Libri di Roberta De Paolis
Le asimmetrie nelle asimmetrie. Profili penali delle disuguaglianze di genere negli squilibri di potere
Roberta De Paolis
Libro: Libro in brossura
editore: Giappichelli
anno edizione: 2025
pagine: 384
Il volume affronta il tema della disuguaglianza di genere attraverso il prisma del binomio status e potere. L'obiettivo è valutare la capacità del diritto penale italiano di intercettare quei fatti penalmente rilevanti che rappresentano forme di abuso a più livelli, ove la gerarchia delle posizioni è intrecciata con le norme di genere e le relazioni di potere tra i sessi. Adottando un approccio ideologicamente neutro, che sfugge alla deriva della vittimizzazione permanente o della criminalizzazione indistinta, il lavoro analizza tre tipologie di asimmetrie di potere in cui il genere agisce come fattore moltiplicatore dell'abuso: le asimmetrie patologiche, che si annidano in relazioni formalmente paritarie (come quelle familiari o para-familiari); le asimmetrie fisiologiche, legittimate dalle parti perché funzionali al soddisfacimento di interessi specifici (rapporti lavorativi o educativi); e infine le asimmetrie necessarie, previste dalla legge per perseguire interessi pubblici.
Confisca di prevenzione e Civil Asset Forfeiture. Una lezione americana, una proposta europea
Roberta De Paolis
Libro: Copertina morbida
editore: Aracne (Genzano di Roma)
anno edizione: 2022
pagine: 240
La confisca di prevenzione riformata dalla Legge 161/2017 rappresenta l'occasione per riflettere sulla politica criminale italiana in punto di effettività della sanzione e rispetto delle garanzie fondamentali. La cartina di tornasole dell'indagine è costituita dallo strumento del "Civil Asset Forfeiture" statunitense, la cui comparazione permette di riconoscere le distorsioni della confisca di prevenzione nostrana e, soprattutto, una più generale deriva interventista rivolta a combattere fenomeni criminali inediti - globalizzati, frammentati, latenti, tendenzialmente cronici - attraverso espedienti punitivi che ambiscono a gestire interi gruppi, settori o processi socio-economici. Si tratta del cosiddetto "diritto penale del nemico" o dell'"emergenza", vale a dire quel diritto rivolto prioritariamente a sradicare in principio il rischio che emergano determinati crimini, la cui componente intimidatoria prevale sulla tutela dei singoli. In altre parole, sembra che gli imperativi odierni siano quelli di incapacitare, differenziare, dislocare, allargare o restringere misure e benefici, a costo di sacrificare principi fondamentali dello Stato di diritto, come il principio di tassatività e di determinatezza, baluardi irrinunciabili che rendono la norma penale conoscibile e la reazione punitiva altrettanto prevedibile.