dentro di sé chiunque decida di opporsi. Un libro per i sognatori del nuovo millennio.
Lontano da casa
Pinar Selek
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2019
pagine: 72
"Lontano da casa" narra il dolore dell'esilio involontario e, al di là, la speranza e il coraggio di una donna libera che fa sue le parole di Virginia Woolf: "Come donna, non ho paese. Come donna il mio paese è il mondo intero". Pinar Selek si è esercitata sin dall'infanzia a respingere le pareti degli spazi, reali o immaginari, nei quali ha vissuto. Tinto da mille sfumature poetiche il suo racconto esplora le tensioni tra la nostalgia per il passato e l'attrazione per l'altrove. Evoca la familiarità rassicurante della lingua e delle cose con le quali si è cresciuti, l'audacia che spinge ad avventurarsi sempre più lontano, e lo sgomento di fronte all'ignoto, dopo lo strappo brutale dagli esseri e dai luoghi. La bellezza degli incontri, anche, e il piacere di tessere legami nei margini immensi che si prendono gioco delle frontiere. "Se mi domandano come sto, rispondo che resisto, che ho imparato a giocare con questi venti che all'inizio mi hanno depistata. Ma che non posso avviarmi verso il luogo di cui parlo, il paese che mi manca." Vittima di un processo senza fine, che è in sé una forma di tortura, ancora oggi Pinar Selek rischia una condanna all'ergastolo.
La maschera della verità
Pinar Selek
Libro: Libro in brossura
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2015
pagine: 94
Aprile 2015. Sono trascorsi cento anni dal genocidio armeno. Una pagina nera della storia turca, da sempre controversa, da sempre considerata un tabù. Un rimosso che Pinar Selek condanna con questo racconto personale e impegnato, introducendolo nella trama dei ricordi, intessuto di osservazioni, testimonianze, incontri. Con lei, impariamo dall'interno cosa significhi crescere e costruirsi declamando a scuola slogan che proclamano la superiorità nazionale, studiando su manuali lacunosi o menzogneri; vivendo accanto a compagni timorosi e silenziosi, in una città dove i nomi armeni sono stati cancellati dalle insegne. Pinar Selek ha militato in movimenti di estrema sinistra che pur rifiutando ogni forma di nazionalismo, hanno ereditato la negazione del genocidio e perso la memoria. Un memoir sensibile e polemico, un percorso lirico attraverso le pieghe della storia, un intenso incontro con una delle personalità più interessanti della cultura turca contemporanea.
L'insolente
Pinar Selek, Guillaume Gamblin
Libro: Libro in brossura
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2023
pagine: 272
Quando Pinar Selek incontrò il famoso giornalista armeno Hrant Dink, assassinato nel 2007, lui la soprannominò affettuosamente "l'insolente". Aveva ragione: è insolente ovunque, in Turchia e in Francia. Sociologa, scrittrice, militante antimilitarista, femminista e attivista libertaria, Pinar Selek è nota soprattutto per la repressione che subisce per mano del sistema giudiziario turco da oltre vent'anni. In questo libro ripercorre la sua vita, la sua infanzia, le sue lotte con gli oppressi: i bambini di strada di Istanbul, le prostitute, i curdi, le donne armene. Racconta le torture e la prigione, ma anche la creazione di un laboratorio di artisti di strada, di una cooperativa femminista e di una piattaforma di ecologia sociale. Racconta anche della sua vita in esilio in Francia dove continua la sua ricerca universitaria, ma soprattutto la sua lotta per abbattere barriere e aprire strade creative verso una società diversa. Guillaume Gamblin, che ha conosciuto a Lione in seno al movimento alternativo e che è diventato suo amico, ci invita a incontrare questa "donna dalle mille vite", la cui energia è contagiosa.
La casa sul Bosforo
Pinar Selek
Libro: Copertina morbida
editore: Fandango Libri
anno edizione: 2018
pagine: 314
Una Istanbul da fiaba quella narrata da Pinar Selek attraverso i ricordi della sua infanzia e giovinezza nella "Casa sul Bosforo". Nell'arco di vent'anni, seguiamo l'intreccio amoroso di due coppie, quella della studentessa rivoluzionaria Elif e del musicista Hasan, e quella di Sema in cerca di se stessa e di Salih l'apprendista falegname. Ma il personaggio principale è il quartiere di Yedikule, carico di storia, di tradizioni, che conserva la sua autenticità nonostante lo scorrere del tempo. Tutti i personaggi che gravitano intorno ai quattro eroi principali sono vivi, tangibili, di tutti conosciamo l'origine, la vita quotidiana, il mestiere, le minuzie. E tuttavia è una fiaba non priva di ombre, il libro comincia con la denuncia del colpo di Stato del 1980 e descrive personaggi assetati di libertà e giustizia sociale, tentati dal terrorismo o spinti all'esilio. È una fiaba rosa dove le donne, romantiche e appassionate, prendono tutte in mano il loro destino mandando in frantumi i nostri pregiudizi. E in ultimo è una fiaba utopista e di confine, popolata da minoranze curde, armene e greche ben visibili: la resistenza curda è attiva, la cultura armena presente, i pogrom contro i greci nel 1955 e durante la crisi di Cipro vengono evocati. Può esistere un luogo dove persone di origini diverse s'incontrano e si aiutano reciprocamente?