Libri di Renato Calza
Affetti devoti e trionfi, contesti biblici e morali, invenzione nei mottetti di Alessandro Stradella
Renato Calza
Libro
editore: Diastema
anno edizione: 2018
pagine: 192
Nel corpus dei mottetti di Stradella conservati presso la Biblioteca Estense di Modena quattordici sono composti su testi d’invenzione. La ricerca di Renato Calza ha come punto di partenza i loro testi latini, di cui è proposta un’edizione emendata degli errori del copista secentesco e commentata illustrando i significati teologico-morali e i modi elocutori. La ricostruzione filologica, l’indagine stilistica e letteraria e quella nell’ambito della storia della cultura sono affiancate dalla lettura delle strutture musicali di ciascun mottetto, anche nel senso dell’applicazione dei principi della retorica musicale.
La musica vocale di Muzio Clementi. Clementi, David Thomson e il mondo musicale inglese
Renato Calza
Libro
editore: Diastema
anno edizione: 2021
pagine: 328
La produzione vocale di Muzio Clementi è una sezione del suo catalogo assai poco conosciuta e frequentata. La ricerca di Renato Calza colma questa lacuna affrontando per la prima volta lo studio sistematico delle più significative raccolte di Clementi: le Due Canzonette per canto e clavicembalo o pianoforte edite a Vienna nel 1792 e le due antologie pubblicate a Londra tra il 1813 e il 1817: la Selection from the Vocal Compositions of Mozart e la Selection from the Melodies of Different Nations. In questo volume le due antologie londinesi vengono contestualizzate all’interno del mondo musicale inglese e delle strategie editoriali di Clementi, che con esse celebra il nascente mito mozartiano e contribuisce al repertorio di canti nazionali, un genere coltivato in Inghilterra sin dal XVIII secolo.
L'angelo e il conte. Léon Delafosse e Robert de Montesquiou
Renato Calza
Libro: Libro in brossura
editore: LIM
anno edizione: 2015
pagine: XVI-478
Il libro ripercorre la storia di Léon Delafosse (1874-1951), che fu celebre negli anni della Belle Époque quando era un mondanissimo pianista-compositore e una stella dei salons parigini ma oggi è conosciuto solo perché fu il protetto del conte Robert de Montesquiou e perché Proust ne fece il modello del violinista Morel nella Recherche. Introdotto da un'ampia ricognizione sulla figura e l'opera poetica di Montesquiou, lo studio ricostruisce gli inizi della carriera di Delafosse enfant prodige e gli anni in cui, ventenne, diventò il protégé del Conte dando vita a una liaison di cui si esamina la storia alla luce di documenti inediti. Vengono poi illustrate le vicende, finora oscure, posteriori alla rottura che nel 1897 lo separò da Montesquiou: il legame che strinse con una matura dama (sorella della Kiki Bartholoni di Proust) la quale divenne la sua nuova protettrice, le sue relazioni nell'alta società, la sua attività nel pieno Novecento, il suo repertorio e le sue composizioni, infine il suo lungo declino.