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Libri di Renato Palazzi

Esotici, erotici, psicotici. Il peggio degli anni Settanta in 120 film

Renato Palazzi

Libro: Libro in brossura

editore: Cue Press

anno edizione: 2021

pagine: 156

Inviato dal «Corriere della Sera» tra il 1974 e il 1978 per recensire il peggio delle uscite cinematografiche del momento, Renato Palazzi coglie l’occasione non solo per demolire il filone del cinema trash, reo di riprodurre una «mezza misura ammiccante e sudaticcia, da buco della serratura, un po’ peccaminosa e un po’ parrocchiale, che non aveva nulla a che fare con l’autentica pornografia, per la quale è comunque necessario un certo ingegno», ma anche di riflettere intorno al rapporto tra mero intrattenimento e cultura di massa. Dalle tiepide sconcezze di Emanuelle, passando per melense pellicole come Il venditore di palloncini, fino ai finti pugni da spaghetti-western di Cipolla Colt, il volume riunisce una serie di brillanti e ironiche recensioni dei «filmacci» italiani e stranieri più iconici degli anni Settanta.
24,99 23,74

Kantor. La materia e l'anima

Kantor. La materia e l'anima

Renato Palazzi

Libro: Libro in brossura

editore: Titivillus

anno edizione: 2010

pagine: 328

Nato a Wielopole nel 1915, nel pieno della Prima Guerra Mondiale, morto a Cracovia nel 1990, alla vigilia dell'andata in scena del suo ultimo spettacolo, Tadeusz Kantor non è stato solo uno dei più geniali uomini di teatro del Novecento, ma anche un infaticabile innovatore delle arti visive, un ardente continuatore delle avanguardie storiche, un protagonista e un testimone delle vicende di un intero secolo. Questo libro – corredato dalle immagini di Maurizio Buscarino – si propone di mettere in relazione fra loro le varie fasi di un complesso percorso creativo e le diverse direzioni di ricerca in cui esso si è andato sviluppando, per tentare di inquadrarlo in una prospettiva quanto più possibile unitaria. Come il titolo suggerisce, il volume è diviso in due parti: la prima, dedicata appunto al concetto di "materia", prende in esame soprattutto gli elementi compositivi di un linguaggio teatrale che, pur nella crescente complessità delle situazioni, non ha mai rinnegato le sue matrici artigianali, le sue radici nel contesto di una realtà volutamente "povera" e dimessa. Nella seconda, dedicata all'"anima", se ne analizzano invece i contenuti di tipo più spirituale e metafisico, la morte come mezzo per rappresentare la vita, l’ossessivo ricorrere della memoria, la straziante riflessione sulla precaria identità dell'individuo, incerta entità sospesa tra passato e presente, tra infanzia e vecchiaia.
18,00

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