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Libri di PLUTARCO.

Vite parallele. Aristide-Catone. Testo greco a fronte

Vite parallele. Aristide-Catone. Testo greco a fronte

Plutarco

Libro: Libro in brossura

editore: Rizzoli

anno edizione: 2011

pagine: 491

Nelle "Vite parallele", opera grandiosa in cui vengono accostati celebri protagonisti della storia greca e romana, Plutarco dichiara di non voler scrivere storia, ma vita. E così anche nella narrazione delle biografie di Aristide e Catone presenta soprattutto le straordinarie virtù morali, la rettitudine e il coraggio, l'abnegazione al bene pubblico, lasciando in secondo piano le vicende politiche. Nella vita di Aristide, campione di giustizia e lealtà, di spirito di sacrificio e sottomissione allo Stato e protagonista dell'inarrestabile crescita di Atene, da Maratona alla conquista dell'egemonia, riviviamo i momenti cruciali dell'espansione ateniese fino alla fondazione della lega delio-attica. Paladino della lotta contro i vizi dell'aristocrazia romana, contro la decadenza e il malcostume, Catone viene tratteggiato come strenuo difensore della 'res publica', eroe solitario, nella sua proverbiale integrità, dell'antico 'mos maiorum'. Le introduzioni alle singole vite inquadrano i personaggi nell'ambito delle "Vite parallele" e ne ripercorrono le vicende storico-biografiche.
12,00

Il volto della luna

Plutarco

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 1991

pagine: 200

16,00 15,20

Vite parallele. Pericle e Fabio Massimo. Testo greco a fronte

Plutarco

Libro

editore: Rizzoli

anno edizione: 1991

pagine: 432

Quale affinità lega Pericle, il campione della democrazia imperialista ateniese, a Quinto Fabio Massimo, il dittatore romano che sfiancò Annibale con la tattica della guerriglia? Difficilmente si potrebbero pensare due vite più diverse tra loro. Eppure, proprio un simile accostamento aiuta a capire il progetto che sta alla base delle “Vite”. Perché a interessare Plutarco non sono tanto le vicende, pubbliche e private, dei personaggi che descrive, quanto il carattere e le qualità morali che rendono le loro vite eccezionali e degne di essere ricordate, meditate e imitate. Ed è in questo ambito che si rivela, al di là del differente contesto storico, l’affinità profonda tra il creatore della potenza di Atene e il salvatore di Roma. Questa edizione è accompagnata dal saggio “Plutarco biografo” di Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff, tradotto per la prima volta in italiano.
12,50 11,88

Vite parallele. Demetrio e Antonio

Plutarco

Libro

editore: Rizzoli

anno edizione: 1989

pagine: 512

Grandi virtù e grandi vizi: questo l'elemento che accomuna le Vite di Demetrio Poliorcete e Marco Antonio. Due personaggi che Plutarco pone non come modelli da imitare, ma da cui guardarsi, poiché se le virtù furono alla base della loro grandezza, i vizi ne causarono la rovina. Demetrio Poliorcete, figlio di uno dei più valenti generali di Alessandro Magno, fu uno dei più energici sovrani ellenistici ma, sconfitto e catturato dai Seleucidi, visse i suoi ultimi anni nei vergognosi stravizi di una prigionia dorata. Marco Antonio, braccio destro di Giulio Cesare in Gallia, fu uno dei più potenti uomini di Roma fin quando, trasferitosi in Egitto, si lasciò irretire da Cleopatra e combatté una disastrosa guerra civile contro Ottaviano. Le introduzioni di Osvalda Andrei e di Rita Scuderi analizzano le figure di Demetrio e Antonio nel contesto del loro tempo e nell'interpretazione che ne dà Plutarco.
13,50 12,83

Sull'amore

Plutarco

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 1986

pagine: 176

13,00 12,35

Iside e Osiride

Plutarco

Libro: Libro in brossura

editore: Adelphi

anno edizione: 1985

pagine: 225

14,00 13,30

Vite parallele. Testo greco a fronte. Volume 3

Plutarco

Libro

editore: UTET

anno edizione: 2020

16,00 15,20

Vite parallele. Pirro e Mario. Testo greco a fronte

Plutarco

Libro: Copertina morbida

editore: Rizzoli

anno edizione: 2017

pagine: 654

Questo volume delle Vite plutarchee tratteggia i ritratti di due grandi generali accomunati da una sconfinata ambizione: Gaio Mario, il condottiero di oscure origini sette volte console, vincitore sui nemici di Roma e acerrimo nemico di Silla, e Pirro, il successore di Alessandro Magno che tentò di assoggettare la Repubblica romana. Un'altra pennellata nel grandioso affresco delle Vite parallele, spinto dalla volontà di offrire ai lettori, romani e soprattutto greci, la visione pacificata di due culture legate da comuni valori, ma da cui emergono i segni di un irrisolto problema nell'identità greca durante l'Impero. Con un saggio di Antonio La Penna e un contributo di Mario Manfredini.
15,00 14,25

L'arte di ascoltare (e di tacere)

Plutarco

Libro: Libro in brossura

editore: Garzanti

anno edizione: 2018

pagine: 96

Racconta Plutarco che il tiranno Pittaco, dovendo inviare al re d'Egitto le carni migliori e le peggiori per il sacrificio, scelse di mandargli la lingua, "l'organo fonte dei beni, ma anche dei mali maggiori". Attraverso aneddoti esemplari, nei due brevi opuscoli tratti dai "Moralia" e qui raccolti, Plutarco smaschera la natura ambigua e pericolosa della parola, criticando la vuota retorica che furoreggiava nelle piazze del suo tempo e l'incapacità di porgere l'orecchio alle parole altrui e di ponderare le proprie. Quanto attuali siano i temi trattati sarà del resto subito chiaro al lettore, che si riconoscerà - suo malgrado - in queste pagine.
5,90 5,61

L'arte di capire la poesia. Testo greco a fronte

Plutarco

Libro: Copertina morbida

editore: Rusconi Libri

anno edizione: 2018

pagine: 172

Appartenente ai Moralia, il "De audiendis poetis" - per la prima volta tradotto in italiano - presenta notevoli punti di interesse: dal punto di vista filosofico, per la fusione di platonismo, aristotelismo ed elementi stoici, si inserisce in quell'eclettismo destinato ad evolvere nei secoli; mentre dal punto di vista dello spirito critico sollecita i giovani lettori delle opere poetiche, invitandoli a porre attenzione a ogni cenno del pensiero e della volontà dell'autore e a separare il punto di vista del narratore da quello del personaggio, anticipando la moderna narratologia. L'opera giustifica l'imitazione di elementi "nobili" e "ignobili" da parte del poeta, perché è proprio la realtà a presentarli "mescolati" fra loro, concetto tramite il quale l'autore supera i motivi del rifiuto platonico della poesia e risolve at tempo stesso un problema posto da Aristotele nella Poetica. Il giovane dovrà comportarsi come l'ape che ricava il miele dai fiori più amari, inoltrandosi fra i cespugli spinosi: nella similitudine dell'ape è racchiuso il senso ultimo dell'opera.
14,00 13,30

Essere vegetariani nell'antica Grecia

Plutarco, PORFIRIO

Libro: Libro in brossura

editore: Il Nuovo Melangolo

anno edizione: 2018

pagine: 100

L’abitudine di non mangiare carne affonda le sue radici nel mondo antico, e nella Grecia classica fu spesso legata a pratiche etico-religiose. Nei circoli pitagorici era diffusa l’idea che anche gli animali partecipassero dell’anima universale, e che fosse quindi ingiusto infliggere loro inutili sofferenze. Queste pagine di due grandi scrittori e filosofi come Plutarco e Porfirio documentano in modo esemplare la profonda sensibilità e comprensione degli antichi Greci verso il mondo animale.
7,00 6,65

Detti memorabili. Di re e generali, di spartani, di spartane

Detti memorabili. Di re e generali, di spartani, di spartane

Plutarco

Libro

editore: Einaudi

anno edizione: 2018

pagine: 293

"Oltre che per la traduzione, l'edizione si caratterizza per un commento molto originale che mette a confronto le versioni e il riuso di questi Detti da parte di altri scrittori successivi, primo fra tutti Erasmo, altra passione ripetutamente coltivata nel tempo da Carena. Il commento fa vedere come l'originale di Plutarco venga ripreso, ampliato, modificato, adattato ai tempi secondo gli autori e le epoche, attraversando tutta la cultura umanistica fino all'età moderna. Le tre raccolte degli Apoftegmi di re e generali, di spartani, di spartane si annidarono nel vasto cumulo delle Opere morali di Plutarco, accompagnate dalle Istituzioni spartane e dalle Virtú delle donne, come schegge dei monumenti delle Vite parallele. Nelle Vite, spiega l'autore dedicandoli all'imperatore Traiano, le sentenze di quei grandi si trovano frammiste alle loro azioni, per cui il rintracciarle e isolarle richiede grande disponibilità di tempo e grande devozione alla lettura. Mentre quelle parole sono proficue alla conoscenza del carattere e del comportamento dei potenti; scaturite dal vivo delle loro gesta, vi si riflettono e vi si può conoscere limpidamente quali fossero i loro pensieri. Raccoglierle è come raccogliere da un campo 'i semi della vita'. (...) Si viene così componendo in quell'intreccio un manuale di buoni costumi e buona condotta, di ideali e di norme, naturalmente secondo l'etica di quegli anni e del compilatore. Questi antichi hanno tutti, o quasi, la statura dei protagonisti delle Vite parallele; e il compilatore è, e non potrebbe essere altrimenti, un elevato platonico di formazione, istruito dall'esperienza della vita e della storia a concedere qualcosa agli stoici e nulla agli epicurei, avvantaggiato dalla sua modestia e da quell'intuito di letterato che lo fa autore di opere tra le più affascinanti" (dalla prefazione di Carlo Carena).
28,00

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